Ford, torna la Mondeo: un'ammiraglia che sapora di premium

Ford, torna la Mondeo: un'ammiraglia
che sapora molto di premium

di Nicola Desiderio
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MALAGA – Scusate il ritardo. Così sembra voler dire la Ford Mondeo di quarta generazione che arriva finalmente sul mercato con un ritardo di due anni rispetto all’omologa americana Fusion, ma con un carico di stile, tecnologia e motorizzazioni con i quali risalire la china di un segmento dove hanno la Volkswagen Passat detta legge e anche la Opel Insignia si è ritagliata una fetta consistente.


Tutta colpa di un trasloco. Il ritardo – diciamolo subito – non dipende da lei, ma dalla decisione di Ford di chiudere lo storico stabilimento belga di Genk dove la Mondeo era costruita, insieme a S-Max e Galaxy, e del riassetto produttivo che ne è seguito con lo spostamento delle linee a Valencia e il conseguente trasloco della C-Max in Germania a Saarlouis, in condominio con la Focus. La Mondeo dunque è diventata globale tranne che per i tempi, ma per il resto è oramai uguale come una goccia d’acqua alla Fusion d’oltreoceano e in Europa darà il via a una campagna di rafforzamento senza precedenti nella parte alta della gamma che nel 2015 vedrà l’introduzione della nuova S-Max e due novità assolute per l’Europa: il Suv Edge e soprattutto la sportiva Mustang. E non è finita perché sempre nel 2015 sarà lanciata la linea di prodotti Vignale che, più che agli allestimenti specifici, punta sul livello di servizio al cliente, e prenderà il via proprio da Mondeo.

Più leggera, più rigida e più moderna. La grande berlina americana è lunga 4,87 metri in tutte e tre le sue declinazioni di carrozzeria: 5 porte, station wagon e berlina 4 porte che sarà offerta solo con la propulsione ibrida, per la prima volta su una Ford europea. Basata sulla piattaforma EUCD, la Mondeo ha una scocca per il 61% in acciaio ad alta resistenza che utilizza sistemi di idroformatura e di saldatura al laser. Grazie anche al portellone in magnesio (più leggero del 10%), il peso scende da 25 kg a 115 kg a parità di motorizzazione mentre la rigidità cresce del 10%. La Mondeo inoltre adotta per la prima volta lo sterzo a servoassistenza elettromeccanica e sospensioni posteriori Integral Link dalla geometria evoluta e completabili anche con ammortizzatori a controllo elettronico regolabili sue tre livelli di smorzamento.

Con un cuscino nelle cinture posteriori. La media costruita in Spagna segna anche altre prime per il suo costruttore come i fari interamente a Led e il sistema di frenata salvapedone che agisce fino a una velocità di 80 km/h. Altra novità per l’Europa sono le cinture di sicurezza posteriori con airbag incorporati, introdotti per la prima volta proprio da Ford in patria. Nel frattempo anche la Mercedes Classe S le ha adottate, ma la Mondeo è sicuramente la prima auto del suo segmento a esserne dotata. Il loro ruolo, a differenza degli altri 7 cuscini presenti nell’abitacolo, non è di evitare urti degli occupanti, ma di allargare di 5 volte in soli 40 ms la superficie di contatto tra cinta e corpo facendo in modo di distribuire meglio le forze che si generano nell’urto e riducendo quindi le lesioni. I sistemi di assistenza alla guida sono quelli che ci deve aspettare su una Ford, ma quel che è interessante è che, giocando con il menu sulla strumentazione completamente digitale si possono regolare soglie e modalità di intervento. Ad esempio, per il mantenimento della corsia, si può optare solo per il segnale acustica o la correzione attraverso lo sterzo mentre il cruise control può essere adattativo o normale.

A comando di voce, a prova di giovane. Ma ci sono altre due cose scontate su un’auto dell’Ovale Blu di ultima generazione. La prima è il sistema Sync2 realizzato in collaborazione con Microsoft al quale poter impartire le istruzioni attraverso lo schermo a sfioramento da 8 pollici o con la voce. Basta dire “Ho fame” e il sistema mette a disposizione la guida Michelin, vi chiede quale tipo di cucina volete, se volete chiamare per prenotare e quindi attiva la navigazione. Ma ci sono anche altre istruzioni semplificate come “Ho caldo” e viene attivata la climatizzazione che, secondo Ford, è talmente potente da far scendere la temperatura dell’abitacolo da 55 a 18 gradi in 15 minuti. La seconda è il MyKey grazie alla quale è possibile prestare con maggiore tranquillità la vettura al proprio figlio. Si può infatti impostare la velocità massima, impedire il disinserimento del controllo elettronico di stabilità, l’avviamento della vettura se non sono state allacciate le cinture e persino limitato il volume di ascolto del sistema audio il più sofisticato dei quali è firmato Sony.

Tutta la comodità di un macchinone. Anche il capitolo comfort è piuttosto ricco. In città un valido supporto viene dalla retrocamera e dal sistema di assistenza al parcheggio che fa le manovre sia per entrare che per uscire dagli spazi. Per entrare ed uscire comodamente, il guidatore può contare sul piantone e il sedile che si sollevano e arretrano da soli, inoltre anche il passeggero può godere delle funzioni di riscaldamento, ventilazione e massaggio. Anche il volante e i sedili posteriori sono riscaldabili, così come il parabrezza anche se la velocità di sbrinamento si paga con i filamenti che possono dar fastidio nella marcia notturna e controsole. Ulteriore facilitazione è il portellone ad apertura elettrica, ma manca la possibilità di attivarlo con il piede e di sbloccare l’abbattimento del divano posteriore 60/40 dal vano di carico. Ampia in ogni caso la capacità, con la station wagon che offre da 500 a 1.630 litri e una capacità di traino che raggiunge i 2.000 kg.

Dal mille al diesel biturbo. La Mondeo di quarta generazione offre la più ampia gamma motori della sua storia e probabilmente anche della sua categoria. Le unità sono ovviamente tutte omologate Euro6 e offrono un’efficienza migliorata grazie alla progettazione moderna, allo stop&start, al recupero di energia e all’accoppiata tra sovralimentazione e iniezione diretta. Al lancio ci saranno un 1,5 litri da 160 cv e un 2 litri da 203 cv o 240 cv (240 km/h, 0-100 km/h in 7,9 secondi) dove il cambio automatico – del tipo a convertitore di coppia con ruotismi epicicloidali e costruito negli USA insieme a General Motore – è di serie. L’alternativa per il diesel 2 litri è il PowerShift a doppia frizione che sarà disponibile nei livelli da 150 cv o 180 cv e dalla primavera prossima anche con la trazione integrale. Questa seconda ondata di novità saluterà anche l’insolito – per questa categoria – 3 cilindri mille da 125 cv, tre volte “Motore dell’Anno”, l’inedito 2 litri diesel biturbo da 210 cv con PowerShift di serie e il diesel 1,5 da 120 cv che nella versione Econetic offrirà emissioni al di sotto di 100 g/km.

Una ibrida un po’ giapponese. Chi invece sta già a 99 g/km è la versione Hybrid che dichiara 4,2 litri/100 km. Il sistema è analogo a quello Toyota e il perché è presto detto. Nel 2003 la casa di Dearborn scambiò infatti circa 100 brevetti relativi all’iniezione diretta di benzina con preziosi brevetti che riguardavano l’ibrido giapponese, in particolare quelli relativi al power split device, il ruotismo epicloidale che unisce il 2 litri a ciclo Atkinson da 137 cv, il motore elettrico da 88 kW e il generatore e fornisce la trasmissione dei 187 cv complessivi alle ruote comportandosi come un cambio a variazione continua. La batteria, costruita dalla stessa Ford, è agli ioni di litio e ha una capacità di 1,4 kWh e mangia un po’ di spazio del bagagliaio. Il comportamento è molto simile a quello già noto, ma la fase elettrica ha più peso perché l’autonomia a emissioni zero è di ben 5 km e la velocità massima raggiungibile senza scomodare un pistone è di ben 85 miglia orarie pari a oltre 130 km/h, un limite che si raggiunge con molta pazienza e con piede di piuma, ma comunque rimarchevole e degno delle migliori ibride plug-in.

L’agilità è il suo forte. La Mondeo con le motorizzazioni classiche ha invece altro per cui farsi apprezzare, prima di tutto il comportamento stradale degno di un’auto dalle dimensioni più compatte e caratterizzato da una piacevole agilità che la rende amica delle curve, ma anche solida sui curvoni veloci, soprattutto se si imposta su Sport il programma delle sospensioni. In questo senso, le sensazioni migliori arrivano con l’1,5 litri a benzina che ha una buona fluidità, ma per dare il meglio ha bisogno della collaborazione del cambio. Con il diesel 2 litri da 180 cv la coppia di 400 Nm è straripante e la mano destra deve muoversi di meno, ma il maggior peso del motore la rende un pelo meno veloce in inserimento e nei cambi di direzione senza intaccare le sane caratteristiche di base che sono patrimoni o di tutta la gamma Mondeo. Buono anche il comfort, sia per quanto riguarda le sospensioni sia per quanto riguarda l’acustica, grazie anche ai cristalli doppi con lamina fonoassorbente all’interno.

Punta dritta alle flotte con un bonus del 10%. La produzione della Mondeo è partita l’8 settembre, a novembre comincerà la commercializzazione e da gennaio le consegne con un listino che parte da 27.250 euro. Gli allestimenti sono due (Plus e Titanium) per i clienti privati mentre per le flotte, che riguardano il 75% di questo segmento da 30mila auto all’anno in Italia, ci sarà il Titanium Business con due armi in più: la convinzione di avere finalmente un prodotto attraente quanto interessante e un valore residuo migliore del 10% rispetto al passato, con effetti positivi sulla rata che le aziende di autonoleggio potranno offrire ai loro clienti. Questa ovviamente è una buona notizia anche per i privati che sapranno di poter ottenere di più alla rivendita della propria auto. Interessante anche il prezzo di 32.500 per la ibrida in una fascia dove la stessa Toyota è ancora assente e dove la Passat GTE ibrida plug-in avrà una quotazione presumibilmente molto più elevata.

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Domenica 19 Ottobre 2014 - Ultimo aggiornamento: 10-12-2014 14:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA