Sergio Marchionne aministratore delegato di Fca

Fca raccoglie in Usa 3,8 miliardi di dollari
Le vendite in Europa meglio del mercato

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NEW YORK - Fiat Chrysler Automobiles porta a casa dagli Usa 3,88 miliardi di dollari, grazie alle azioni offerte e alle obbligazioni piazzate sul mercato americano: serviranno a finanziare il lancio dei nuovi modelli e a ridurre l'indebitamento. «È un passo decisivo.

Ora intendiamo proseguire nella realizzazione del Business Plan 2014-2018», afferma l'amministratore delegato, Sergio Marchionne. Exor, la holding della famiglia Agnelli e azionista di riferimento di Fca, mantiene una quota pari al 29,5% del capitale ordinario, che corrisponde al 43% circa dei diritti di voto grazie al sistema previsto dalla legislazione olandese. In un mercato europeo che rallenta e chiude con una crescita solo dell'1,2%, Fca ottiene un risultato migliore e, grazie anche all'exploit di Jeep, aumenta le immatricolazioni del 3,2% portando la quota dal 5,7% al 5,8%.

Le consegne nei Paesi Ue e in quelli Efta (Svizzera, Islanda e Norvegia) crescono per il quindicesimo mese consecutivo e raggiungono quota 989.457. Nasce Fca Italy che prende il posto della vecchia Fiat Group Automobile, «un nuovo tassello» dell'integrazione tra le diverse anime del gruppo. Intanto la Fiom presenta l'indagine Radiografiat e parla di «un processo di delocalizzazione di Fca»: oltre il 40% delle auto Fiat vendute in Italia nel 2013 - osserva il leader Maurizio Landini - è stato prodotto all'estero e quest'anno la produzione sarà sotto soglia 400.000, mentre metà dei 66.000 dipendenti di Fca e Cnh in Italia sono interessati da ammortizzatori sociali».

Calano anche i consumi petroliferi. L'Up rileva che a novembre in Italia sono ammontati a circa 4,5 milioni di tonnellate, con una flessione del 6,8% e negli undici mesi a circa 52,6 milioni di tonnellate (-4,6%). In particolare la domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) è pari nell'ultimo mese a circa 2,4 milioni di tonnellate (-1,6%), con una flessione per la benzina dell'1,9% e un rialzo per il gasolio dell'1,4%. Tornando al mercato dell'auto, dall'inizio dell'anno nei Paesi Ue e in quelli Efta sono state immatricolate 12.010.727 auto, il 5,5% in più dell'analogo periodo 2013.

A influire sulle consegne di novembre sono le vendite nella zona euro, in calo dello 0,4% mentre nei Paesi senza la moneta unica c'è stato un incremento del 6,3%. In particolare registrano una flessione i mercati di Germania (-1,8%) e Francia (-2,7%), mentre la ripresa continua nei Paesi dell'Europa meridionale: la crescita è del 32,6% in Portogallo, del 17,4% in Spagna, del 10,5% a Cipro e del 5% in Italia. La Grecia che nei primi 10 mesi di quest'anno, aveva registrato un incremento del 22,2% a novembre subisce un calo dell'8,8%.

Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, stima per il 2014 una chiusura a quota 1.355.000 immatricolazioni con un incremento del 3,7% sul 2013. Anche il 2015 potrebbe portare a un'ulteriore crescita della domanda, con 1.430.000 consegne (+5,5%). «Un risultato positivo, anche se - sottolinea - i livelli restano ancora molto lontani da quelli ante crisi». Per Federauto «la ripresa è troppo debole perchè mancano azioni e politiche economiche volte a risollevare un settore chiave».

Traina le consegne di Fca il brand Jeep che - grazie anche alla Renegade che a pochi mesi dal lancio è già entrata tra le top ten del suo segmento - aumenta le vendite del 110,6% rispetto a un anno fa, con il miglior risultato di sempre in Europa. Le Fiat 500 e Panda sono state ancora una volta le più vendute del loro segmento (insieme a novembre hanno ottenuto una quota del 28,4%) così come la 500L con il 22,1% di quota nell'anno.


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Mercoledì 17 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 21-12-2014 19:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA