La Skoda Octavia wagon a metano

Octavia a metano, una Skoda viaggiatrice:
autonomia e costi chilometrici imbattibili

di Giampiero Bottino
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AMSTERDAM - Sostenibilità sì, purché sia coerente con la filosofia che trova nel claim aziendale «Simply clever» la sua espressione più sintetica ed esauriente. È proprio il concetto di intelligente semplicità che ha spinto la Skoda a puntare, nell'ormai inarrestabile cammino verso una mobilità più attenta all'ambiente, sulla concretezza.


Pur potendo attingere allo sterminato arsenale tecnologico del gruppo Volkswagen, e non rinunciando a esplorare tutte le strade come dimostra il prototipo di Octavia elettrica che abbiamo provato un paio d'anni fa (ricavandone un'ottima impressione), la casa di Mladà Boleslav preferisce restare fedele al proprio Dna proponendo soluzioni accessibili, affidabili e disponibili (subito) a prezzi che consentono di coniugare l'ecologia con l'economia.

Una strategia che si basa, per la verità con una scelta di non immediata comprensione, sulle due «etichette» Green Line e Green Tec. La prima, identificata da un apposito badge collocato sulle vetture, distingue la versione più efficiente di ciascuna linea di prodotto. La seconda evidenzia invece la presenza di soluzioni tecnologiche specifiche volte a ottimizzare l'efficienza, come lo Start & Stop, il recupero dell'energia in frenata e l'adozione di pneumatici con bassa resistenza al rotolamento.

La più recente declinazione di questa famiglia si caratterizza per la denominazione G-Tec la cui «G» sta a significare alle tecnologie della gamma Green si assommano i vantaggi dell'alimentazione a Gas. Nella fattispecie il metano, il carburante alternativo sul quale tutto il gruppo Volkswagen - compresa la sussiegosa Audi - ha deciso di scommettere per completare un ventaglio di tecnologie verdi che ha pochi rivali nel panorama automobilistico mondiale.

È un'esperienza che il marchio ceco ha avviato da poco più di un anno con la piccola Citigo, la city car il cui 3 cilindri 1.0 da 68 cv in configurazione bi-fuel vanta emissioni di CO2 quasi da primato: 79 g/km nel ciclo combinato. Adesso l'offerta raddoppia, coinvolgendo il cuore stesso dell'offerta Skoda: nella famiglia G-Tec entra infatti l'Octavia, modello centrale del marchio declinato nelle carrozzeria berlina e wagon e destinato a un ben più vasto target di potenziali clienti.

La motorizzazione scelta per l'adattamento al gas naturale è il TSI 1.4 da 110 abbinato a cambio manuale a 6 marce e compatibili con le normative ambientali Euro 6. Sulle strade attorno ad Amsterdam l'Octavia G-Tec ha mantenuto appieno le aspettative: confortevole e razionale, ha rivelato un comportamento stradale disinvolto seppur abbastanza tranquillo. Adeguato comunque alle esigenze di chi si rivolge al metano non solo per sensibilità ambientale, ma anche per il vantaggio che questo carburante garantisce in termini di costi di gestione e che sarebbe assurdo vanificare con velleità corsaiole del tutto fuori luogo.

Il risultato è una vettura media dalle performance più che soddisfacenti (la velocità massima è di 195 km orari) soprattutto se commisurati a emissioni di CO2 di 97 g/km. Trattandosi di una vettura bi-fuel, la Octavia G-Tec aggira la difficoltà di reperimento del metano aggiungendo ai 410 km dell'autonomia a gas (a un costo che Skoda Italia valuta in 3,46 euro per 100 km) i 920 garantiti dal serbatoio di benzina da 50 litri. Berlina e station wagon nella versione a gas saranno commercializzate in Italia a settembre, con un listino ancora da definire, nei consueti livelli di allestimento Active, Ambition, Executive ed Elegance.

La scelta dell'Olanda per la presentazione internazionale non è stata casuale: nel Paese dei tulipani abbiamo potuto provare l'emozione del rifornimento self service di metano (da noi impossibile per assurdi ritardi economico-burocratici), ma soprattutto perché a Lelystad - a una settantina di km da Amsterdam - c'è il BioScience Center, un centro di ricerca avanzata nel campo delle energie rinnovabili, nato dalla collaborazione tra imprese e istituzioni universitarie: qui si ricava il bio gas, e cioè il metano, dagli escrementi delle oltre 120 mucche allevate in loco che, oltre al carburante, producono anche ingenti quantitativi di latte.

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Mercoledì 2 Luglio 2014 - Ultimo aggiornamento: 05-07-2014 16:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA