Yamaha MT-09 Tracer

Yamaha MT-09 Tracer, la tourer che sembra una naked sportiva: ciclistica da sballo e tanto divertimento

di Lorenzo Baroni
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MILANO - Segmento interessante, e anche molto gettonato ultimamente, quello delle crossover, la MT-09 Tracer è un'azzeccatissima evoluzione della MT-09 condividendone quasi tutto.

Monta un tre cilindri da 847 cc rivisto nelle mappature, con centralina D-Mode settabile su standard, A (sportiva) e B (morbida), gestibili pigiando sullo switch posto sul blocchetto sinistro dei comandi, e sistema YCC-T (Yamaha Chip Controlled Throttle) che assicura una risposta pronta all’apertura del gas. La potenza erogata è di 115 cv disponibili a 10.000 giri e 87,5 Nm a 8.500 giri, con controllo di trazione disinseribile.

La ciclistica prevede un nuovo telaietto posteriore per la sella più ampia e i supporti per i bagagli, maggiorandone la lunghezza di 13 cm e una maggiore robustezza. L’interasse è di 1.440 mm, mentre il peso è di circa 210 kg con un pieno.

Le sospensioni sono regolabili nel precarico e nell'estensione, con una forcella USD da 41 mm dotata di un'escursione di 137 mm e il mono posteriore con un'escursione pari a 130 mm. L'impianto frenante, utilizza dischi da 298mm all'anteriore e da 245 mm al posteriore, installati su cerchi da 17” dotati di pneumatici 120/70 e 180/55 coadiviuti da un sistema ABS non disinseribile.

Questa Tracer ha linee molto spigolose, con un cupolino in materiale composito multistrato con doppio faro integrato dotato di luci a LED studiato per ottimizzare la penetrazione aerodinamica, aumentando la protezione, grazie anche a un parabrezza regolabile su tre posizioni. Nuovo anche il serbatoio da 18 litri, che consente un’autonomia di circa 300 km, mentre la strumentazione digitale deriva dalla Super Ténéré.

Le funzioni sono gestibili dal blocchetto posto sul manubrio. Nella parte sinistra troviamo il contagiri a barre e il tachimetro digitale e a destra è possibile visualizzare i dati rilevati di consumo e percorrenza, oltre a varie impostazioni selezionabili dai sottomenù.

Il suo comportamento sui tratti veloci è davvero divertente, permettendo di guidare sia con uno stile da poltrona sia quello motard, con un grande controllo assicurato dall'ampio manubrio e un buon feeling anche se alle alte velocità l'anteriore (se eccessivamente piegato) perde leggermente stabilità.

E' molto reattiva, nonostante una seduta più "rilassata", e non ha paura di affrontare i dissesti della metropoli. La taratura standard delle sospensioni infatti è volta al comfort, una caratteristica che si apprezza in città ma mal digerisce la guida più aggressiva.

Il motore tre cilindri non smette di spingere sempre e forte, il suo carattere si apprezza quando la situazione richiede la giusta dose di coppia. In città è preferibile utilizzare la mappa B, grazie alla quale diminuisce parecchio il fastidioso on-off alle basse velocità.
 

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Martedì 3 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 04-05-2016 17:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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