La nuova Suzuki Vitara

Suzuki Vitara, un grande ritorno:
il piccolo fuoristrada diventa Suv

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

NIZZA - La storia ritorna? Chissà, di sicuro tornano gli stessi nomi e uno di questi è Suzuki Vitara, il piccola Suv nato alla fine del 1988 e ora pronto a riprendersi il posto che gli spetta dopo essere lievitata nel tempo in Gran Vitara abbandonando di fatto un segmento che aveva fondato in anticipo sui tempi diventando un successo.

Nostalgia, ma non solo. Chi non ricorda infatti il famoso “suzukino”? Era un auto di moda, quando non c’erano auto come la Mini o similari raccoglieva le preferenza della clientela più di tendenza, prevalentemente giovane e femminile, che ne faceva la propria vettura da città, magari anche in versione cabriolet. Quei tempi non torneranno e neppure la variante con il tetto in tela, ma la possibilità di guidare ancora una Vitara a misura metropolitana quella sì. La nuova misura infatti 4.175 mm ed è alta 1.610, dunque non è un crossover come la S-Cross con la quale condivide la base telaistica e meccanica, anche se è più corta di 125 mm e soprattutto ha il look da vero fuoristrada, dunque più fedele alla tradizione, squadrato e ispirato a stilemi autenticamente Suzuki come i piccoli sfoghi laterali sul cofano e la livrea bicolore che fa pensare proprio alla citata versione cabriolet oltre che alla sorellina Swift.

Schermata come si deve. Al passo con i tempi invece l’abitacolo. Quelli di Hammamatsu, si sa, non hanno mai brillato per fantasia, ma almeno stavolta hanno previsto la possibilità di avere la modanatura sulla plancia e gli anelli intorno alle bocchette in tinta, o con altro disegno, accanto a quella insolita di poter scegliere tra 3 tipi di orologio, tra cui uno con gli ideogrammi giapponesi. Il resto è invece all’insegna della razionalità e il tocco più contemporaneo è sicuramente il sistema infotelematico che ha tutti i comandi tutti sullo schermo da 7 pollici, proprio come sui più moderni smartphone. Accanto a tocchi di modernità come quelli, ce ne sono altri da capire come la regolazione per la distanza del radar anteriore attraverso tre pulsanti alla sinistra del piantone: near (vicino), far (lontano) e off (spento). Forse si poteva trovare qualcosa di più appropriato a una tecnologia di questo tipo. Apprezzabile invece gli accoppiamenti, nonostante gli esemplari di prova fossero di preserie.

Luce e spazio nell’abitacolo. Lo spazio di sicuro non manca. Si sale e si scende agevolmente, ampia la libertà di movimento per le braccia e la testa, anche dietro dove la seduta consente di controllare facilmente la strada senza sentirsi confinati dal resto. Anche i bagagli non avranno problemi: si parte da 375 litri e si arriva a 1.120 abbattendo le due porzioni 60/40 del divano posteriore, inoltre le operazioni sono abbastanza comode perché, se è vero che la soglia non è bassissima, è a filo del piano. Tra i comfort per i passeggeri, c’è anche il tetto panoramico lungo 1 metro con porzione apribile lunga ben 56 cm, un ulteriore contributo alla buona visibilità dovuta in particolare alla forma regolare della carrozzeria. Per la sicurezza, da segnalare, oltre al già citato radar con sistema di allerta, frenata automatica in città e regolazione automatica della velocità, i 7 airbag, il controllo della pressione degli pneumatici, la pedaliera collassabile e le cinture con pretensionatori e limitatori di forza.

Una sola cilindrata, ma tante scelte. Volti noti dentro al cofano. Ci sono due 1,6 litri, entrambi da 120 cv. Il primo è a benzina ed eroga la sua potenza massima a 6.000 giri/min con una coppia di 156 Nm a 4.400 giri/min e un cambio manuale a 5 rapporti, l’altro è a gasolio fornito da FCA e si esprime tutto già a 3.750 giri/min mentre la coppia di 320 Nm arriva già a 1.750 Nm e la trasmissione è a 6 rapporti. Tra le sue particolarità, la turbina a geometria variabile con comando elettrico e l’EGR a bassa pressione. In alternativa sul benzina si può avere il cambio automatico a 6 rapporti con levette al volante per la funzione sequenziale, più avanti sull’unità a gasolio sarà disponibile una trasmissione a doppia frizione, anch’essa di origine italo-americana. In tutti i casi si può avere la trazione anteriore o integrale Allgrip a controllo elettronico con 4 posizioni integrato con il controllo di trazione e il motore: Auto che trasferisce automaticamente la coppia alle ruote posteriori, Sport per avere il comportamento più dinamico, Snow per migliorare la trazione sui fondi più scivolosi e Lock per simulare il bloccaggio del differenziale centrale alle basse velocità. Per i patiti del fuoristrada l’altezza da terra è di 185 mm, l’angolo di attacco di 18,2 gradi, quello di uscita di 28,2.

Si guida agile e con facilità. Abbiamo provato la nuova Vitara con il motore a gasolio, sia a due ruote motrici sia con la trazione integrale. Nel primo caso si avverte un po’ di più la tendenza ad allargare, ancora di più se si affrontano strade allagate dalla pioggia come è avvenuto nel nostro caso, nel secondo si avverte ovviamente un maggiore sensazione di sicurezza. Eppure la due ruote motrici non soffre affatto la grande coppia del 4 cilindri diesel la cui dote migliore è la corposa erogazione a partire già dai regimi medio-bassi che consente di tenere innestati i rapporti alti, senza mai avvertire cali di spinta. E questo, al di là dei 106 g/km di CO2 dichiarati, vuol dire sicurezza, ma anche efficienza nella guida normale. Il millessei va guidato in scioltezza, senza tirarlo troppo perché altrimenti fa sentire il suo lato ruvido (non poco) e questo fa pensare che con il doppia frizione diventerà davvero un’ottima cittadina perché la guida di questa Suzuki è già davvero gradevole.

Amore a prima vista. La nuova Vitara è prodotta presso lo stabilimento di Etzerzgom, in Ungheria, e sarà nei concessionari a partire da marzo ad un prezzo che è ancora da stabilire con un’articolazione della gamma che prevederà 3 o 4 allestimenti. L’unica certezza è l’allestimento Web Black che può essere prenotato su Internet, è verniciato tutto di nero, ha un allestimento più che completo e costa 28mila euro. Non sarà tra costoro il primo acquirente di Vitara: il primo cliente a firmare un contratto per la Vitara lo ha già fatto il 24 ottobre scorso basandosi solo su una foto vista al concessionario, ed è un italiano. L’obiettivo di Suzuki Italia è vendere 6mila unità all’anno, numeri non certo proibitivi se si pensa che dal 1988 ad oggi da noi state vendute 110mila tra Vitara e Grand Vitara i cui volumi a livello mondiale ammontano a 2,87 milioni in ben 190 paesi del mondo.

  • condividi l'articolo
Mercoledì 10 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 18-12-2014 00:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA