Ucraina a corto di reclute, la guerra logora i giovani: le chat con i trucchi per evitare il fronte

Zelensky: "I russi sono pronti a espandere le loro azioni"

Ucraina a corto di reclute, la guerra logora i giovani: le chat con i trucchi per evitare il fronte
di Lorenzo Vita
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Domenica 5 Maggio 2024, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 16:04

Dal febbraio del 2022, morire per la patria è la tragica scommessa col destino di migliaia di giovani ucraini. Un'intera generazione ha conosciuto gli orrori della guerra. Le trincee scavate nel fango, le battaglie casa per casa, le privazioni di chi combatte contro un nemico più forte e che è disposto a sacrificare ogni cosa per raggiungere gli obiettivi prefissati. Anche a costo di azioni che per le organizzazioni internazionali rientrano a pieno titolo in un gigantesco. C'è una generazione in Ucraina che sa che se è chiamata al fronte può non fare più ritorno a casa. E con la guerra che dura da più due anni, quella sensazione alberga nel cuore di molti, soprattutto dopo che l'Occidente ha fatto capire di essere disposto a mandare aiuti ma con i suoi tempi e i suoi limiti. Perimetri che Kiev e Volodymyr Zelensky non possono fare altro che accettare.

SACRIFICIO

L'Ucraina non vuole arrendersi. Lo ha dimostrato con i sacrifici di un popolo. Ma come racconta il Guardian, tra i giovani serpeggia la frustrazione: l'idea che il proprio sacrificio si riveli infine vano. Tanti iniziano a partecipare a gruppi Telegram in cui si danno notizie - rigorosamente in codice - su dove si trovano gli addetti al reclutamento. Molti obiettori di coscienza provano a nascondersi. Tanti hanno scelto di fuggire attraversando il confine. Chi con l'aiuto di qualche mazzetta a medici compiacenti, chi pagando i trafficanti locali, chi tentando vie di fortuna tra montagne e fiumi, spesso trovando anche la morte. Rispetto al 2022, quando la Russia ha iniziato l'invasione e c'erano le file nei centri di reclutamento, la situazione è cambiata. Trovare nuove reclute diventa ogni giorno più difficile, anche dopo l'abbassamento dell'età per l'arruolamento voluta dal governo. E questo la realtà sul campo sempre più difficile. I militari non nascondono che al fronte le cose si stanno mettendo male. Zelensky lo ha detto chiaro e tondo. «L'occupante si sta preparando per espandere le azioni offensive» ha detto il capo dello Stato, che ieri è stato inserito dal ministero dell'Interno russo nella lista dei ricercati (mentre l'ex presidente ucraino Petro Poroshenko è considerato latitante). Una mossa "disperata", ha commentato Kiev. Ma è l'ennesima dimostrazione sul crollo di ogni canale di comunicazione. Le bombe di Vladimir Putin continuano a piovere sulle città (ieri in particolare su Kharkiv e Odessa), sulle industrie e sulle centrali elettriche. Il ministro della Difesa russo ha annunciato di avere compiuto 25 attacchi di questo tipo solo negli ultimi sette giorni. E il Cremlino è talmente sicuro di sé da mostrare per Mosca i mezzi "rubati" alla Nato. Trofei di caccia di una guerra esistenziale.

NUMERI

L'intelligence dice che il pericolo riguarda tutti. Vadim Skibitski, vicedirettore dei servizi militari di Kiev, ha detto all'Economist che i russi possono prendere i Paesi baltici in una settimana, perché «il tempo di reazione della Nato è di 10 giorni». Il numero due del Gur ha probabilmente voluto dipingere lo scenario più nefasto, ma è un termometro di come si sentono in queste settimane a Kiev. Gli 007 di Londra continuano a fornire anche i numeri drammatici dei caduti russi: più di 465mila dall'inizio del conflitto con una media nel 2024 di 899 al giorno, tra morti e feriti. Il problema, però, è che Putin può fare affidamento su un bacino di reclute molto più vasto e galvanizzato dalle ultime vittorie. Mentre Zelensky deve fare i conti con una popolazione che ha paura e un Occidente titubante. A Washington frenano anche sull'invio dei droni Reaper, perché temono che i russi possano abbatterli. Mosca avanza a est. Il governo ha fatto capire di non potere perdere tempo. Ha anche ideato una portavoce degli Esteri creata dall'intelligenza artificiale, Victoria Shi, per "risparmiare tempo e risorse". Ma queste sono questioni secondarie. Il vero problema ora è resistere e trovare armi e uomini per farlo.
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