La Land Rover Discovery Sport impegnata sulla neve islandese

Discovery Sport, la nuova era Land Rover:
una famiglia versatile affianca il lusso Range

di Nicola Desiderio
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REIKJAVIK – Addio Freelander, benvenuta Sport. Discovery Sport, per dirla alla 007 perché il nuovo modello inaugura il terzo marchio di Land Rover e, così come era già successo con Range Rover, lo chiama come un modello storico della sua gamma con la promessa di farne un linea di prodotti che ha nella versatilità la sua caratteristica principale mentre l’altra rappresenta il lusso. E non è finita, visto che tra un paio d’anni stessa sorte toccherà alla Defender che invece continuerà ad essere il simbolo del fuoristrada in più di una declinazione. Dunque tre marchi sotto lo stesso ombrello: è questo il messaggio portato dalla Discovery Sport alla vigilia di un’altra importante svolta all’insegna delle ruote alte per Jaguar Land Rover: l’arrivo del primo crossover del giaguaro la cui presentazione è prevista per l’autunno 2015.


Quel tocco di dinamismo in più. La Discovery Sport è l’erede della Freelander, ma è anche qualcosa di più visto che aggiungendo 9 cm – è lunga 4,59 metri – diventa una 7 posti, aumentando al contempo l’abitabilità e lo spazio per i bagagli, pur con 5 cm in meno in altezza e in una veste più dinamica, senza sconfinare nel regno dei crossover. Il pianale di partenza è lo stesso della Evoque, almeno fino al montante centrale, con il 50% di componenti nuovi e un più esteso uso di acciai speciali, tra cui l’80% al boro, di alluminio per cofano, tetto, portellone e sospensioni, e infine di magnesio per la traversa della plancia. Ne viene fuori una scocca più leggera di 22 kg ed anche lo stile sembra suggerirlo, con un profilo più filante (cx di 0,36 e resistenza aerodinamica diminuita dell’8%) caratterizzato da muso più basso, parabrezza più inclinato e andamento dei fianchi più cuneiforme. Si ritrovano alcuni elementi tipici reinterpretati come gli sfoghi dietro i passaruota, il tetto sospeso e il terzo montante a pinna.

Ti sta vicino anche da lontano. Tra tradizione e innovazione anche l’abitacolo. Si ritrovano infatti i comandi degli alzacristalli sul bordo superiore, quelli per la climatizzazione e la dinamica di marcia sulla parte bassa della consolle mentre in alto c’è lo schermo da 8 pollici del sistema infotelematico che, oltre a incorporare impianti audio Meridian fino a 840 Watt e 17 altroparlanti, presenta molte novità come la possibilità di operare il mirroring ovvero portare in auto le applicazioni del proprio smartphone dove se ne può installare una che consente numerose funzioni in remoto come controllare il livello di carburante e la chiusura di porte e finestrini, localizzare il veicolo e persino avere a portata di pollice tutti i dati di viaggio e chilometrici, comodissimi per chi avrà la fortuna di avere la Discovery Sport come auto aziendale visto che potrà fare le consuete reportistiche comodamente a casa o alla propria scrivania. Il sistema inoltre fa da hot spot per 8 dispositivi, se la vettura si muove senza autorizzazione – ovvero la stanno rubando – manda un sms e chiama automaticamente i soccorsi in caso di incidente, segnalato dall’attivazione di almeno uno dei 6 airbag presenti all’interno.

Un cuscino sotto al cofano. La precisazione è doverosa, perché il Suv britannico ne ha un altro dedicato ai pedoni che fuoriesce in 50-60 ms dalla base del parabrezza se appositi sensori segnalano un impatto a velocità compresa tra 25 e 50 km/h. Numerosi i dispositivi di assistenza alla guida guidati dai vari sensori radar e dalla telecamera stereoscopica come la frenata autonoma che individua gli oggetti a 80 metri aiuta ad evitare incidenti fino a 35 km/h e a ridurne comunque le conseguenze fino a 80 km/h. La Discovery Sport legge i segnali, sorveglia il superamento delle linee di demarcazione della carreggiata, gli angoli ciechi e la parte posteriore della vettura, anche con l’apporto del sistema di visione perimetrica attraverso telecamere. Queste ultime servono anche all’esclusivo sistema che agevola le manovre per collegare il traino al cui gancio elettrico a scomparsa. A questo proposito, la capacità massima è di ben 2,5 tonnellate e l’ESC adegua la propria azione per evitare l’innescarsi di pericolose oscillazioni. Il sistema di controllo della stabilità provvede anche a fornire assistenza per partire e affrontare le salite e discese più impegnative, bloccare sul nascere potenziali ribaltamenti, operare frenate selettive sulle singole ruote per migliorare motricità e direzionalità del mezzo e altro ancora.

Fatta per fare tutto, dappertutto. La Discovery Sport è tecnicamente un’auto molto interessante, a cominciare dalle sospensioni. Quelle anteriori McPherson hanno i tamponi idraulici di fine corsa, le posteriori adottano i nuovi cinematismi Integral Link e, grazie alla loro compattezza, i tecnici sono riusciti a conciliare l’efficacia su strada, l’escursione necessaria a un’auto come una Landr Rover che in fuoristrada ha il dovere di primeggiare e la compattezza, necessaria per offrire il massimo dello spazio interno. In opzione ci sono gli ammortizzatori magnetoreologici la cui presenza comporta l’aggiunta della posizione Dynamic alle 4 normalmente presenti sul Terrain Response: Generico, Erba/ghiaia/neve, Fango e Solchi e Sabbia. La trazione integrale è in due versioni: una di tipo tradizionale con un giunto Haldex integrato nel differenziale posteriore e una denominata Active Driveline che, oltre al sistema di disinserimento automatico dell’albero di trasmissione per annullarne gli attriti, ha un differenziale posteriore con due frizioni che gestiscono la coppia in modo indipendente sulle due ruote. Favorevoli le quote per il fuoristrada: la distanza minima da terra è di 212 mm, l’angolo di dosso è di 21 gradi, quello di ingresso di 25 gradi e quello di uscita di 31. La Sport può inclinarsi lateralmente di 27 gradi e superare pendenze di 45 gradi. Inoltre l’escursione ruota è di 230 e la profondità massima di guado di 600 mm, controllabile attraverso il Wade Sensing il sensore che segnala con un suono quanto è alta l’acqua poco più avanti delle ruote.

Si comincia con questi, poi… Per i motori ci sono volti noti, almeno per il momento. Al lancio infatti ci sono il 2 litri turbo ad iniezione diretta da 240 cv con cambio automatico a 9 rapporti di serie, con l’ormai consueta manopola di selezione e le levette per il funzionamento sequenziale dietro al volante, opzione invece a richiesta sul diesel 2,2 litri da 150 cv o 190 cv che monta un manuale a 6 rapporti. Per quanto si tratti di due unità moderne e ulteriormente aggiornate per l’occasione, derivano ancora dal corso Ford e per settembre prossimo ci saranno invece le nuove unità della famiglia Ingenium, progettati dalla stessa Jaguar Land Rover. Si tratta di 4 cilindri tutti in alluminio che garantiranno prestazioni superiori con consumi ed emissioni inferiori tanto che il limite minimo attuale di 139 g/km passerà a 119 g/km, anche grazie all’adozione della trazione anteriore. E più avanti potrebbe esserci anche una versione ibrida, fors’anche plug-in, un’eventualità per la quale i nuovi motori sono progettati e una necessità assoluta per il costruttore inglese proteso ad abbassare le emissioni medie in vista del limite di 95 g/km di CO2.

La vera essenza di Land Rover. Dentro la Discovery Sport si respira una bella atmosfera che i clienti tradizionali Land Rover riconosceranno immediatamente ovvero solida semplicità, cura di ogni particolare senza leziosi indugi e una grande sensazione di spazio, soprattutto per la seconda fila che può essere traslata di 160 mm modulando il bagagliaio (viaggiando in 5) da 479 a 689 litri e poi fino a 1.698 litri abbattendo, oltre ai due seggiolini posteriori, anche il divano di mezzo. La disposizione delle tre file è del tipo a stadio, dunque ogni passeggero gode di una buona visuale e ha a disposizione una presa USB per poter ricaricare il proprio dispositivo mobile. Per capire inoltre la bontà del lavoro dei tecnici, basti sapere che con la configurazione a 5 posti c’è la ruota di scorta normale e con quella a 7 posti c’è il ruotino. Per vivere al meglio l’auto, non possono mancare soluzioni pratiche come i tappetini interni e per il bagagliaio in gomma e altri accessori ancora, nel pieno dello spirito per cui i nomi Land Rover e Discovery sono famosi nel mondo.

Non ha davvero paura di niente. Abbiamo potuto provare poco la Discovery Sport, a causa delle condizioni climatiche eccezionalmente avverse che hanno caratterizzato la sessione a noi dedicata, ma il centinaio di chilometri percorso su ne ve e ghiaccio ha fatto comunque emergere il comfort, la sicurezza e l’aderenza che la britannica possiede. Anche il fondo oggettivamente più infido e scivoloso non ha mai messo in crisi l’auto che anzi ha mantenuto sempre una direzionalità perfetta, anzi volendola mettere in crisi con una guida rallistica possibile disinserendo l’elettronica di controllo, la Discovery Sport sorprende per la semplicità con la quale si lascia intraversare e poi riallineare con due semplici colpi di sterzo. Eccellente infine la capacità del sistema di trazione di scaricare a terra la coppia motrice così come quella di impostare e mantenere le traiettorie anche sui curvoni innevati, affrontati senza particolari cautele. Con l’ausilio dei chip invece si apprezza la fluidità con la quale vengono operate tutte le correzioni, senza che il guidatore si possa accorgere del lavoro svolto dai sistemi di controllo. Gradevole inoltre la posizione di guida, che consente di viaggiare comodi e tenere tutto sotto controllo, anche grazie all’head-up display.

Parte da 35.600 euro. La Discovery Sport sarà costruita nello stabilimento di Halewood e arriverà all’inizio del prossimo anno nei concessionari, ma il listino è già pronto: si parte da 35.600 euro negli allestimenti S, SE, HSE e HSE Luxury. Numerosissime le opzioni per i colori e i materiali all’interno e l’arricchimento della dotazioni, sia singolarmente sia a pacchetti e che interessano i cerchi da 17 fino a 20 pollici, l’intrattenimento, la comunicazione, la sicurezza, i climi freddi, il comfort, la sicurezza e altro ancora.

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Venerdì 12 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 18-12-2014 00:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA