C'è un pericolo? Le cinture si tendono automaticamente, vetri e tettino si chiudono

Radar e sensori, auto come gatti:
la sicurezza preventiva festeggia 10 anni

di Sergio Troise
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NAPOLI - Era il 1999. L’ingegnere Karl Heinz Baumann, dipendente della Mercedes, fece cadere lo sguardo su un libro scolastico della figlia con l’illustrazione di un gatto in caduta. E notò come il piccolo felino, nel precipitare da un’altezza notevole, riuscisse a prevenire l’impatto allungando le zampe già durante la caduta, in modo da trovarsi nella posizione migliore possibile prima di toccare terra. Fu un attimo. Nella mente del tecnico tedesco si accese la lampadina: se riusciamo a realizzare, sul modello dei gatti, un sistema di protezione preventiva per gli occupanti delle auto miglioreremo di molto anche la sicurezza stradale. Magari non si risolverà il problema degli incidenti inevitabili – pensò Baumann - ma sicuramente se ne ridurranno le conseguenze.

Era l’inizio di una rivoluzione.
Nel giro di tre anni studi e sperimentazioni avrebbero portato, nell’autunno del 2002, al primo sistema Pre-Safe, dall’inglese Preventive Safety, Sicurezza Preventiva, montato sulla Classe S dell’epoca. In dieci anni, la casa di Stoccarda ha fatto passi da gigante. Quasi il 60% delle vetture Mercedes consegnate nel mondo nel 2012 ne sono munite, mentre dal 2013 il sistema è disponibile trasversalmente su tutta la gamma, dalla Classe A alla Classe S. Una scelta di campo ispirata dall’analisi di statistiche inequivocabili elaborate dal repato ricerca e sviluppo: è accertato che i due terzi degli incidenti sono dovuti a situazioni di guida critiche su cui il sistema di sicurezza può tranquillamente intervenire in automatico.

L’elettronica al centro del sistema.
Nella versione attuale il Pre-safe è in grado di intervenire in undici diverse situazioni potenzialmente fonti di incidente, attuando misure preventive. Grazie ad una complessa integrazione di sensori, radar, telecamere, l’elettronica agisce in pochi millesimi di secondo riconoscendo automaticamente situazioni critiche legate alla dinamica di marcia longitudinale o trasversale. Evitare tamponamenti, scansare pedoni, attutire le conseguenze di un urto, di una sbandata, di un ribaltamento, di una mancata (o troppo debole) frenata, è tutta roba, ormai, di ordinaria amministrazione. Tra le misure adottate autonomamente dall’auto, anche la chiusura automatica – in caso di urgente necessità - del tetto e dei finestrini, avendo cura però di lasciare una piccola fessura aperta (utile per il passaggio dell’aria e per agevolare l’intervento di eventuali soccorritori). Sulle vetture Mercedes consegnate ad ottobre 2012 sono stati montati complessivamente 50.000 sensori radar. Prima dell’introduzione del sistema Collision Prevention Assist di serie sulle nuove Classe A e Classe B, il numero era decisamente inferiore: ad aprile 2011 veniva superato per la prima volta il traguardo dei 10.000 sensori. Complessivamente finora sono stati montati esattamente 756.352 sensori radar sulle vetture Mercedes-Benz consegnate. E sulla Classe S del futuro le potenzialità saranno ancora superiori, potendo contare su diverse nuove funzioni.

L’importanza dei crash-test.
Quanto importante sia la protezione preventiva degli occupanti di un’auto è dimostrato dagli esperimenti fatti con i crash-test. Il pretensionamento delle cinture, studiato sui manichini, è una delle misure ormai più diffuse: consente al guidatore ed al passeggero anteriore di restare quanto più possibile seduti in posizione corretta contro lo schienale in caso - ad esempio - di una frenata brusca. In tal modo i corpi non si spostano in avanti già prima dell’impatto e di conseguenza si riducono le sollecitazioni a loro carico. Durante questi esperimenti, la testa dei manichini subisce circa il 30% di sollecitazioni in meno. Gli ingegneri Mercedes hanno constatato inoltre che le sollecitazioni a carico della zona cervicale sono inferiori del 40%.

