La nuova Honda Civic Type-R

Formula Honda, dalla pista alla strada:
ecco Civic Type R, 310 cv e 270 km/h

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

BRATISLAVA - Aspetto cattivissimo, con spoiler e alettoni a dominare la scena; motore 2.0 litri turbo VTEC a iniezione diretta da 310 cavalli/400 Nm; velocità massima di 270 km/h, accelerazione 0-100 in 5,7 secondi.

E’ la nuova Honda Civic Type R, versione Racing della berlina compatta a 5 porte della casa giapponese. Un’auto destinata ad un pubblico ristretto di appassionati della guida ultra sportiva, gente costretta a guidare tutti i giorni tra limiti e condizionamenti d’ogni tipo, ma affascinata dalle corse del WTCC, il Mondiale Turismo cui la Honda partecipa con Gabriele Tarquini e Tiago Monteiro con una vettura non troppo lontana da questa.

Presentata in anteprima al Salone di Ginevra, la nuova Honda Civic Type R è pronta ora a sbarcare sul mercato italiano al prezzo di 37.000 euro. Non male in rapporto alle prestazioni da supercar e alla possibilità d’impiego anche come auto di tutti i giorni. In proposito vale la pena ricordare che l’auto è omologata per 4 posti (comodi) ed ha un bagagliaio molto capiente, ampliabile a livello d’una station wagon abbattendo gli schienali dei sedili posteriori, peraltro dotati anche di ganci Isofix per i seggiolini dei bambini. Quanto basta per farne un’auto double face: da guidare pacificamente con la famiglia al seguito, o per sbizzarrirsi in pista in track day da sballo. Unico appunto, in fatto di connotazione racing, il peso di 1340 kg: con un po’ di alluminio e di carbonio si sarebbe fatto meglio. Ma i costi sarebbero lievitati ben oltre il listino annunciato. E l’auto, provata in pista e su strada, si è dimostrata comunque molto ben equilibrata.

Esteticamente, però, nessun compromesso: l’aerodinamica è stata studiata esclusivamente in funzione delle prestazioni. E dunque le forme di spoiler, diffusori, minigonne, alettone assecondano la funzione, non l’estetica, anche a costo di mettere in mostra antiestetici muscoli da body building. L’obiettivo perseguito dagli ingegneri giapponesi è stato l’aumento della deportanza per fare in modo che l’auto sia incollata alla strada in tutte le condizioni. Per questo è stato concepito anche un fondo piatto che contribuisce sensibilmente a tenere sempre l’auto in posizione dinamica corretta.

Per migliorare il comportamento dinamico si è lavorato molto, ovviamente, anche sulle sospensioni, che prevedono all’anteriore un doppio asse che riduce le reazioni al volante e aumenta la precisione in curva; al posteriore un ponte torcente ad H, bello rigido, tanto da non far rimpiangere la mancanza di una barra antirollio. Il sistema adattativo, con sensori che controllano lo stato della vettura in frazioni di secondo, limita inoltre i trasferimenti di carico nelle accelerazioni e nelle frenate. In tal modo stabilità e capacità di trazione vengono esaltate, riducendo al minimo l’handicap – se così può dirsi – della trazione anteriore e del conseguente sottosterzo. Ma qui gioca un ruolo importante anche il differenziale autobloccante “a slittamento limitato”, come abbiamo potuto verificare guidando la vettura in autodromo, dove la Honda Civic Type R si è dimostrata capace di assecondare senza sbavature sia la guida di piloti professionisti come Tarquini, sia quella di meno affidabili giornalisti.

Provata sulla pista dello Slovakia Ring, nei pressi di Bratislava (6 km di misto veloce molto tecnici, con saliscendi e cambi di direzione continui), la Honda Civic Type R ci ha impressionato proprio per la capacità di stare in traiettoria anche in condizioni estreme. Al di là delle qualità di base della scocca (la rigidità è migliorata del 18%), il sistema di cosiddetta “maneggevolezza assistita” aiuta molto, applicando una leggera forza frenante sulle ruote in curva durante la sterzata. Da notare che stabilità e reattività sono qualità che al di là del “tempo sul giro” in autodromo, assicurano protezione in caso di manovre d’emergenza anche sulle strade di tutti i giorni. In fatto di sicurezza, svolgono un gran lavoro anche i freni dell’italiana Brembo, potenti ed efficaci, ancorché messi a dura prova dall’alleggerimento del retrotreno nelle staccate più impegnative ad elevata velocità.

Anche l’elettronica svolge il suo ruolo, come ormai tradizione su auto hi-tech di ultima generazione. E infatti sulla nuova Type R basta schiacciare il tasto R+ per irrigidire l’assetto del 30% e modificare una serie di parametri legati alle risposte del motore e dello sterzo, che diventa più rigido. La trasmissione, invece, sfrutta un tradizionale cambio meccanico a 6 marce e non, come ci si potrebbe aspettare su un’auto del genere, un sequenziale doppia frizione con paddles al volante. Ciò detto, il cambio della Type R è un autentico gioiello della meccanica, caratterizzato da una leva molto corta, innesti ravvicinati rapidi e precisi, maneggevolezza straordinaria.

Il motore 2.0 litri Turbo VTEC non delude. Appartenente alla nuova generazione Earth Dreams Technology di Honda, presenta un nuovo e avanzato turbocompressore, la leggendaria tecnologia Honda VTEC (controllo elettronico della fasatura e delle alzate) e il sistema Dual VTC, in grado di anticipare o ritardare le fasature degli alberi a camme di scarico e aspirazione in funzione del numero di giri per migliorare la risposta ai bassi regimi e fornire un’accelerazione costante. A parte l’ormai irrinunciabile omologazione Euro 6, la riduzione della CO2 a 170 gr/km e il contenimento dei consumi nel ciclo combinato a 7,3 litri/100 km (in modalità R+ disinserita), è un propulsore in grado di esaltare la guida sportiva e di salire magnificamente in progressione fino a 6.500 giri, anzi fino a 7000, grazie ad una “riserva finale” di potenza che giova in particolare nella guida in pista.

Il posto di guida è in sintonia con il carattere dell’auto. Sedili avvolgenti con schienale alto e volante dall’impugnatura efficace sono stati studiati appositamente per esaltare ergonomia e sensazioni da “pilotaggio”. Ciò detto, se non si solleva un po’ la seduta e se non si abbassa al limite il volante, risulta impossibile vedere il tachimetro, infelicemente sistemato in un una strumentazione digitale sotto al parabrezza. Sono invece ben visibili contagiri e altri strumenti, con informazioni da auto da corsa, come il tempo sul giro, fornite dal sistema I-Med, una sorta di telemetria on board.

Tra le dotazioni di serie non mancano l’avvisatore di abbandono corsia, la regolazione automatica degli abbaglianti, il sistema di informazioni su veicoli “nascosti” nell’angolo cieco, il monitoraggio del traffico, il riconoscimento dei segnali stradali. L’auto dispone inoltre di brake assist, di assistenza per le partenze in salita e del sistema di frenata attiva in città. Di serie anche cruise control, clima automatico, audio con 8 altoparlanti e sistema Honda Connect. La Type R GT per l’Italia prevede inoltre sensori di parcheggio anteriori e posteriori, specchietti richiudibili elettricamente e un navigatore Garmin.

  • condividi l'articolo
Giovedì 18 Giugno 2015 - Ultimo aggiornamento: 30-06-2015 19:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA