La Ducati XDiavel punta tutto sull’esclusività, sul glamour e sulla potenza

Ducati XDiavel 2016, cattiveria e sinuosità, arte e potenza ecco l'intrigante mix della cruiser di Borgo Panigale

di Lorenzo Baroni
  • condividi l'articolo

BORGO PANIGALE - Una moto che punta tutto sull’esclusività, sul glamour e sulla potenza. La nuova Diavel ha una “X” in più nel nome e tanto di diverso dalla sorella. Nel disegnare l'XDiavel, si è partiti dalla sorella di serie, mantenendo intatta la struttura base o per meglio dire il concept. Ritroviamo qui la grossa ruota posteriore che sporge dalla piccolissima coda, mentre il Testastretta DVT da 1.262 cc, portante, spica dal telaio in traliccio di tubi, così come i gruppi ottici, facilmente distinguibili da quelli della Diavel, soprattutto quello davanti, con tecnologia Daytime Running Light, ossia una U rovesciata di un bianco etereo.

Le differenze con la Diavel, sono più evidenti: più bassa e più lunga, con un serbatoio sagomato a goccia, contribuendo a dare più dinamismo alle forme, contrastando col telaio fatto di linee tese e con una posizione di guida molto avanzata. Altra novità è la trasmissione a cinghia, che massimizza la dolcezza nelle cambiate e minimizza la manutenzione della trasmissione.

Scordatevi ora il Rosso Ducati, perché l'XDiavel è disponibile unica, come la colorazione: nero opaco per la versione base e nero lucido con una banda nera opaca con riga rossa che taglia longitudinalmente il serbatoio per la versione S.

Il propulsore, è lo stesso della Multistrada, ma è stato riconfigurato per sviluppare 156 cv a 9.500 giri ed una coppia esagerata già dai bassi, visto che sviluppa 13,1 kgm già a 5.000 giri. Rispetto alla Diavel “tradizionale”, dispone di 5 cv in meno, ma è più reattiva e pronta alla manetta, con un’erogazione più regolare e lineare.

Il rapporto di compressione incrementato a 13:1 (contro lo stesso motore della Multistrada 12.5:1). Il sistema di iniezione elettronica Bosch con corpi farfallati ellittici dal diametro di 56 mm e sistema Ride-by-Wire è rimasto intatto ed identico.

Il Ducati Testastretta DVT 1262 è stato rivisto. Entrambe le teste hanno attacchi per il telaio e quella orizzontale, è stata ridisegnata per le pedane avanzate del pilota.

Per le sospensioni troviamo davanti una forcella rovesciata con steli da 50 mm, completamente. Dietro c’è un ammortizzatore regolabile in precarico ed estensione con serbatoietto remoto, montato orizzontalmente e collegato ad un forcellone monobraccio in alluminio, anodizzato e spazzolato nella versione S.

Mentre l’impianto frenante dispone di 2 dischi semiflottanti da 320 mm, pinze Brembo monoblocco M4-32 ad attacco radiale a 4 pistoncini e pompa radiale per la versione base, o per la versione S troviamo pinze Brembo monoblocco M50 ad attacco radiale a 4 pistoncini. Sul posteriore, entrambe le versioni sono allestite con disco singolo da 265 mm e pinza flottante a 2 pistoncini. Disponibile di serie il Cornering ABS di Bosch, per tutti gli allestimenti, che mantiene l’assetto anche su brusche frenate con la moto piegata.

Nella guida non è la tipica cruiser. Spinge tanto, tantissimo, ai bassi poi è una vera drag, risponde al gas senza lag e senza neanche cali di potenza. In città si comporta bene, non è per niente un cavallo imbizzarrito, l’acceleratore è dosabile ma la stazza è quella che è e quindi tante manovre da fermi o nel traffico non sono per niente semplici.

Bando all'apparenze, la Ducati XDiavel risulta molto agile nei cambi di direzione e permette angoli di piega fino a 40°, che per una cruiser non è poco.

La guida nelle strade aperte è entusiasmante e il Low Speed Excitement, non sembra per niente fatto per lei, anzi, la cattiveria del sound del motore pare un incitamento a dare sempre più gas.

La guida sportiva, però non è certo nel su DNA e bisogna fare un po’ di chilometri per filare senza problemi, visto che le pedane avanzate impediscono di impostare pieghe da pista, così come uscire col corpo in piega, eppure, è velocissima nei cambi di direzione e precisa come un treno nel mantenere la traiettoria e l'assetto, senza operare nessuna pressione su manubrio o pedane.

Difetti? Il posto per il passeggero è molto risicato e non è ben accetto nessuno a bordo, se non per spostamenti limitati. Una moto dalle molte anime, divertente, vistosa e cattiva, valida ovunque e dalle caratteristiche che verranno apprezzate sicurante non solo negli USA.
 

 

  • condividi l'articolo
Mercoledì 4 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 18:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti