Una monoposto Jaguar della Formula E

Jaguar e DS: sfida silenziosa ai rivali tedeschi. Grandi ambizioni nel campionato delle monoposto elettriche

di Mattia Eccheli
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PARIGI - Giovani e ambiziosi. Sono i brand DS e Jaguar, che in modo diverso rappresentano due novità nel panorama della Formula E. Il marchio transalpino, l’unico brand premium francese, è il nato nel terzo millennio ed il campionato più innovativo che c’è è lo sbocco naturale per la sua attività nel motorsport. Quello britannico, rilanciato dopo il passaggio di proprietà agli indiani di Tata, è il solo che abbia debuttato in questa stagione, la terza.
Per Yves Bonnefant, numero uno di DS, la Formula E «interpreta la nostra determinazione di essere all’avanguardia». Il manager anticipa i tempi del trasferimento tecnologico: «Avverrà nel giro di venti mesi», assicura.
 

 

I software sviluppati per le competizioni che troveranno una quasi immediata applicazione sui modelli di serie sono gli algoritmi per il miglioramento dell’efficienza delle batterie e la capacità di recupero. Nel giro di un anno, grazie all’esperienza accumulata sui circuiti cittadini, è stato già rastrellato un 5% in più. Grazie a DS, nel circuito c’è anche un pizzico di Italia in più, altrimenti “rappresentata” da Enel in qualità di partner e da Lucas di Grassi, pilota brasiliano della scuderia tedesca Abt Schaefflr Audi Sport con passaporto del Belpaese grazie alle origini pugliesi.
Ad affiancare Sam Bird è stato chiamato dall’inizio di questa terza stagione l’argentino Josè Maria Lopez, quattro volte campione del mondo del Fia Wtcc con radici italiane, siciliane per la precisione. In questo campionato d’esordio, “Pechito” è già riuscito a salire sul podio (proprio a Parigi, la città di DS, dove si è piazzato secondo) ed è settimo della generale. Il team DS Virgin Racing è quarto assoluto.

Jaguar si è impegnata assieme alla Panasonic nella rassegna elettrica all’insegna del motto “race to innovate”, gareggiare per innovare. Nel piano per il momento triennale che segna il rientro nel motorsport del blasonato marchio britannico c’è una prima stagione, quella in corso, destinata all’apprendimento. «Gli altri, tutti gli altri, hanno due anni di esperienza in più di noi», argomenta James Barclay, responsabile della scuderia. A partire da dicembre, quando scatta il quarto campionato del mondo elettrico, Jaguar sarà più ambiziosa, anche se sarà dalla stagione successiva che dovrebbe dichiarare apertamente di puntare al titolo. Per il momento, insomma, la scuderia spiega di dover imparare ed anche di voler “ispirare” gli ingegneri attraverso questa partecipazione alla Formula E. «Tra Hong Kong, che è stata la nostra prima gara, e Parigi abbiamo già fatto molti progressi», aggiunge Barclay. Almeno finora, quello di Città del Messico, è stato l’ePrix che ha riservato le maggiori soddisfazioni al team con il quarto posto del 22enne neozelandese Mitch Evans, sostenuto anche dall’ex fuoriclasse di Formula 1 Mark Webber, e con l’ottavo del più esperto compagno di squadra Adam Carrol (33). Entrambi sono dei debuttanti in Formula E.
 

 

 

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Mercoledì 30 Agosto 2017 - Ultimo aggiornamento: 31-08-2017 12:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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