La svolta rispetto al passato.
“L’elemento essenziale di novità introdotto a suo tempo dal sistema Pre-Safe è il collegamento tra la fase che precede l’incidente e l’incidente stesso”, sottolinea Rodolfo Schöneburg, responsabile sicurezza passiva e funzioni del veicolo della casa di Stoccarda. “In passato – spiega il tecnico - i sistemi di sicurezza passiva venivano attivati solo al momento dell’incidente: si aprivano gli airbag, venivano tese le cinture, ecc. Gli unici sistemi che intervenivano in anticipo erano quelli di assistenza alla guida attivi come il Brake Assist o l’ESP. Con il Pre-Safe per la prima volta abbiamo usato invece i sistemi della sicurezza attiva per adattare o attivare sistemi di sicurezza passiva”. Il connubio tra sicurezza attiva e passiva, dunque, ha portato ad un innalzamento dei livelli di protezione impensabili dieci anni fa.

Il sistema frenante automatico.
Introdotto nel 2006, consente alle vetture Mercedes di frenare in modo autonomo in caso di tamponamento imminente. Ha segnato una tappa fondamentale sulla via della sicurezza preventiva, ma dal 2009 è disponibile una versione ancora più sofisticata, che prevede, se il guidatore non reagisce nemmeno alla prima frenata parziale automatica, un ulteriore intervento nel tempo di circa 0,6 secondi prima dell’inevitabile impatto: il sistema frenante Pre-Safe con tecnologia radar attiva la massima forza frenante, per ridurre ulteriormente la gravità del tamponamento con una frenata d’emergenza.

In futuro più sicuri anche i pedoni.
Grazie alla fusione dei dati provenienti da una telecamera stereoscopica e dai sensori radar è possibile riconoscere i pedoni nell’area antistante la vettura. Se viene riconosciuto un pericolo, il sistema emette un avvertimento visivo ed acustico. Se il guidatore reagisce frenando, all’occorrenza il sistema denominato Bas Plus amplifica la frenata in funzione della situazione. Se il guidatore non reagisce, il sistema Pre-Safe frena autonomamente. Il Pre-Safe con riconoscimento dei pedoni è attivo a velocità fino a circa 72 km/h ed è in grado di evitare investimenti di pedoni fino ad una velocità massima di 50 km/h. La funzione di frenata autonoma in caso di veicolo fermo rilevato davanti alla vettura è stata ottimizzata al punto che è in grado di evitare un tamponamento a velocità fino a 50 km/h.

Il rischio di subire tamponamenti.
E se il pericolo arriva da dietro? In tal caso non c’è frenata automatica che tenga, semmai si dovrebbe accelerare per allontanarsi dal pericolo alle spalle. E allora? Il sistema Pre-Safe più aggiornato provvederà anche a questo, attivando le luci d’emergenza grazie all’avviso di un sensore radar integrato nel paraurti posteriore (Pre-Safe Plus). E se la vettura è ferma? Il sistema mantiene la vettura bloccata agendo sui freni, in modo da evitare tamponamenti a catena. In tal caso va osservato, però, che lasciarsi tamponare (preparandosi all’impatto inevitabile) con le ruote libere può dissipare energia e ridurre le sollecitazioni sul proprio corpo, peraltro salvaguardato dal pretensionamento delle cinture. Ma insomma, meglio d’ogni altra cosa è augurarsi che non accada mai niente. E che il benemerito sistema Pre-Safe resti lì, come angelo custode onnipresente ma non obbligato a intervenire…

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Mercoledì 9 Gennaio 2013 - Ultimo aggiornamento: 08-02-2013 13:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA