La sede Lamborghini a Sant'Agata Bolognese

Lamborghini si conferma eccellente ambiente di lavoro: è “Top Employer Italia” per il 4° anno

di Mattia Eccheli
  • condividi l'articolo

SANT’AGATA BOLOGNESE – Menu a chilometri zero, convenzioni con asilo nido, assicurazione sanitaria e altri benefit: così Lamborghini “coccola” i suoi dipendenti e le loro famiglie e così ottiene anche, per il quarto anno consecutivo, il riconoscimento di Top Employer in Italia. Per il numero uno del marchio, l'italiano Stefano Domenicali, la conferma è «il segnale evidente che l’investimento costante nelle nostre persone è un importante strumento per elevare il livello di competitività aziendale».

Il 2016 non ha rappresentato soltanto un nuovo anno record per le vendite (+7% a quota 3.457 unità consegnate), ma anche la realizzazione di una parte del piano di espansione che, nel 2018, porterà alla produzione di un terzo modello, il Suv Urus. Dall'avvio del progetto sono state assunte 320 persone con un contratto a tempo indeterminato, 130 delle quali lo scorso anno. I dipendenti totali sono saliti a 1.415.

Oltre al dialogo costante con i sindacati (che nel modello tedesco sono anche rappresentati nel Consiglio di Sorveglianza: Lamborghini è una controllata di Audi ed è uno dei marchi di Volkswagen Group), la casa del Toro punta anche sulla formazione. Ha partnership e collaborazioni fra gli altri con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston e con la Fondazone Bologna Business School. Nel 2016 ha introdotto un nuovo sistema di valorizzazione dei titoli di studio acquisiti e dei permessi retribuiti nel corso dell’attività lavorativa.

La saluta dei dipendenti è importante per il costruttore, che tuttavia si impegna a salvaguardarla anche fuori dall'azienda. Ad esempio con campagne di sensibilizzazione sulla corretta alimentazione, con piatti chilometri zero e ipocalorici presso la mensa aziendale, vaccinazioni e screening senologico gratuiti per le donne e pacchetti di prevenzione gratuiti per l'intero nucleo familiare. Alle donne è garantita anche l’integrazione della retribuzione fino al 60% dello stipendio nel periodo di maternità facoltativa. L'attestazione è rilasciata dal Top Employers Institute alle imprese con eccellenti ambienti di lavoro e avanzate politiche di gestione delle risorse umane.
 

 

 

  • condividi l'articolo
Martedì 4 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 13:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti