La nuova Suzuki Celerio

La riscossa Suzuki parte dalla Celerio
citycar tutta sostanza che pensa in grande

di Giampiero Bottino
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TORINO - Piccolo è bello. Purché, almeno parlando di automobili, le dimensioni contenute non impongano troppi sacrifici sul piano del comfort. Un rischio che certamente non corre la Suzuki Celerio, la nuova vettura di segmento A che nell'offerta del costruttore giapponese è chiamata a sostituire da subito la più spartana e ormai datata Alto e in prospettiva più lontana la Splash che rimane ancora in produzione, ultimo retaggio dell'ormai tramontata alleanza con General Motors.

Prodotta in Thailandia, la nuova city car giapponese si presenta con un look non particolarmente originale, ma moderno e piacevole. Nell'abitacolo dall'aspetto sobrio ed essenziale le finiture accurate valorizzano dei materiali all'apparenza un po' poveri, ma comunque sempre all'altezza delle aspettative di chi si orienta su una vettura che si colloca nel segmento base del mercato.

Decisamente superiore alla media, come del resto era previsto negli obiettivi di progetto, la concretezza che si traduce in una comodità ai vertici della categoria: in quattro si viaggia in uno spazio degno del segmento superiore, mentre in caso di lunghi spostamenti è meglio che il quinto passeggero (previsto dal certificato di omologazione) non sia di corporatura troppo robusta. L'attenta ricerca del comfort trova conferma anche nell'accessibilità ai posti posteriori, agevolata dalla generosa apertura (83 gradi) delle portiere, mentre il bagagliaio è il più capiente del segmento grazie al volume di 254 litri.

Anche la posizione elevata dei sedili contribuisce a rendere più confortevole la vita a bordo, garantendo inoltre al guidatore un'eccellente visibilità e rafforzando la sensazione di trovarsi a bordo di un'auto più grande dei suoi 3,6 metri di lunghezza reale. A rivelare le contenute dimensioni effettive provvedono le sensazioni di guida: su strada, la Celerio ha manifestato un temperamento brillante, una buona agilità, un comportamento prevedibile e prestazioni coerenti con i 68 cv erogati dal motore cilindri a benzina 1.0 K10B radicalmente rivisitato, in grado di spingere la city car giapponese fino alla velocità di 155 km orari con emissioni di CO2 contenute in 99 g/km.

L'efficienza e la compatibilità ambientale sono un altro dei punti fermi a cui si è ispirato il progetto, e la Celerio dimostrerà appieno le sue potenzialità in aprile, con l'arrivo di un propulsore nuovissimo, il K10C identico per architettura, cilindrata, potenza e velocità massima ma con emissioni e consumi nettamente migliori: 84 g/km di CO2, equivalenti a 3,6 litri di benzina ogni 100 chilometri. Un record di categoria frutto dell'inedita tecnologia "dual jet" caratterizzata da due iniettori per cilindro, della riduzione degli attriti interni, della camera di combustione riprogettata.

Da aprile a completare la gamma arriverà il cambio meccanico robotizzato Ags disponibile, in alternativa al manuale a 5 rapporti di serie, con entrambe le motorizzazioni. L'offerta della Suzuki Celerio prevede gli allestimenti L, Easy e Style i cui prezzi partono rispettivamente da 8.990, 10.490 e 11.490 euro. Prezzi che aumentano di 700 euro nel caso del cambio Ags, disponibile solo nei due allestimenti superiori, mentre il nuovo 3 cilindri Dual jet costerà 12.290 euro e verrà proposto nel solo livello Style. Per la fase di lancio è stata messa a punto un'offerta promozionale che prevede la Easy allo stesso prezzo della L, con un vantaggio cliente di 1.500 euro.

Già ordinabile e consegnabile, anche se il porte aperte per il lancio ufficiale è previsto per gennaio, la Suzuki Celerio - di cui il direttore generale di Suzuki Italia prevede di vendere 4.000 unità nel 2015 - rappresenta l'avvio di un'offensiva di prodotto che segna la fine del lungo letargo in cui la casa giapponese sembrava caduta durante il distacco da GM. Il prossimo sarà infatti l'anno della nuova Vitara, oltre che quello dell'avvio della produzione di una vettura hatchback di segmento B. Nel 2016 debutteranno altre due new entry ancora top secret, ma destinate a inserirsi - afferma Massimo Nalli - nei segmenti più rilevanti del mercato europeo e italiano.


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Giovedì 20 Novembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 25-11-2014 01:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA