Un'immagine dell'edizione 2015

Auto e Moto d’epoca, dal 20 al 23 ottobre a Padova in scena passione e cultura

di Sergio Troise
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PADOVA - Le auto che hanno fatto la storia e quelle che la faranno. E’ su questo legame che si fonda la formula di Auto e Moto d’Epoca, il salone del motorismo senza tempo che dal 20 al 23 maggio animerà i padiglioni della Fiera di Padova, dove è in programma la 33ma edizione di questo imperdibile happening della passione e della cultura motoristica.

Un appuntamento fisso, ormai, per operatori del settore e appassionati, club e scuderie, commercianti e collezionisti: una tribù ampia e variegata, che da qualche anno ha suscitato l’attenzione delle Case automobilistiche, saggiamente impegnatesi a mettere in mostra il meglio della produzione contemporanea accanto ai simboli più rappresentativi della propria storia.

Se a tutto ciò si aggiungono la vendita di ricambi (400 i ricambisti presenti), il modellismo, le mostre tematiche, la vendita di pubblicazioni e di tutto ciò che in qualche modo si concilia con la passione per l’auto, si avrà chiaro il quadro di un evento che s’è guadagnato presenze record e una solida fama internazionale.

A Padova arrivano visitatori da ogni parte d’Europa, in qualche caso anche da oltre oceano. Per loro, sotto le luci dei padiglioni o tra i viali all’aperto della fiera saranno in esposizione 4500 auto e 500 moto; 1600 gli espositori e 16 i marchi internazionali presenti in forma ufficiale: in prima linea, su questo fronte, Alfa Romeo, Abarth, Audi, Citroën, DS, Maserati, Land Rover, Jaguar, Mercedes, Pagani, Porsche, Volkswagen, Volvo. C’è anche Tesla, che non ha un passato ma dà prestigio ai temi legati al futuro dell’auto. Molti i focus tematici, tutti da approfondire e da ammirare, come la carrellata di station wagon proposta dalla collezione Volvo. Ma non solo.

Il made in Italy storico e moderno, ad esempio, spicca per le quattro Alfa provenienti dal museo di Arese (6C 1500 Sport del 1928, 6C 1750 Gran Turismo del 1929, 6C 1900 del 1933 e 6C 2500 Freccia d’Oro del 1947) ed esposte accanto alla nuova Giulia. In casa Abarth si è puntato tutto, invece, sul fil rouge che unisce la mitica 124 Abarth del secolo scorso con il modello attuale. I francesi del gruppo PSA celebrano a Padova due vetture d’eccezione come la trentennale 205 Cabrio e la 402 Eclipse, proveniente direttamente dal museo di Sochaux, ma puntano molto anche sulla attuale gamma DS, il marchio esclusivo dei giorni nostri legato indissolubilmente alla mitica DS degli anni 50.

Lamborghini occuperà uno stand che racchiude le tre anime dell’heritage targato Sant’Agata Bolognese, con pezzi pregiati del museo di marca, del Polo Storico e del Club Lamborghini. Non mancherà, ovviamente, una emozionante panoramica di “tori scatenati”, con la mitica Miura in primo piano.

Il Registro Touring Superleggera partecipa con due capolavori assoluti: la prima Ferrari Sport 166 MM Barchetta (l’auto che fece nascere il mito del Cavallino) e la prima Lamborghini di serie, la 350 GT. In esposizione anche le più belle Alfa Romeo, Lancia e Aston Martin, come simboli dell’evoluzione del design descritta in un libro intitolato “90 anni di stile internazionale”, che le Edizioni Fucina presenteranno nell’occasione.

Il settore compravendita di auto storiche si conferma il più grande d’Europa, con 4500 modelli in vetrina. Ci saranno pezzi unici e rarità come l’unica Pegaso presente in Italia, sportive e supercar di Ferrari, Maserati, Porsche, Mercedes, Jaguar, Lamborghini, Aston Martin, ma anche piccole utilitarie, berline, coupé e spider di minor valore commerciale ma di sicuro interesse collezionistico.

Decine i club partecipanti, ognuno con una storia da raccontare, un mito da condividere, un patrimonio da salvaguardare. Tra questi, ben cinque Club Lancia, in rappresentanza di un marchio con 110 anni di storia e un futuro ancora incerto. Come tradizione, recita un ruolo da protagonista il Club 500 (21.000 soci!) che espone una rassegna completa di tutte le serie, dal 1957 al 1973.

Il mondo dell’heritage inglese è ben rappresentato dalla Scuderia Jaguar Storiche, che espone una XK120 OTS di colore rosa: è l’auto che venne impiegata come star nello spettacolo di pattinaggio artistico “Icycles of 1955” e conquistò la copertina dell’edizione di Capodanno del magazine americano Car Life. Altra rarità assoluta, la Jaguar Palmer JP1, auto progettata dall’ex pilota di Formula 1 Jonathan Palmer in collaborazione con Jaguar, nel 2003, di cui esistono soltanto 5 esemplari nel mondo. Jaguar Italia, da parte sua, propone 4 modelli storici di Discovery, esposti accanto alla neonata Discovery di nuova generazione e alle sportive di ieri e di oggi C-Type, D-Type, E-Type e F-Type SVR.

Il Museo Nicolis di Villafranca, una delle istituzioni più importanti legate all’heritage europeo, dedica la sua partecipazione ai ruggenti anni 50: “Un’età di gioia e ottimismo che ha trasformato l’euforia del dopoguerra nell’immaginario universale del sogno americano” dice la giovane presidente Silvia Nicolis. A simboleggiare un periodo dedicato alla gioventù, una splendida Ford Thunderbird del 1955.

Tra i gioielli da collezione meritano attenzione anche le quasi 50 supercar esposte dalla Galleria Pananti Casa D’Aste. In primo piano la Ferrari 308 CARMA FF Gruppo 5, un’auto da competizione nata dalla collaborazione di due grandi dell’automobilismo come Carlo Facetti e Martino Finotto, che nel 1981 sfidarono Porsche nel campionato mondiale marche.

Tra i pezzi storici più pregiati legati alle origini del motorismo c’è il motociclo Bernardi del 1894, ovvero il primo veicolo a motore costruito in Italia. Risale al 1894 e viene esposto grazie al Circolo Patavino Autostoriche e all’Università di Padova. L’evoluzione della tecnica è ben rappresentata anche da altri esemplari di grande valenza storica, come la Diatto 150S del 1925, prima vettura con sospensioni indipendenti; la coeva Chiribiri, che introdusse il motore a doppio albero a camme in testa; la Cord L29 del 1929, prima vettura a trazione anteriore.

Il lavoro legato al collezionismo è uno dei temi collaterali della kermesse patavina. Mentre la passione per l’heritage cresce, crescono infatti anche le opportunità di lavoro legate al restauro di auto d’epoca. Per questo è nato, proprio a Padova, il Villaggio del Restauro, centro di formazione di CNA Autoriparazioni al quale è dedicato uno stand del salone. “Il restauro è un’arte e l’Italia ha la filiera migliore d’Europa”- dice il presidente di CNA Autoriparazione Italia Franco Mingozzi. E aggiunge: “Non è più un settore di nicchia ed è venuto il momento di creare un network che formi le nuove generazioni e faccia conoscere una delle eccellenze del made in Italy all’estero”.
 

 


 

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Mercoledì 19 Ottobre 2016 - Ultimo aggiornamento: 18:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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