la locandina di Ricaricar

Ricaricar, si acquistano chilometri: è la formula molto flessibile di ALD

di Sergio Troise
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ROMA - Quando avevamo ancora il telefono in bachelite nera, senza tastiera e con una rotella piena di buchi dove infilare un dito per comporre i numeri, se qualcuno ci avesse prospettato l’ipotesi d’un telefono portatile e ricaricabile l’avremmo preso per matto. Roba da fantascienza, avremmo pensato: una scrollata di spalle e via. La rivoluzione nelle telecomunicazioni, invece, ci ha fatto scoprire i cellulari e le schede prepagate. Addio teleselezione a scatti, addio gettoni e bollette. Nel mondo dell’auto sta avvenendo qualcosa di simile: la tumultuosa avanzata dell’innovazione ci dice che il futuro è oggi.

E ci fa scoprire, non senza stupore, una realtà insospettabile: l’auto ricaricabile. Come il telefono. In questo caso, però, invece di acquistare minuti di conversazione, si acquistano chilometri. La formula ha un nome. Si chiama Ricaricar. Consente di prendere a noleggio un’auto, o anche uno scooter o una minicar, senza obbligo di anticipo né maxi rata finale. Iva, bollo, assicurazione e manutenzione sono inclusi nel prezzo. Il minimo è di 99 euro al mese, ma si possono aggiungere ricariche a scelta tra quelle da 100 km (40 euro), 200 km (70 euro), 500 km (150 euro) o 800 km (230 euro). L’ideale per chi ha un imprevisto, decide un weekend last minute o deve affrontare un lungo viaggio non programmato.

La società che ha introdotto questa rivoluzionaria novità si chiama ALD Automotive: è uno dei colossi nel noleggio a lungo termine. Inizialmente riservava questa opportunità ai parchi aziendali, ora ha aperto anche ai privati. E ha concentrato il massimo dell’impegno in Italia, dove «i primi riscontri si sono rivelati stupefacenti». Lo ha dichiarato l’amministratore delegato Andrea Badolati, spiegando che «finora il 90% della clientela è privato ed è costituito prevalentemente da professionisti, per la seconda o terza macchina, ma anche da neopatentati e altri ancora». Ma presto il fenomeno si amplierà: secondo il numero uno della ALD, infatti, «è stato aperto un nuovo capitolo nella mobilità pay per use, rendendola più semplice e accessibile a un target ancora più ampio».

Secondo l’Aniasa, l’associazione che rappresenta presso Confindustria le società di noleggio e di servizi per la mobilità, le più recenti novità hanno dato ulteriore spinta alla crescente diffusione del noleggio a lungo termine: vale la pena ricordare, infatti, che nel 2015 sono stati 10.000 gli automobilisti che hanno preferito la formula del noleggio rispetto all’acquisto: il triplo del 2014.

Come si spiega il boom? Premesso che l’auto non è più uno status symbol, né un oggetto di culto o di passione, ma uno strumento di mobilità che passa soltanto il 5/10% della sua vita in funzione, secondo gli esperti la chiave del successo sta in tre motivi: la possibilità di accedere al bene auto senza l’obbligo di immobilizzare ingenti somme di danaro; la comodità dei servizi inclusi nel costo della rata (bollo, assicurazione, tagliandi, assistenza); la sicurezza dei costi fissi. Con Ricaricar, ai suddetti benefici si somma, come detto, quello della “carta ricaricabile” per allungare le percorrenze.

Ma non è questa l’unica opzione supplementare: un po’ tutti gli operatori stanno introducendo infatti novità sempre più interessanti per affrancarsi da quello che viene considerato lo storico limite del noleggio a lungo termine, e cioè l’obbligo di rispettare l’impegno iniziale, magari fino a tre anni, senza possibilità di deroghe o di recesso. Leaseplan, altro colosso del settore, ha introdotto ad esempio la formula Flexiplan, utile per rendere flessibile il rapporto con l’utente e consentirgli di noleggiare un’auto anche solo per un mese e di restituirla quando vuole, senza problemi.
Alessandro Palumbo, partner di Fleet&Mobility, osserva che «va chiarito se le società di noleggio si occupano di gestione dell’auto e dei servizi, oppure della mobilità delle persone. Nel secondo caso – nota - sarà entusiasmante assistere alle future evoluzioni di questo settore».

Lo scenario che si prefigura, infatti, trasforma l’automobile in uno dei tanti “pezzi” di un sistema di mobilità fondato sul noleggio a lungo e breve termine, sul car-sharing, ma anche su treno, aereo o qualsiasi altro mezzo o servizio accessibile attraverso un’unica porta, che sia una carta o una app. Una visione moderna, indubbiamente, che mette in corsa, tutte insieme, case automobilistiche, aziende di noleggio e tech company come Google o Uber. Chi offrirà il pacchetto più comprensivo e semplice da raggiungere e usare avrà vinto questa battaglia.
 

 

 

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Lunedì 30 Gennaio 2017 - Ultimo aggiornamento: 16:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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