La numero uno della General Motors Mary Barra

GM risponde a Marchionne: «Noi lavoriamo
per gli azionisti, meglio il nostro piano»

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DETROIT - Arriva un altro no da General Motors alle avances di Sergio Marchionne per una fusione con Fiat Chrysler Automobiles. «Il nostro management e il consiglio di amministrazione - afferma la casa di Detroit in una nota riportata dal Detroit Free Press - lavorano sempre per massimizzare il valore per gli azionisti.

Dopo aver completato un'attenta revisione su una possibile fusione con Fca, abbiamo concluso che l'esecuzione del nostro piano è la strada migliore per creare valore per gli azionisti». Porta chiusa, quindi. E nessun riferimento all'incontro sollecitato da Marchionne all'amministratore delegato Mary Barra. «Non voglio uscire con lei, voglio solo vederla ma non prendono le mie telefonate», ha rivelato il manager di Fca a Automotive News.

«Tu puoi respingere un accordo, ma non puoi rifiutarti di discutere». Mary Barra sarà al Salone dell'Auto di Francoforte il 15 settembre, una presenza per niente scontata. Nelle agende ufficiali non ci sono appuntamenti ma non si può escludere nulla. Il no di Gm è l'ennesimo, ma la casa americana fa qualcosa di più: rilancia sul fronte degli azionisti e afferma che il suo piano «è la strada migliore per creare valore per gli azionisti». Migliore rispetto a una fusione con Fca.

Sembra di rivedere il film già visto nella vicenda Exor-PartnerRe. Anche in questo caso Marchionne ha cercato nelle settimane scorse una sponda nei fondi hedge e in altri investitori che vedono di buon occhio la fusione e potrebbero fare pressione sul management. E non è neanche da trascurare il fatto che il principale azionista di Gm sia il sindacato Uaw con il quale in queste settimane è in corso la trattativa per il rinnovo del contratto Chrysler. Insomma la partita non si può dire definitivamente chiusa.

Chiaro in questo senso l'avviso di Marchionne: «sarebbe irragionevole non forzare e non c'è altra scelta che mettere pressione su Gm per cominciare a discutere». Una prospettiva che piace anche ai sindacati italiani che parlano di grandi opportunità e non temono sovrapposizioni tra le attività italiane di Fca e quelle europee di Gm. Fuori dal coro la Fiom: «Il Paese non fa sistema e Marchionne ve avanti da solo e trova porte chiuse», osserva il coordinatore auto Michele De Palma.

Sul mercato americano in agosto le vendite di Fca sul mercato americano sono salite del 2% a 201.672 unità. Si tratta del miglior agosto dal 2002 e del 65mo mese consecutivo di aumento delle vendite. Gm ha invece subito un calo dello 0,7%, più contenuta rispetto alle attese degli analisti, che scommettevano su una flessione dell'1%. Meglio di tutti ha fatto Ford con un +5,4% che supera le previsioni (era atteso un +2%).


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Mercoledì 2 Settembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 06-09-2015 00:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA