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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Una Tesla a guida autonoma

Il futuro è segnato: un incidente non fermerà certo l'arrivo della guida autonoma

Prima o poi doveva accadere. Un uomo ha perso la vita negli Stati Uniti a bordo di un’auto che in quel momento viaggiava con il dispositivo di “guida autonoma”. Sull’incidente, avvenuto lo scorso 7 maggio, sta indagando la National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa), la severa autorità Usa che si occupa della sicurezza sulle strade e che negli ultimi anni ha imposto ai costruttori le più imponenti campagne di richiami per eliminare sui veicoli i difetti congeniti. L’obiettivo è capire rapidamente cosa è accaduto, se si è trattato di un errore di chi era al posto guida, ma soprattutto se la Tesla Model S coinvolta nell’incidente ha avuto un comportamento anomalo poiché di esemplari uguali ne circolano già oltre 20 mila.

Al volante della lussuosa berlina con l’autopilot inserito c’era la persona che ha perso la vita, Joshua Brown, un quarantene dell’Ohio ex marine (era nei corpi speciali Navy Seal) grande appassionato di questi moderni dispositivi, che postava spesso sui social filmati dell’auto mentre viaggiava da sola. La stessa Tesla ha ammesso l’incidente riportandolo sul proprio sito ed Elon Musk in persona ha espresso il suo cordoglio su Twitter dopo avere appreso della sciagura. La Tesla viaggiava in Florida nei pressi di Williston e ne i sistemi elettronici a bordo dell’auto ne Brown che era al posto guida e avrebbe dovuto controllare che tutto funzionasse al meglio si sono accorti che un grande camion proveniente in senso contrario stava svoltando a sinistra.

Secondo le prime ricostruzioni confermate dal costruttore stesso pare che il laterale del rimorchio fosse completamente bianco, difficile da distinguersi dal cielo molto chiaro in quel momento. Il laterale del Tir era molto alto e la filante Model S si è infilata sotto non lasciando scampo a Brown. L’azienda californiana ha fatto notare che si tratta del primo incidente causato dal dispositivo di guida autonoma in vendita dall’autunno dello scorso anno, ma che chiaramente non può utilizzato senza che ci sia qualcuno al volante pronto ad intervenire in caso di necessità.

Le attuali normative, infatti, non lo prevedono in alcun paese del mondo e vetture senza persone a bordo possono viaggiare solo in aree delimitate sotto lo stretto controllo dei costruttori stessi che stanno rapidamente sviluppando queste tecnologie e sono certi di renderli presto disponibili a costi accessibili e con livelli di sicurezza molto elevati. Secondo Tesla i veicoli con autopilot hanno già percorso oltre 130 milioni di miglia, con una media chilometri-vittime molto migliore di quella dei normali veicoli a guida umana, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo.

Il doloroso incidente di percorso certo non fermerà il progresso poiché l’obiettivo prioritario dell’“autonomous drive” è proprio quello di ridurre gli incidenti e migliorare la sicurezza, un target che sembra a portata di mano visto che la quasi totalità dei milioni di disastri che ogni anno avvengono sulle strade di tutto il pianeta causano oltre un milione di morti (circa quattromila in Italia, di nuovo in crescita dopo tanto tempo). Gli ingegneri più determinati pensano addirittura che le vittime si possano azzerare, ma questo è una speranza troppo ambiziosa poiché anche le tecnologia più sofisticate non possono essere infallibile.

Nel pieno del secondo decennio del terzo millennio tutti i costruttori del globo hanno messo tre temi in cima alla lista delle priorità: guida autonoma, elettrificazione, connettività. Un’auto che non inquina e non causa incidenti potrebbe riprendere quel ruolo centrale, sostenuto anche dalla politica e dalle amministrazioni, che ha avuto nel ventesimo secolo per soddisfare le esigenze di libertà individuale dando impulso al Pil e all’occupazione. I veicoli che si guidano da soli già esistono, funzionano bene e presto potrebbero essere in vendita.

Nel frattempo che verrà perfezionato lo sviluppo dovranno essere approvate le normative adeguate, meglio se il più possibile uguali in tutti i continenti. Molte vetture che già sono in circolazione non hanno la guida autonoma, ma sono equipaggiate con così tanti dispositivi di assistenza che chi si trova al volante deve fare solo da coordinatore e controllore, un po’ come avviene da anni con gli aerei o i treni ad alta velocità. Cambierà il modo di viaggiare, ma non è detto che sia peggio, dovremo in ogni caso adeguarci per avere domani migliore.

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Giovedì 21 Luglio 2016 - Ultimo aggiornamento: 22-07-2016 15:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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