• condividi il post
MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La Nissan e-Bio Fuel Cell

Nissan, altra rivoluzione di Ghosn: arriva l'auto ad alcol e acqua

Se non l’avesse svelata lui poteva sembrare uno scherzo. Il sogno di tutti, l’auto che viaggia ad acqua, sta per arrivare. In realtà, nel serbatoio la manna che piove dal cielo è smezzata con il bioetanolo, ma la svolta non è meno importante poiché l’alcol non deriva dal petrolio e, utilizzato senza combustione, non emette alcuna sostanza inquinante. A Rio de Janeiro Carlos Ghosn, il numero uno di Nissan partner automotive delle Olimpiadi, ha annunciato che la casa giapponese ha realizzato la rivoluzionaria e-Bio Fuel Cell. Il prototipo è già perfettamente operativo e sarà ulteriormente sviluppato per andare in vendita entro il 2020. Nel terzo millennio il top manager di origine libanese, che oltre alla casa di Yokohama guida anche la Renault e la relativa “Alleanza” franco-giapponese, è senza dubbio il più formidabile visionario del settore della mobilità.

È stato lui per primo (fra lo scetticismo generale) a puntare sull’auto elettrica e poi su quella a guida autonoma, i due temi che ora tutti i costruttori hanno inserito in cima alla lista delle priorità. Quando esprime un pensiero, quindi, è il caso di ascoltarlo con attenzione poiché, di solito, oltre a verificarsi, la svolta cambia lo scenario. In questa occasione, c’è da riconoscerlo, Ghosn è stato meno categorico che nelle due precedenti quando le epocali sfide furono lasciate durante i periodici eventi Nissan 360. Ma per uno con il Brasile nel cuore (Ghosn è nato proprio nella nazione della “Grande Foresta”) anche i primi Giochi della storia in America Latina sono qualcosa di molto speciale e la Nissan, che ha grandi obiettivi di crescita in quel Paese e nel resto del Continente, ha fornito al Comitato Organizzatore 4.200 veicoli per tutte le necessità. Ghosn in persona ha fatto con orgoglio il tedeforo e la torcia è pure entrata nello stabilimento di Resende (la fiamma olimpica, finora, non aveva mai visitato una fabbrica): «La e-Bio Fuel Cell offre un sistema di trasporto ecologico e crea l’opportunità per la produzione di energia in questo Paese, supportando al tempo stesso le infrastrutture già esistenti. L’acqua mescolata al bioetanolo è più facile e sicura da maneggiare rispetto alla maggior parte degli altri carburanti e offre un enorme potenziale per la crescita del mercato».

Ma con tutti questi vantaggi può diventare la soluzione che scalza l’elettrico e l’idrogeno? «Le auto esistono e non sono sostituibili, nemmeno in futuro. Dobbiamo solo renderle più sostenibili, più sicure ed ecologiche e la “mobilità intelligente” di Nissan prevede zero emissioni e zero vittime. Bisogna lavorare su tutti i fronti, le alternative sono più di una, saranno poi le politiche degli Stati a decidere: gli americani sostengono le vetture a batterie, il Giappone ha puntato anche sull’idrogeno. La e-Bio Fuel Cell può avere sviluppi interessanti soprattutto in quei paesi che hanno una produzione rilevante di bioetanolo e la rete per distribuirlo come il Brasile. Noi siamo leader mondiali delle vetture elettriche, continuiamo a credere in questa tecnologia e nella crescita della sua diffusione. L’energia elettrica può provenire da tante fonti e la rete di distribuzione già esiste».

Cos’ha la e-Bio Fuel Cell di tanto rivoluzionario? «I nostri ingegneri studiano l’argomento da decenni, recentemente sono riusciti a trovare dei materiali che consentono a queste fuel cell a ossido solido di funzionare correttamente e sono anche meno costosi rispetto a quelli delle fuel cell tradizionali. Per il resto la e-Bio è una vettura elettrica, ma nel serbatoio non c’è idrogeno bensì etanolo e acqua, quindi è tutto più semplice». Una tecnologia perfetta per il Brasile, ma è un mercato in grande crisi? «Certo le vendite poco superiori a due milioni di esemplari l’anno sono una cosa molto diversa rispetto a tre anni fa quando erano quasi il doppio. Ma io continuo a credere in questo Paese e penso che abbia toccato il fondo. Ora è pronto a ripartire e noi vogliamo rafforzarci, vogliamo portare la quota di Nissan al 5% e quella dell’Alleanza al 15%. Crediamo anche nell’Argentina dove nei giorni scorsi abbiamo annunciato un investimento di 800 milioni di dollari per produrre pick up globali per Nissan, Renault e Daimler. In Brasile sta per partire la produzione del Suv Kicks, il primo veicolo prodotto sul posto per essere esportato: lo venderemo in 80 mercati del mondo».

L’organizzazione delle Olimpiadi ha ricevuto molte critiche, che ne pensa? «In Brasile la politica e l’economia hanno avuto dei problemi, non i Giochi, credo che alla fine saranno un successo. Due anni fa ero qui per i Mondiali di Calcio: anche allora le critiche furono pesanti, ma a me quello che non piacque fu solo il risultato finale...». Continuate ad investire nel settore, ma non temete l’arrivo dei giganti della Silicon Valley? «Chi produce oltre 8 milioni di veicoli l’anno non può avere paura, lo stimolo della new economy è una cosa positiva per il nostro settore, lo ha spinto ad accelerare. Le auto saranno sempre più ecologiche, autonome e connesse, non più solo un oggetto per spostarsi, ma un luogo in cui vivere. Questa sfida è una grande opportunità, noi abbiamo passione per l’innovazione globale e vogliamo continuare ad essere protagonisti».

  • condividi l'articolo
Mercoledì 17 Agosto 2016 - Ultimo aggiornamento: 20-08-2016 20:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti