La Renault Captur, un modelle di grande successo

Il mercato fatica, la Renault vola (+27%):
il segreto è nell'attacco a “tre punte”

di Giampiero Bottino
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PARIGI - Clio, Capture e Dacia: con un attacco a tre punte, il gruppo Renault sbanca la concorrenza sul mercato italiano. I risultati del primo semestre parlano chiaro: le vendite (69.425 veicoli) sono cresciute del 27,5% rispetto allo stesso periodo del 2013, con un ritmo che nessun altro gruppo è stato in grado di tenere, e che si è tradotto in un consistente incremento della quota, se raffrontato con un mercato totale - vetture e veicoli commerciali leggeri - che ha chiuso il periodo con un ben più modesto +3,8%.


A livello di brand, nessun generalista ha saputo fare meglio. Solo alcuni marchi specialistici e premium (Maserati +600%, Porsche +51%, Jeep+36, Lexus +47, alcuni emergenti che partivano comunque da basi numeriche irrisorie) hanno fatto meglio del +35% di Dacia, mentre Renault (+22%) è stata superata sul filo di lana dal +24% di Skoda. Notazioni statistiche che lasciano il tempo che trovano, mentre dal punto di vista sostanziale è ben più significativo il fatto che il gruppo francese ha raggiunto nel semestre la quota di mercato più alta (8,52%, +1,58 punti sul 2013) degli ultimi 28 anni, con un 10% totalizzato nel solo mese di giugno.

Sotto questo aspetto, sono stati particolarmente significativi i risultati ottenuti sul mercato privati, quello più remunerativo per le case e soprattutto per le reti e quello che offre il vero polso del mercato automobilistico: qui le vendite sono state 50.301, equivalenti a una quota del 10,7% e in crescita del 31% rispetto al 2013. Nella stessa, incoraggiante direzione si è mossa la raccolta ordini: 79.416, quasi 20.000 in più rispetto al risultato del primo semestre 2013.

Per quanto riguarda i marchi, Renault sfiora il 6% di quota grazie soprattutto all'apporto della Clio, che con 22.289 unità consegnate si è affermata come l'auto straniera più venduta nel periodo. Altrettanto lusinghieri i risultati della Captur, salita sul podio dei crossover compatti grazie alle 9.527 consegne. La Dacia rivendica risultati leggermente superiori a quelli comunicati ufficialmente dal ministero: 21.068 immatricolazioni, +41% sul 2013, 2,58% di quota di mercato. Risultati trainati soprattutto dalle 8.516 Duster che valgono il secondo posto nel segmento e il primo tra i Suv a GPL. Proprio l'alimentazione a gas, disponibile su tutti i modelli in gamma, è una delle carte vincenti del brand rumeno, visto che vale un terzo delle vendite totali.

L'eccellente momento del gruppo nel nostro Paese trova conferma nei risultati, meno eclatanti ma sempre largamente positivi, ottenuti in Europa dove le vendite sono aumentate del 18% sul 2013 (a 776.236 unità), in un mercato nel complesso cresciuto del 6,5%. Un dato che ha fissato lo share al 10,2%. La marca Renault è migliorata del 13%, confermandosi il terzo player del mercato continentale con una penetrazione del 7,6%. Dacia si è imposta come il brand con il maggior tasso di crescita in assoluto, guadagnando mezzo punto percentuale di quota, oggi pari al 2,6%.

La buona performance europea è stata più che sufficiente a bilanciare il calo registrato nei mercati emergenti: a livello mondiale, infatti, le quasi 1,4 milioni di unità consegnate nel semestre corrispondono a una crescita del 4,7% che al di fuori dell'Europa Occidentale si trasforma in un -9% che ha portato le vendite extraeuropee al 43% del totale, contro il 50 del 2013. I cali più significativi si sono registrati in Algeria (-31%), Turchia (-26%) e Argentina (-24), ma anche la Russia - terzo mercato per il gruppo, con Renault al secondo posto dopo Lada - ha registrato una frenata dell'8%. Buone notizie invece dal Brasile: il secondo mercato del gruppo è calato del 7%, ma le vendite Renault-Dacia sono cresciute del 9.

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Martedì 15 Luglio 2014 - Ultimo aggiornamento: 26-01-2016 13:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA