La Lamborghini Terzo Millennio concept

Lamborghini Terzo Millennio, la supercar del futuro è elettrica e si ripara da sola

di Nicola Desiderio
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SANT'AGATA BOLOGNESE - La “Lamborghini Terzo Millennio”, di nome e di fatto. Si chiama così il prototipo di auto elettrica presentato dalla casa di Sant’Agata Bolognese e primo frutto dell’accordo firmato lo scorso anno con il MIT (Massachussets Institute of Technology) per la realizzazione di una nuova generazione di auto supersportive, dotate di prestazioni in linea con la tradizione del Toro, ma anche con le esigenze del mondo contemporaneo.

Stile estremo, da vera Lambo. La Lamborghini Terzo Millennio è dunque un antipasto sia stilistico sia tecnologico. Lo stile è di quelli forti e ripropone alcuni dei canoni classici delle Lambo come il muso corto che fa tutt’uno con il parabrezza, il lungo tetto che si allunga non poco dopo le ruote posteriori e linee taglienti dove le prese d’aria hanno un obiettivo soprattutto funzionale. Raffinatissima l’aerodinamica, con lo spoiler anteriore sospeso tra i due fari principali, sovrastati da due semiali incernierate verso l’esterno e che, percorse da led, descrivono due Y. Un chiaro riferimento alle Aventador e Huracan che è replicato anche per i gruppi ottici posteriori, sistemati in alto, per liberare al massimo i flussi d’aria provenienti dal fondo e dalla meccanica.

Ogni ruota ha un motore. Per quanto riguarda il primo, la Terzo Millennio, è un’auto praticamente rasoterra come naturalmente non potrà essere il modello di serie, ma perfetta per esprimere al meglio i valori estetici tipi di tutte le Lamborghini. Per quanto riguarda il secondo, parliamo di un’auto elettrica con 4 motori calettati all’interno delle ruote. La loro presenza è segnalata stilisticamente attraverso gli avvolgimenti di rame sistemati sul bordo esterno dei cerchi e rassicura su un fatto fondamentale: le Lamborghini del futuro, anche se elettriche, saranno a trazione integrale. Anzi, il controllo individuale della coppia e della potenza su ogni ruota apre prospettive inedite per il controllo della dinamica di marcia. Ma la parte più interessante del sistema di propulsione sono gli accumulatori.

La scocca è una batteria… Al posto infatti della batteria, sia essa agli ioni di litio o quelle allo stato solido cui tante case stanno lavorando per il futuro, Lamborghini vuole dedicarsi ai superconduttori che hanno il pregio di immagazzinare e liberare altrettanto velocemente grandi quantità di energia. Una simmetria energetica che permette di recuperare più energia in frenata e di poterne disporre meglio, requisito indispensabile per avere prestazioni davvero sportive. Il loro problema sono il costo, il peso e la resistenza ai cicli, ma è proprio questa una delle aree di collaborazione tra la Lamborghini e i due laboratori del MIT: il Dinca Research Lab e il Mechanosynthesis Group, ancora di più perché l’obiettivo è integrare i superconduttori nella scocca di fibra di carbonio attraverso nanotubi, con evidenti vantaggi in termini di peso ed ingombro.

…E si ripara da sola! Ma la scocca della Lamborghini Terzo Millennio non fa solo da batteria – se così si può dire – perché infatti è in grado di controllare il proprio stato, anche a livello invisibile, e di ripararsi da solo. Uno dei problemi infatti della fibra di carbonio è che spesso presenta danni esternamente non rilevabili che possono propagarsi. Il problema sarà risolto attraverso un sistema di controllo che, in caso di danno lo segnalerà attivando il trasporto di speciali composti chimici che, attraverso speciali microcanali, raggiungeranno la zona danneggiata riparandola. Un po’ come il corpo umano che è in grado di ricostruire i tessuti attraverso le sostanze veicolate attraverso il sangue. Ultima chicca tecnologia è il cockpit virtuale, che consentirà di avere un istruttore virtuale, ma anche un’interfaccia capace di portare tante informazioni all’interno della vettura.

Gli orgogli italiani. Quando arriverà la Lamborghini Terzo Millennio? Difficile dirlo, ma è più facile ipotizzare che le sue linee saranno quelle della erede della Aventador, presentata nel 2011. È stata la prima Lamborghini in fibra di carbonio ed è stata preceduta dalla Murciélago che è rimasta in vita per 9 anni. Se dunque i tempi sono questi, si tratta di attendere il 2020. E chissà che non sia davvero elettrica o, perlomeno, elettrificata parzialmente. Quanto al resto, si tratta di campi di ricerca avanzati e affascinanti che rispecchiano a pieno lo spirito di una casa che ha sempre voluto distinguersi in campo tecnologico trovando accordi con partner di primo piano. L’ultimo è il MIT, ma prima ancora c’è la Boeing con la quale la casa di Sant’Agata ha messo le basi per sviluppare metodologie e processi inediti per la fibra di carbonio in campo automobilistico ribadendo il ruolo d’avanguardia dell’Italia nel campo dei materiali compositi, sia a livello di ricerca sia industriale.

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Mercoledì 8 Novembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 09-11-2017 20:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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2 di 2 commenti presenti
2017-11-09 12:28:21
Ma che supercar potrà mai essere senza quel bel sound del motore che ti fa rabbrividire di gioia e adrenalina?! Non esiste proprio che si possa chiamare supercar senza quel fondamentale cosi importante chè è il suono del motore che fa praticamente il 99% del coinvolgimento emotivo alla guida.
2017-11-10 00:06:56
Lamborghini orgoglio italiano?? Casomai ERA un orgoglio italiano. Oggi la Lambo è di proprietà AUDI. Queste di oggi sulle Lamborghini son tutte tecnologie tedesche, cari amici italiani. Purtroppo è così.