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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Vettel e Hamilton non vincono più, Bottas si candida per il Mondiale

Per la seconda volta di fila entrambi non hanno vinto. E i loro volti a Zeltweg non erano affatto sorridenti. Dopo il trionfo di Ricciardo a Baku, il Gran Premio d’Austria lo vince Valtteri Bottas, lasciando a bocca asciutta sia Vettel sia Hamilton, i due principali candidati (forse gli unici) al titolo 2017. Dal punto di vista della graduatoria mondiale va meglio a Sebastian che con il secondo posto al Red Bull Ring rafforza la prima posizione, staccando il rivale britannico di altre 6 lunghezze (ora il divario fra i due è di 20 punti, 171 a 151). Vettel, un animale da vittoria, è più scontento che felice e recrimina per l’acceso finale e la partenza in quanto, secondo lui, il finlandese avrebbe fatto scattare la Freccia in anticipo rispetto allo spegnimento del semaforo. Sebastian, al pari di Ricciardo, si è lamentato via radio del fulminante scatto di Valtteri, ma i commissari hanno accertato che l’avvio della Mercedes è stato superbo senza infrangere le regole.

Nel finale la SF70H aveva un feeling migliore con i Pirelli supersoft rossi rispetto a quello che poteva vantare la W08 di Bottas con gli stessi pneumatici penalizzati da un evidente “blistering”. Seb, che quando fiuta la preda diventa un felino indemoniato, ha recuperato diversi secondi nel finale e ha tentato il sorpasso fino all’ultima curva ma, come era avvenuto già in Russia, il finlandese ha controllato la situazione con grinta e lucidità. Il tedesco ci è rimasto male, «ancora un giro e vincevo», e, come fa con troppa frequenza, ha puntato il dito su Perez per averlo ostacolato nel doppiaggio. A dire il vero il messicano ha dato più fastidio a Valtteri che a lui. Lo dà meno a vedere, ma Lewis Hamilton è più deluso di Vettel. Nelle ultime due gare che potevano essere favorevoli alla Mercedes, ha visto infatti crescere il suo ritardo dalla vetta della classifica.

In Azerbaijan, contatto con la Ferrari a parte, era in testa quando si è staccata la protezione dell’abitacolo. A Zelweg ha vinto il suo compagno e il britannico è convinto che, senza la penalizzazione per la sostituzione del cambio, avrebbe potuto trionfare lui. In realtà l’inglese ha fatto una gara maiuscola ed alla fine è arrivato staccato di appena sei secondi (ha alzato il piede all’ultima curva) dalla Stella del compagno di squadra. L’avvio di Lewis non è stato esplosivo, ma il pilota ha usato cautela visto che era in mezzo al gruppo (Kvyat ha messo fuori gioco alla prima curva sia Alonso che Verstappen) ed aveva le gomme più dure (quindi meno rapide ad andare in temperatura) di tutti quelli che gli stavano intorno. Poi ha martellato come sa fare superando in pista le Force India di Ocon e Perez e poi la Haas dell’ottimo Grosjean, prima di recuperare vistosamente sulla Ferrari di Raikkonen che montava le più veloci ultrasoft.

Hamilton aveva lo stesso passo di Vettel, anche lui con le ultrasoft. A quel punto il team ha deciso di cambiare una strategia che già sembrava poco favorevole: invece di mandarlo lungo con le più dure supersoft, lo faceva fermare per primo quando mancavano ancora 40 giri alla fine. L’operazione valeva il sorpasso su Kimi e il quarto posto; tanti giri con le ultrasoft, però, innescavano il blistering con il quale Hamilton ha dovuto convivere fino al traguardo nonostante un’eccellente rimonta che lo ha portato ad affiancare Ricciardo e a sfiorare il podio. L’australiano ha difeso da campione il suo quinto podio di fila ed ora in classifica generale è quarto con 24 punti di vantaggio su Raikkonen.

Nella graduatoria Costruttori (287 Stoccarda, 254 Maranello) si evidenzia sempre più lo scarso apporto di Kimi. Seb ha vinto tre volte come Hamilton, mentre il finlandese del Cavallino è a quota zero rispetto alla doppietta messa a segno dal connazionale della Mercedes che ora è staccato di appena 15 punti dal compagno di squadra e può considerarsi in lotta per il Mondiale. Domenica prossima si corre a Silverstone, difficile pensare che l’assatanata coppia Vettel-Hamilton prosegua il digiuno.

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Domenica 16 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 12:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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