Jacky Ickx durante il GP Roma del '67

Vallelunga story, dal passaggio all'ACI alle sfide tra Fittipaldi, Ickx, Reutemann, Peterson e Lauda

di Franco Carmignani
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Nel 1967 l’Autodromo di Roma compie i suoi primi dieci anni. Finora ha svolto egregiamente il suo compito e continua a proporre novità come le gare Tris invernali, organizzate dal Gentlemen Motor Club di Ennio Giacobetti con la formula dell’inseguimento, già collaudata ai tempi della pista su sabbia, che ha il pregio di tenere in allenamento i piloti durante i primi tre mesi dell’anno.
 

 

E’ chiaro però che il fitto calendario e l’accresciuta attività e notorietà internazionale di Vallelunga richieda ulteriori sforzi per aumentare il livello di sicurezza, la bitumatura della pista e i servizi dell’impianto, richiesti a gran voce non solo dai diretti frequentatori e dai media ma dalla stessa federazione. Raniero Pesci stanco e provato dalla dolorosa perdita dell’unico figlio Ranieri non ancora tredicenne, decide di passare la mano.

Già nell’autunno del 1966 sono stati avviati i contatti per la cessione di Vallelunga all’ACI. La trattativa è lunga e complicata anche a causa della ripartizione della proprietà delle varie aree di Vallelunga. A gennaio si raggiunge una prima bozza d’accordo, poi ufficializzato in aprile con la firma del contratto tra il Presidente dell’ACI Luigi Bertett e Raniero Pesci.

La pista e le sue strutture, compresi alla fine anche il Motel e il piazzale d’accesso passano per una cifra intorno ai 275 milioni di Lire all’ACI che ne affida la gestione all’EGAV, l’Ente Gestione Autodromo di Vallelunga costituito ad hoc, diretto da Filippo Carpi De Resmini, allora Presidente dell’Automobile Club Roma e futuro numero uno dell’ACI. Il nuovo tratto di pista della zona dei Cimini rimane ancora di proprietà del Comune di Campagnano e solo qualche anno più tardi entrerà nella piena disponibilità della nuova Società dell’Autodromo.

A dirigere l’Autodromo è chiamato Luciano De Luca, che arriva dall’A.C.Milano, dove ha diretto l’Ufficio Sportivo, maturando una solida esperienza nella gestione corse-pista a Monza. Incoraggiato dallo stesso Enzo Ferrari, De Luca si trova di fronte a un compito impegnativo L’impianto rispecchia le sue origini ippiche e strutture ormai invecchiate, protezioni inadeguate per corse motoristiche di velocità; staccionate cadenti, asfalto fatiscente e tante altre carenze, che dovranno essere rifatte da zero. Il progetto potrà partire solo fra qualche tempo, in attesa di un nuovo piano di finanziamento, dopo lo sforzo economico sostenuto per l’acquisto. Per adesso De Luca e il suo piccolo staff fanno miracoli per migliorare le cose.

Continua dunque il programma corse sulla pista lunga, la cui misurazione più accurata determina una lunghezza di 3122 metri e sul “piccolo”. L’Automobile Club Roma si affianca al Vallelunga Motor Club, che continuerà a organizzare manifestazioni fin a tutto il 1969. Il clou è sempre il Gran Premio Roma con le F2, che fa scoprire al pubblico romano il futuro pilota Ferrari Jacky Ickx, che l’anno seguente rinforzerà la squadra, dopo la dolorosa perdita di Bandini, impegnato negli ultimi test a Vallelunga poco prima di Montecarlo.

Anche le moto fanno la loro parte con l’omonimo Gran Premio valevole per il Campionato Italiano, disputato il 2 giugno con la doppietta di Silvio Grassetti con le Benelli nella 250 cc e nella 350 cc.

Nel 1968 saranno dodici le corse auto e una per le moto. Il Gran Premio Roma F2 passa alla storia per la doppietta delle Dino Ferrari con Tino Brambilla, già vincitore nel 1965 con la F3, e Andrea De Adamich. Altra gara da ricordare è il Gran Premio della Repubblica del 2 giugno che consacra la nuova stella di casa, Ignazio Giunti con l’Alfa Romeo 33.

Il Gran Premio per le due ruote, organizzato dal Moto Club Roma vede finalmente crollare il tabù Vallelunga-Agostini. “Mino” in sella alla MV quattro cilindri vince la classe 500 cc con una media superiore ai 123 km/h e il nuovo record sul giro a 126 km/h. Altri vincitori di giornata sono il “solito” Francesco Villa nella 125 cc, Phil Read con la Yamaha nella 250 cc. e Renzo Pasolini con la Benelli nella tre e mezzo, mentre tra gli juniores vincono il giovane romano Alberto Ieva con la MotoBi nella 125 cc e Vittorio Brambilla, già part-time con la F3, con l’Aermacchi nella 250 cc.

Nella stagione invernale continuano anche i test della Ferrari, dell’Abarth e della Tecno. Vallelunga tiene tra l’altro a battesimo i primi collaudi della F1 con i pneumatici radiali Michelin, e più tardi l’attesissima 512S. Intanto è arrivata a Vallelunga una nuova scuola di pilotaggio e un nuovo istruttore, Henry Morrogh che ripropone in Italia i sistemi della Jim Russel School e della Scuola di Magny Cours. Va ricordato come Morrogh al termine del primo anno di corsi con l’aiuto di Ford Italiana riesce ad assegnare una Tecno F3 al miglior allievo selezionato nella finale, proprio nello stile della Scuola di Magny Cours, al centro del boom dei piloti francesi di quegli anni.

Il 1969 è l’ultimo anno di attività di Vallelunga prima maniera. Sono undici le gare auto organizzate da Automobile Club Roma e Vallelunga Motor Club, che conclude la sua attività con la 10ma Coppa Fausto Pesci, Nei Gran Premi di F3 si mettono in luce Ronnie Peterson con la Tecno e Vittorio Brambilla con la Birel, destinati a una grande carriera in F1, Gian Luigi Picchi futuro Campione Europeo Turismo, e Claudio Francisci. Tra le Turismo spicca “Baronio” con l’Alfa Romeo GTA preparata dal “mago” Angelini, che ha raccolto il testimone di Ignazio Giunti. Il Gran Premio Roma F2 registra la media più alta mai segnata in gara a Vallelunga, con Johnny Servoz Gavin che con la Matra Ford vince gara e titolo a 145,780 km/h.

C’è anche il Mobil Economy Run, la sfida all’ultima goccia di carburante, guarda caso, appannaggio di Piero Taruffi che sulla “sua” pista ottiene una prestazione di 19,61 km/litro!

E c’è il debutto italiano della Formula Ford e soprattutto del Rallycross, specialità completamente nuova per l’Italia. Nelle tre gare in programma il 2 giugno vincono Roger Clark davanti a Hannu Mikkola e Ove Andersson, i due nordici che qualche anno più tardi sconfiggeranno il tabù sfavorevole agli europei del Safari africano, Massimo Natili tra gli italiani, e Marcello Gallo tra i giornalisti. In Formula Ford sul podio tre futuri piloti di F1 Dave Walker primo, Claude Bourgnoignie terzo, e …Emerson Fittipaldi, iridato ’72-’74, secondo.

Finalmente arriva il tanto atteso finanziamento di 300 milioni di Lire con il quale è possibile procedere a una vera e propria ricostruzione. Si inverte il senso di marcia (tanto contestato dai vecchi piloti) ciò consente di adibire a paddock l’area interna; si costruisce un sottopassaggio alla curva Roma per raggiungere il nuovo paddock. I vecchi box, la tribuna in tufo e la torretta della Direzione Gara finiscono nell’album dei ricordi. Al termine dei lavori iniziati ufficialmente il 23 marzo 1970, ci saranno 25 moduli di 4 x 3,5 metri, sovrastati da una terrazza panoramica. I nuovi box sono posizionati sul lato interno della pista, all’uscita della Curva Roma, che è stata opportunamente ridisegnata. Il tutto è completato dalla nuova “torre” a tre piani con la Direzione Gara, Cronometristi, Sala Stampa, Speaker, e un’ulteriore terrazza panoramica. Le nuove tribune a scalinata, dal caratteristico colore bianco possono ospitare comodamente 10.000 spettatori, pronti a godersi finalmente lo spettacolo dell’”Autodromo Salotto” con una visione complessiva di circa 2 km del percorso e di tutta la parte interna. Nel paddock, completamente inedito è stato ricavato un nuovissimo compound con 26 rimesse, la pesa, i servizi ecc.

A inaugurare ufficiosamente la pista è ancora la Ferrari che viene a girare con Jacky Ickx e la 312 B2, quando ancora non sono pronte le tribune. Il battesimo ufficiale è invece fissato il 2 giugno 1971 con il Gran Premio della Repubblica riservato alle vetture sport-prototipo. Ci sono due presenze importanti come Mike Parkes con la Ferrari 512M e Jo Siffert con la Porsche 917 che si contendono il successo nella classe 5000. Vincitore assoluto è però Carlo Facetti con la Chevron con una media di 146,145 km/h è già superiore a quella realizzata da Servoz Gavin sulla vecchia pista nell’ultimo Gran Premio Roma con le F2

Vallelunga può definitivamente decollare. In questa prima mezza stagione di attività del nuovo impianto vengono ospitate ben tre gare di F2, di cui due valevoli per il Campionato Europeo. Nel primo Gran Premio Madunina vince François Cévert con la Tecno. Nella top ten classificati oltre al francese, famoso anche per la sua liason con Brigitte Bardot, altri sei piloti che poi saliranno in F1: Wilson Fittipaldi, Carlos Pace, Carlos Reutemann, Andrea De Adamich John Watson e Vittorio Brambilla! Il XXII Gran Premio Roma che si corre il 10 ottobre, quando a Vallelunga c’è la visita dell’On. Giulio Andreotti, Presidente del Comitato di Valorizzazione dell’Autodromo, porta invece la firma di Ronnie Peterson dopo un bel duello con Emerson Fittipaldi. Settimo è il giovane austriaco Niki Lauda ancora sconosciuto ai più. Il secondo GP Madunina, assenti i big, vede la vittoria dell’inglese Mike Beuttler travestito da…Peterson, mentre secondo come nel precedente GP Roma è Dieter Quester con la March motorizzata BMW. Il 31 ottobre debutta anche il Campionato Europeo Marche 2 litri con Arturo Merzario e l’Abarth 2000 che mettono in fila le Lola 212 di Helmuth Marko,l’attuale talent-scout della Red Bull, Vic Elford, Mario Casoni e Jo Bonnier.

Tornano anche le moto. Il calendario ’71 prevede alcune gare organizzate dal Gentlemen Motor Club che il 24 Ottobre fa disputare la prima 500 Km con le nuove derivate di serie. Gara spettacolare, purtroppo segnata da un grave incidente in prova, terminata con il successo solo ufficioso di Loigo-Bertorello su Laverda 750, che coprono 159 giri in programma con una media superiore ai 115 km/h. Secondo è Tino Brambilla, con la Guzzi V7 condivisa con Cavalli, mentre il primato nella classe 500 è per Gianfranco Bonera con una Suzuki in coppia con Magni.

 

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Giovedì 26 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 27-10-2017 04:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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