Bruno Mattucci ad di Nissan Italia

Mattucci (ad Nissan Italia): «L’elettrificazione e l’auto senza pilota saranno accessibili»

di Nicola Desiderio
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ROMA - «Nel nostro programma di sviluppo di guida autonoma c’è anche l’Italia, ma mancano ancora le regole per farlo». Così parla Bruno Mattucci, amministratore delegato di Nissan Italia, a proposito di una delle direttrici sulle quali il costruttore giapponese è impegnato in prima linea.
Nissan è impegnata su elettrificazione, connettività e guida autonoma. Su quest’ultima i costruttori hanno però visioni un po’ diverse. Qual è la vostra?

«Nel breve e medio termine, vediamo la guida autonoma ancora con la presenza del conducente a bordo, il quale decide, a seconda delle condizioni di traffico e personali, di delegare la guida del veicolo stesso. Nel lungo termine, con il miglioramento delle infrastrutture e con l’aumento dei veicoli su strada in grado di interconnettersi tra loro, la guida “driverless” (senza guidatore, ndr), completamente autonoma, è un obiettivo raggiungibile».

Come ci si arriverà?
«Un percorso in tre fasi. La prima sarà inaugurata con il Qashqai già quest’anno: in autostrada, una volta impostata la velocità, sarà in grado di seguire il veicolo che lo precede tenendo la carreggiata. La tecnologia è la stessa che abbiamo introdotto da qualche mese sulla Serena in Giappone.

E quale è stata la risposta del pubblico a questa novità?
«Notevole: il 70% degli ordini è con il ProPilot e questo dimostra che le persone si fidano di questa tecnologia, soprattutto se la rendi facile da usare».

E poi?
«Nella fase 2 il veicolo riuscirà a gestire anche le manovre di sorpasso. Nel 2020 arriverà la fase 3 e la guida autonoma vera, almeno in quelle nazioni dove sarà possibile ovvero dove ci sarà una legislazione che la consenta. Il veicolo sarà allora in grado di gestire condizioni di traffico molto intenso e cittadino normale. È come le Leaf che abbiamo in sperimentazione a Londra. E abbiamo ancora 3 anni per svilupparla in modo compiuto. Questo dimostra che il nostro percorso è fattibile».

Nel programma ci sono anche altri paesi come l’Italia?
«Sì. La prima fase ci consentirà di avere una base di dati che riguarda lo scenario di guida europeo, poi ci sposteremo in altri paesi europei e pure in Italia, ma non posso dire quando».

Al momento quale è il problema?
«Di tipo legislativo: oggi il codice della strada non permette una guida che non sia sotto il controllo continuo del conducente. C’è anche il tema assicurativo e di responsabilità civile che va affrontato. C’è un gruppo presso la Commissione Europea che ci sta lavorando con la partecipazione dei costruttori tra i quali c’è Nissan».
Perché Nissan per la guida autonoma inizia da modelli come Qashqai e non invece dal marchio di lusso Infiniti?
«Perché fa parte della nostra storia mettere in auto normali contenuti superiori. Anche la prima Micra aveva il condizionatore, il servosterzo, i motori 16 valvole e le sospensioni multilink. L’innovazione non è soltanto mettere sulle auto quello che non c’era, ma renderlo fruibile alla maggior parte delle persone».

L’elettrico e la guida autonoma hanno un costo che potrebbe ricadere inevitabilmente sul cliente. Non temete di chiedergli troppo in un sol colpo?
«In questi anni l’aumento di prezzo dei veicoli, nonostante l’aumento di tecnologia, è stato inferiore alla crescita dell’inflazione e siamo convinti di poter ancora rendere tutte queste innovazioni accessibili e semplici da utilizzare, con vantaggi pienamente percepibili».
 

 

 

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Martedì 23 Maggio 2017 - Ultimo aggiornamento: 23-06-2017 11:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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