Un bollo auto

Bollo auto, il 31 gennaio (in alcuni casi) un problema tecnico ha lievitato l'importo del 30%

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ROMA - Lo scorso 31 gennaio si sono verificati dei problemi tecnici al sistema di riscossione del bollo che in un numero limitato di casi hanno portato a una maggiorazione del 30% dell’importo pagato da alcuni automobilisti. Una maggiorazione che normalmente è richiesta come sanzione a chi versa l’importo della tassa automobilistica con un anno di ritardo. Da quanto ha spiegato all’agenzia Ansa Sogei, partner tecnologico dell’amministrazione finanziaria per la riscossione del tributo, si desume che si tratterebbe di un disguido tecnico temporaneo che ha interessato 694 degli oltre 250.000 contribuenti che hanno scelto l’ultimo giorno utile entro i termini di legge per versare l’importo dovuto all’Erario per il bollo con scadenza dicembre 2016.

Dal riscontro tra i database, infatti, risulta che tra tutti i bolli pagati nell’ultimo giorno di gennaio 2017 a cui è stata applicata la maggiorazione del 30%, dovuta appunto per il ritardo di pagamento di un anno, 694 siano da imputare all’errore tecnico occorso. «I casi di versamenti con scadenza 2016 che avrebbero dovuto essere versati al 31 gennaio 2016 ma sono invece stati versati al 31 gennaio 2017 - precisa Sogei - sono 6.416 e di questi ce ne sono 694 ai quali è stata richiesta la sanzione errata. Per una idea del fenomeno il 31 gennaio 2017 sono pervenuti a sistema oltre 250.000 versamenti che non presentano alcun problema». Il fenomeno appare, quindi, più circoscritto rispetto a quanto ipotizzato nei giorni scorsi da alcuni organi di informazione che ne avevano dato notizia. In tale occasione si era parlato di un errore che aveva interessato molti automobilisti, principalmente in cinque regioni (Friuli, Marche, Molise, Sardegna e Veneto).

Sogei non ha indicato la distribuzione regionale dei casi interessati dal disguido ma si è limitata a diffondere il dato nazionale. Gli automobilisti che hanno pagato oltre il dovuto potranno chiedere il rimborso dell’eccedenza tramite le procedure previste a livello regionale, che variano a seconda che l’ente territoriale sia a statuto ordinario o speciale. È il caso di ricordare che chi, accortosi della richiesta economica eccessiva, avesse rimandato il pagamento, può comunque saldare il tributo in ritardo, avvalendosi del ravvedimento operoso. Questo prevede maggiorazioni percentuali variabili a seconda dei giorni di ritardo: per i primi 14 è dello 0,1% al giorno.
 

 

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Mercoledì 8 Febbraio 2017 - Ultimo aggiornamento: 09-02-2017 14:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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