La Williams-Mercedes di Felipe Massa a pancia all'aria

Mercedes e Rosberg, la F1 è tedesca.
Massa e Raikkonen sempre più calimeri

di Giorgio Ursicino
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HOCKENHEIM - Una settimana d’oro per Nico Rosberg. Matrimonio, rinnovo del contratto, vittoria della Germania al Mondiale in Brasile (è grande amico di diversi giocatori) e ieri trionfo nel gran premio di casa dove la Mercedes non dominava da 60 anni, dai tempi del mitico Manuel Fangio.


Quanto il momento sia magico pure per la casa di Stoccarda e il made in Germany tutto lo conferma il sorriso più largo dei baffi sul volto di Dieter Zetsche, il grande capo della Stella che ha visto brindare a pochi chilometri dal suo quartier generale le Frecce d’Argento per la nona volta in dieci gare (il primo posto è sfuggito di un soffio solo in Canada a causa di un problema meccanico). Se la trasmissione della sua spaziale W05 non le avesse tradito 15 giorni fa a Silverstone, oltre al titolo Costruttori, sarebbe già assegnato anche l’iride Piloti poiché Nico avrebbe quasi una cinquantina di punti di vantaggio sul compagno Hamilton e, visto quanto è affidabile e consistente il ragazzo, le speranze di rimonta dell’inglese sarebbero state bassissime.

Invece, con il ritiro in Inghilterra e il primo posto di Lewis, ora le lunghezze che separano i due sono “solo” 14 e già domenica prossima ci sarà un nuovo round del fratricida duello all’Hungaroring dove lo scorso anno Hamilton vinse la sua unica gara. Nico, come gli capita sempre più spesso, è stato perfetto. Prove, qualifiche, gara, nemmeno un piccolo errore. E ieri ha sicuramente risparmiato la sua Freccia visto che numerose componenti devono ormai durare per diverse gare.

Ha approfittato del guasto di Lewis in Q1, che lo ha spinto contro le barriere e fatto partire in coda al gruppo, per prendersi la pole e fare una cavalcata solitaria in corsa. Dietro il britannico ha rimontato rabbiosamente riuscendo ad arrampicarsi sul podio, ma nel finale un eccellente Valtteri Bottas con l’ottima Williams-Mercedes (sul rettilineo filava a 345 km/h) gli ha negato la piazza d’onore. Pronti via, calimero Massa incappava ancora in un guaio (poco conta se ha torto o ragione, in mezzo ai problemi c’è sempre lui). Felipe imboccava la prima curva cercando la corda senza tener conto che Magnussen con la McLaren si era ormai affiancato e non poteva certo sparire (il danese non è stato sanzionato dai commissari).

La bella Williams colorata Martini si è cappottata e per il brasiliano altro spavento e altri punti buttati al vento. E la Ferrari? Nessuna nuova, cattiva nuova è il caso di dire. Anche senza Fric (il sistema idraulico che collega le sospensioni vietato con molta fantasia dalla Fia dopo 5 anni perché considerato un “dispositivo aerodinamico”) le gerarchie non sono cambiate molto e Alonso ha lottato come un leone fino alla bandiera a scacchi per difendere un anonimo quinto posto dalla rimonta da Ricciardo (sul traguardo i due sono arrivati appaiati).

Fernando ha chiuso staccato di 52 secondi da Rosberg che sicuramente non ha spinto (Nico ha fatto solo il sesto giro più veloce in gara, staccato d quasi un secondo e mezzo da quello di Hamilton) e, come era avvenuto a Silverstone, si è dovuto arrendere al quattro volte campione del mondo Vettel che lo ha preceduto con l’altra Red Bull. Quanto lo spagnolo ci abbia messo del suo è confermato dalla performance di Raikkonen il cui comportamento ricorda ormai sempre di più quello di Massa. Kimi ha concluso fuori dalla zona punti (11°), doppiato. All’inizio sembrava in palla, ma poi si è visto staccare un baffo della sua ala dalla Mercedes di Hamilton.

Forse la F14 ha perso equilibrio, ma capitano tutte a lui. Alonso non critica certo macchina e scuderia, professa saggezza e realismo, ma il suo volto ormai appare di cera dietro gli immancabili occhiali scuri. Fernando pesa le parole e per dipingere al meglio la situazione e punta i riflettori sull’importanza del Mondiale Costruttori dove è evidente che il lavoro per la squadra lo sta facendo tutto lui. Se nel Piloti lo spagnolo conserva il quarto posto alle spalle di Ricciardo, ma deve guardarsi dalla rimonta di Bottas al terzo podio di fila (il ferrarista è arrivato terzo solo in Cina), nel Costruttori ha portato ben 97 dei 116 punti complessivi che mettono la Rossa staccatissima da Mercedes e Red Bull (entrambi i piloti portano punti) e ora alle spalle anche della Williams che pure ha Massa (30 punti, poco meglio di Raikkonen, meno di un terzo del bottino portato a casa da Bottas).

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Lunedì 21 Luglio 2014 - Ultimo aggiornamento: 18-05-2016 03:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA