La Mercedes W05 di Lewis Hamilton, una monoposto anche verde

F1, bassi consumi e tanta potenza
le Stelle sono di un altro pianeta

di Giorgio Ursicino
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ROMA - La Stella brilla sulla Malesia. Dopo la vittoria di Melbourne, il trionfo di Sepang. Domina Hamilton, la Mercedes fa doppietta: è la prima volta che accade da quando 5 anni fa la casa di Stoccarda è tornata in F1 con un’auto tutta sua. Per ritrovare due Frecce d’Argento sul gradino più alto del podio bisogna tornare indietro di quasi 60 anni.

Era l'11 settembre del 1955, nel Parco di Monza si disputava il 26° Gran Premio d’Italia e l’italiano Piero Taruffi arrivò in scia al mitico campione del mondo Manuel Fangio che conquistò un altro titolo. In Germania brindano. E sognano: ripetere i successi degli anni Cinquanta ora appare una missione possibile. A Maranello c’è meno allegria, prende forma all’orizzonte l’incubo che dopo l’era Red Bull potrebbe essere iniziata quella Mercedes. Certo è presto per dirlo, ma i tedeschi sono partiti con il piede giusto nella nuova Formula turbo con le astronavi che recuperano energia e consumano pochissimo nonostante vadano veloci come quelle molto più assetate dello scorso anno.

Un profondo cambio regolamentare al quale si preparavano da tempo, che hanno interpretato al meglio e ora sono pronti a raccogliere i frutti. La Ferrari, in realtà, è apparsa molto più in forma rispetto all’Australia, si è messa alle spalle McLaren, Williams e Force India che a Melbourne l’avevano infastidita e, senza troppo penare, Alonso ha conquistato un altro quarto posto, portandosi in classifica alle spalle della coppia Mercedes. Ma Fernando in due gare ha ottenuto il massimo, sfruttando tutte le opportunità che aveva, mentre Lewis e il quattro volte campione del mondo in carica Vettel nella prima corsa si sono dovuti ritirare appena partiti per «salvaguardare le loro power unit».

Ieri Sebastian è tornato sul podio e se il suo compagno di squadra Ricciardo non fosse stato preso di mira dalla sfortuna (i meccanici gli hanno montato male una ruota e poi gli è collassata l’ala anteriore) anche lui in pista sarebbe arrivato prima delle Rosse come avvenuto a Melbourne. Lo spagnolo ha fatto il quadro perfetto della situazione, ma non si è lamentato più di tanto. Duro con i suoi e con se stesso è stato invece il team principal Domenicali: «C’è poco da parlare, non siamo contenti, dobbiamo fare i fatti». Queste prime due gare, infatti, riconsegnano il Cavallino come terza forza del Circus, ma confermano uno spauracchio e vedono svanire una speranza.

La Mercedes, ormai è certo, è una monoposto super, ma anche quest’anno Adrian Newey non ha sbagliato del tutto a fare i suoi disegni. Sia con Vettel che con Ricciardo la Red Bull ha evidenziato buone performance e l’affidabilità inizia a prendere consistenza. Come al solito è una delle vetture che ha più carico aerodinamico ed è penalizzata nella velocità di punta, soprattutto in questa fase in cui i motoristi Renault ci vanno cauti a spremere il V6 fino in fondo. Nell’interessante confronto della benzina consumata le Red Bull insieme alle Ferrari erano spesso in testa, mentre le Mercedes bruciavano meno carburante nonostante andassero più veloci.

La F14T non ha evidenziato particolari punti critici, solo che non va forte abbastanza. Alonso è arrivato staccato di 36 secondi, Raikkonen è finito fuori dalla zona punti a causa di una toccata iniziale con la McLaren di Magnussen che gli ha forato un pneumatico. Bene ancora Hulkenberg con la Force India che ha preceduto altri 4 bolidi (McLaren e Williams) motorizzati Mercedes. Ancora a punti il giovanissimo russo di Roma Daniil Kvayt che potrebbe essere un’altra grande scoperta di Helmut Marko dopo Vettel e Ricciardo. Rosberg non ha mai infastidito Hamilton e non si sa se le Mercedes abbiano rinunciato a lottare fra loro.

Una cosa è certa, le Frecce hanno dato l’impressione di avere ulteriore spinta se fosse stato necessario. Non è solo la power unit che spinge tanto e consuma poco, la monoposto sfrutta al meglio le gomme e Lewis, spesso accusato in passato di maltrattarle, le ha cambiate sempre per ultimo, facendo quasi tutta la gara con le più delicate “morbide”. Per rispettare il regolamento si è fermato solo nel finale a montare le dure e con quelle ha fatto un giro veloce da favola (se in quel momento avesse avuto le morbide sarebbe stato ancora più rapido). Fra sei giorni si corre in Bahrain, l’impressione è che la Mercedes ora in testa in entrambe le classifiche (nel Costruttori 4 team motorizzati tedeschi sono ai primi 5 posti) incrementerà il vantaggio.

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Lunedì 31 Marzo 2014 - Ultimo aggiornamento: 05-04-2016 05:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA