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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Il vizietto di Vettel: quando le cose non vanno perde le staffe

La Spagna sul Mar Caspio. Corrida a Baku dove il primo Gran Premio dell’Azerbaijan va in archivio come uno dei più spettacolari e avvincenti della storia. Nel circuito intorno al Castello bandiere gialle e safety car hanno infiammato il pomeriggio. Poi è addirittura arrivata la bandiera rossa per placare gli animi e riportare i duellanti alla ragione. Per la Ferrari non è certo andata bene visto che nessuno dei due Cavallini si è arrampicato sul podio, ma dal punto di vista del risultato poteva addirittura andare peggio poiché le Frecce d’Argento scattavano in prima fila, in qualifica avevano staccato tempi di assoluto rilievo e anche in gara non hanno dato cenni di cedimento, utilizzando bene gli pneumatici in ogni condizione, senza andare in difficoltà. La pazza corsa l’ha vinta Daniel Ricciardo che, scattando dalla nona posizione con una Red Bull quest’anno parecchio opaca, di certo non ci sperava.

Con lui sul podio sono finiti Valtteri Bottas (all’inizio era in fondo al gruppo addirittura doppiato) con la Mercedes e Lance Stroll che a riportato la Williams fra i primi tre facendosi superare dal finlandese proprio sotto la bandiera a scacchi. Incollati all’alettone del bambino canadese i candidati al titolo Vettel e Hamilton uno dietro l’altro, con il tre volte campione britannico staccato di appena sei secondi dall’australiano vincitore. Il finale è stato incandescente poiché la folle regia che sembrava indirizzare lo spettacolo ha spinto ogni pilota a recuperare su chi lo precedeva e se ci fosse stato ancora qualche giro i ribaltoni sarebbero stati diversi. Arrivando davanti al rivale, Sebastian rafforza il vantaggio in classifica (153 a 139) di due punti ma, visto il ritiro di Raikkonen, la corazzata di Stoccarda allunga sulla Scuderia di Maranello che ora ha 24 punti da recuperare (250 a 226).

La corsa, segnata alla seconda curva dal contatto fra i finlandesi dei due team di vertice, si era decisa prima di metà gara quando, dopo una scena davvero da dimenticare, Hamilton e Vettel che guidavano il carosello hanno dovuto fare entrambi una poco gradita sosta ai box. Il britannico per sistemare la banale protezione dell’abitacolo che era stata fissata male, il tedesco per scontare dieci secondi di penalizzazione in pit lane. Una punizione decisa dai commissari dopo un contatto ravvicinato e prolungato fra la Grigia e la Rossa. Sportellate che hanno accesso roventi polemiche, messo su posizioni diverse i due galletti recentemente molto dolci fra loro e probabilmente causerà fastidiosi strascichi. Nell’ennesima ripartenza all’uscita della safety car Lewis ha rallentato davvero tanto, forse ha addirittura frenato all’uscita di una curva (i commissari non l’hanno giudicata così) e Sebastian che era attaccato lo ha tamponato rovinando la sua ala il diffusore del rivale.

Brutto quadretto, sicuramente evitabile, ma il peggio doveva ancora venire. Seb, convinto di aver ricevuto uno sgambetto, è andato in tilt decidendo di farsi giustizia da solo: ha affiancato la Stella e gli ha rifilato una vigorosa ruotata. Essendo la manovra andata in mondovisione era difficile farla franca. In molti sostengono che anche Lewis andava penalizzato, ma mentre sui falli di gioco si può discutere, quelli di reazione sono sempre sanzionati, anche con la prova tv. E poi, visto che a Baku si sfiorano i 350 km/h fra i muretti, è meglio far decidere chi ha torto e chi ha ragione ai commissari.

Lo show ha fatto perdere la gara alla Ferrari che con il problema alla W08 dell’inglese avrebbe trionfato facilmente. A differenza dello scorso anno Sebastian nel 2017 ha guidato quasi sempre in modo superbo tirando fuori il massimo dall’ottima SF70H; il nervosismo, però, resta in suo punto debole e se accade qualcosa che gradsce poco perde lucidità e concentrazione. Un peccato. Il Mondiale si annuncia combattutissimo ed emozionante, alla fine anche pochi punti potrebbero fare la differenza.

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Lunedì 3 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 11:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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