La Jeep Cherokee con il nuovo motore 2.2 turbodiesel

Potente, sportiva e sobria: Jeep Cherokee
tiene a battesimo il nuovo 2.2 turbodiesel

di Giampiero Bottino
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BARD – Silenzioso, performante, elastico e sobrio. L’aumento di cilindrata ha decisamente giovato al nuovo motore sviluppato dalla divisione Ingegneria Motori di FCA Emea e tenuto a battesimo dalla Jeep Cherokee, modello chiave per il brand simbolo del fuoristrada (non solo) americano che gli deve un quarto delle vendite – oltre un milione di unità – consuntivate nel 2014 e che si appresta a spegnere 75 candeline (lo farà il prossimo anno) mantenendo alta la bandiera di primo marchio Suv del mercato mondiale.

Una leadership che dura incontrastata da tre anni e che è stata costruita – come ricorda Dante Zilli, responsabile Marketing prodotto per l’area Emea – con una crescita impetuosa che dura da 5 anni consecutivi a livello globale, da 19 mesi in Emea e da 16 in Italia. Una corsa che non accenna a rallentare, visto che sono stati sufficienti 5 mesi per superare – con 116.000 Cherokee vendute nel mondo – il risultato consuntivato nella prima metà del 2014. Un trend perfettamente in linea con l’obiettivo 2018, quando il brand punta a raggiungere 1,9 milioni di vendite.

Un ulteriore impulso verrà certamente dal nuovo motore che ha dato ottima prova di sé sulle strade che dallo spettacolare forte di Bard si inerpicano verso i 2.000 metri di Cervinia, in un’alternanza di autostrada e sinuose strade di montagna che ha permesso di apprezzare sia il temperamento esuberante del 2.2 – soprattutto nella declinazione da 200 cv, ma anche quella da 185 regala performance più che soddisfacenti – sia l’eccellente intesa con il cambio automatico a 9 marce, disponibile in alternativa al manuale a 6 rapporti.

Costruito nello stabilimento campano di Pratola Serra, il propulsore che quanto a livelli prestazionali si colloca ai vertici nella categoria dei 4 cilindri turbodiesel è stato sviluppato partendo dalla base del preesistente 2.0, drasticamente rivisitato – il Multijet II è passato da 5 a 8 iniezioni al secondo e da 1.600 a 2.000 bar, nuovo è il turbo a geometria variabile – per accompagnare l’incremento di potenza e coppia (+17% e +25% nel caso della versione da 200 cv) con una superiore efficienza testimoniata da emissioni di CO2 diminuite del 3%. Grazie a questa new entry, l’intera gamma delle motorizzazioni a gasolio rispetta le normative Euro 6.

Brillante ed elastica, la Cherokee 2.2 si è esibita in accelerazioni importanti dimostrando una notevole agilità e un buon comfort, accentuato dell’eccellente insonorizzazione dell’abitacolo. Solo il sistema di navigazione ha manifestato qualche incertezza, perdendo talvolta la rotta sull’unica strada che si arrampica verso Cervinia. Per assecondarne fino in fondo la sportività avremmo preferito – ma è un’opinione del tutto soggettiva – che il cambio automatico potesse essere gestito manualmente anche con i paddle al volante, e non solo con la leva sul tunnel centrale.

Trattandosi di una Jeep, l’accresciuta disinvoltura su strada non è andata a discapito del comportamento off-road, che per un modello con questo badge resta comunque un cavallo di battaglia. Su terreni difficili, la Cherokee non teme rivali, grazie anche al contributo della trazione 4x4 Active Drive I (l’unica disponibile per la prova) e Drive II che implementa le modalità di guida selezionabili con la manopola rotante mettendo a disposizione anche le marce ridotte.

Con l’arrivo del nuovo motore, che va a far compagna al turbodiesel 2.0 da 140 cv e al V6 3.2 a benzina da 272 cv, entra a listino anche un inedito allestimento top di gamma denominato Limited+ ed equipaggiato di serie – tra l’altro – con il motore da 200 cv e l’Active Drive II. A completare la gamma 2.2 provvedono le versioni Longitude (unica disponibile con l’unità da 185 cv) e Limited che definiscono un listino compreso tra 45.900 e 54.000 euro.

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Giovedì 18 Giugno 2015 - Ultimo aggiornamento: 11-02-2016 16:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA