Sergio Marchionne ad di Fca

Fca, crescono ricavi e utili. Marchionne
alza i target: «Marelli non è in vendita»

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LONDRA - Utile netto in aumento del 69%, ricavi del 25% e target 2015 rivisti al rialzo. Il board Fca, riunitosi a Londra sotto la presidenza di John Elkann, approva i conti record del secondo trimestre, il titolo della casa automobilistica italo-americana vola in borsa (+5,7%) e Standard & Poor's rivede al rialzo l'outlook, da “stabile” a “positivo”, confermando il rating “BB-”.

Con la possibilità che il giudizio sul gruppo, qualora vengono rimosso le restrizioni contrattuali che limitano il flusso di cash fra Fca e Fca Us, «possa essere alzato nei prossimi 12 mesi di un gradino a 'BB'». «Non ho nessuna cattiva notizia da annunciare», dice agli analisti finanziari l'ad Sergio Marchionne, che parla di «risultati soddisfacenti». E, dopo aver confermato che il piano di rilancio dell'Alfa Romeo - «vi sorprenderemo» - e che la quotazione in borsa della Ferrari sarà «nel quarto trimestre 2015», smentisce le indiscrezioni dei giorni scorsi sulla cessione della Magneti Marelli.

«Non esiste alcun piano immediato per venderla. Sta facendo un lavoro fenomenale - sostiene a proposito dell'azienda di componenti di Fca - e quindi lavoriamo per svilupparla». I conti, dunque, tutti positivi. Fca ha chiuso il secondo trimestre 2015 con un utile netto pari a 333 milioni di euro, con un aumento del 69% rispetto ai 197 milioni di euro del secondo trimestre 2014. Ricavi a 29,2 miliardi di euro, in aumento del 25%, in crescita di 5,9 miliardi di euro rispetto ai 23,3 miliardi di euro dell'analogo periodo del 2014.

L'indebitamento industriale, al 30 giugno, è diminuito di 0,6 miliardi di euro rispetto al primo trimestre. La liquidità resta a 25,4 miliardi di euro. Ecco quindi migliorare, e pure sensibilmente, i target - sui quali le annunciate operazioni relative a Ferrari non hanno alcun impatto - dell'anno in corso: ricavi a oltre 110 miliardi di euro, rispetto ai circa 108 previsti prima; ebit adjusted pari o superiore a 4,5 miliardi di euro, da un intervallo compreso tra 4,1 e 4,5 miliardi di euro; utile netto adjusted compreso tra 1 e 1,2 miliardi di euro, con un utile base per azione adjusted in un intervallo compreso tra 0,67 e 0,77 euro.

Le consegne di vetture a livello globale, sempre secondo i targhe previsti, sono circa 4,8 milioni. Unica nota dolente, se proprio se ne vuole trovare una, è la «marcata debolezza» del mercato dell'America Latina, dove le vendite sono scese del 32%. Ma Sergio Marchionne rassicura gli analisti: «abbiamo identificato le aree dove intervenire», dice, per «tornare al profitto» in quest'area.

Un altro punto debole sono i richiami di auto, che negli Stati Uniti hanno riguardato dal 2009 a oggi circa 11 milioni di auto e per i quali nei giorni scorsi Fca ha raggiunto un accordo con Nhtsa - l'ente americano che si occupa di sicurezza nel mondo delle auto - da circa 105 milioni di dollari. «Dobbiamo adeguarci al 100% - sottolinea Marchionne - su questo faremo meglio».


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Giovedì 30 Luglio 2015 - Ultimo aggiornamento: 02-08-2015 05:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA