Carlo Calenda, ministro dello sviluppo economico

Auto, Calenda: «L’obiettivo è produrre un piano industriale per il settore»

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ROMA - «Abbiamo fatto il punto sul settore dell’automotive con le organizzazioni sindacali. Abbiamo identificato i punti da approfondire. L’obiettivo è produrre un vero e proprio piano industriale per il settore». Lo ha detto il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda al termine del tavolo sull’automotive. « Ci rivediamo tra due settimane in modo da avere i dati. Oggi abbiamo costruito l’agenda, a quel punto avremo gli elementi per costruire il piano», ha aggiunto.

«Servono investimenti e strumenti per supportare gli investimenti», ha detto ancora Calenda. «E, come per Embraco e Atessa serve anche un campo da gioco che sia piatto, non possiamo dare accesso al mercato europeo a paesi che di fatto giocano con regole diverse». All’incontro, che è stato chiesto dalla Fiom, erano presenti il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini, il segretario generale della Fiom Francesca Re David, il segretario confederale Cisl Angelo Colombini e il segretario nazionale della Uilm Gianluca Ficco.

«Finalmente, erano anni che chiedevamo la possibilità che si attivasse una discussione di questo genere». Lo ha detto il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini al termine del tavolo sull’automotive con il ministro dello sviluppo Carlo Calenda. «È importante che il governo abbia assunto questo impegno», ha aggiunto Landini, evidenziando che «queste sono cose che negli altri paesi industrializzati stanno facendo da tanto tempo».

«Al Governo abbiamo innanzitutto posto due questioni molto concrete importanti per tutta l’industria: la necessità di garantire la fruibilità degli ammortizzatori sociali oltre i termini drastici di utilizzo originariamente imposti dal Jobs Act e la necessità di rendere effettivamente accessibile il beneficio di anticipo pensionistico per i lavoratori addetti a mansioni usuranti, che oggi in molti casi risulta vanificato da una discrasia della normativa sulla documentazione da presentare». Lo afferma il segretario nazionale Uilm Gianluca Ficco, responsabile del settore auto, sull’incontro al Mise sulla situazione dell’automotive in Italia.

«Quanto alla dichiarata intenzione del Ministro di sviluppare un programma di politica industriale, peraltro in collaborazione con le parti sindacali, possiamo solo sperare che si traduca in azioni utili ad affrontare le preannunciate profonde trasformazioni dell’industria dell’auto», ha aggiunto. «Abbiamo sottolineato - ha spiegato - che, sebbene la situazione complessiva del settore automotive sia migliorata negli ultimi anni, purtroppo non tutti i problemi sono risolti e anzi abbiamo due vertenze ancora aperte che rappresentano una vera e propria emergenza: Blutec, che coinvolge a Termini Imerese circa 700 lavoratori più l’indotto, e Industria italiana Autobus, che coinvolge circa 300 lavoratori in Irpinia e 150 a Bologna».

«Per quanto specificamente riguarda Fca - spiega Ficco - le ore di cassa integrazione e di solidarietà negli ultimi anni si sono fortemente ridotte: dai 14,4 milioni di ore nel 2015 siamo scesi a 8,4 milioni nel 2016 e a 5,2 nel 2017. Per la competa saturazione degli occupati resta tuttavia la necessità di nuove assegnazioni produttive a Pomigliano, a Mirafiori e alla Maserati di Modena, nonché di un modello che sostituisca la Punto a Melfi; confidiamo che il nuovo piano industriale atteso a giugno possa dare quelle risposte che attendiamo da tempo». «Anche in Cnh Industrial - aggiunge - le ore di cassa e di solidarietà sono molto diminuite da 1,8 milioni del 2015 a 1,5 nel 2016 e a 600 mila nel 2017; possiamo anzi dire che non ci sono più situazioni di crisi strutturali».

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Venerdì 16 Febbraio 2018 - Ultimo aggiornamento: 17-02-2018 09:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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2 di 2 commenti presenti
2018-02-16 15:30:17
della serie datevi una mossa con gli incentivi per l'elettrico che tra poco fiat li ha in catalogo.
2018-02-17 01:33:54
FCA sta già facendo il suo massimo. Solo che gli altri o se ne fregano o gli remano contro: come la fiom ad esempio.