La Porsche davanti alla Toyota supera una Corvette

Le Mans: fari, emozioni, resistenza, la lunga notte della 24 Ore

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LE MANS - Passano le ore e la sfida si fa sempre più dura. Può essere il momento degli imprevisti, cedimenti improvvisi, rotture e guai di ogni tipo, dalle forature ai problemi dei sistemi ibridi per quanto riguarda le vetture di testa LMP1. Calata la notte è successo subito alla Toyota 050 n. 8 guidata dallo svizzero di origine italiana Sebastian Buemi, rientrato ai box per un guasto ai freni anteriori che alimentano il motore elettrico. In poco tempo di sosta ha iniziato a perdere terreno prezioso. Così al vertice, a pieni giri sono rimaste nell’ordine solo l’altra Toyota n. 7 dell’equipaggio Conway-Kobayashi-Sarrazin, in testa seguita a meno di una cinquantina di secondi dalla Porsche 919 Hybrid affidata a Neel Jani, all’esperto Lotterer e all’inglese Tandy. Questa è stata sinora la macchina più regolare.

Bella lotta fra brasiliani, figlio e nipote d’arte, tra Nelson Piquet jr e Bruno Senna (che ha come compagno di squadra Nicolas Prost) al volante di due LMP2 Oreca 07 Gibson. Ma è ancora più interessante e incerta la battaglia nella categoria GTE PRO dove sono ingaggiate in un continuo cambiamento di posizioni Ford, Aston Martin, Porsche, Chevrolet e Ferrari. Ma le 488 di Maranello sono evidentemente danneggiate dai regolamenti che le hanno penalizzate nelle prestazioni e pagano una differenza importante di potenza e quindi costrette a cedere soprattutto in velocità nei rettifili. La corsa comunque è ancora molto lunga e tutto potrà succedere, anche prima dell’alba. Va meglio per Maranello la categoria GTE AM, dove l’equipaggio con gli inglesi Robert Smith e Williams Steves e il belga Dries Vanthoor ha per ora un buon vantaggio sulla Aston Martin di Yoluc, Hankey e Bell e sulla Porsche 911 RSR con Matteo Cairoli, Christian Ried e Marvin Dienst.
 

 

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Domenica 18 Giugno 2017 - Ultimo aggiornamento: 26-06-2017 11:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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