Morto dopo un intervento alla spalla, l’autopsia: fatale una crisi cardiaca

Giovedì 9 Maggio 2024
SAN VITO AL TAGLIAMENTO L’ospedale dove è stato operato l'autotrasportatore di Motta di Livenza

MOTTA DI LIVENZA (TREVISO) – Una crisi cardiaca. L’autopsia fornisce le prime indicazioni sulla morte improvvisa di Diego Rulli, 53 anni, originario di San Ambrogio di Torino e residente a Motta di Livenza. L’uomo si era sottoposto all’ospedale di San Vito al Tagliamento a un intervento non invasivo alla spalla, con anestesia locale, per risolvere un conflitto subacromiale. Poche ore dopo l’operazione, che risale al 24 aprile, è stato trovato senza vita: inutile ogni tentativo di soccorso da parte del personale medico e infermieristico della struttura ospedaliera. La Procura di Pordenone ha aperto un fascicolo di indagine per verificare se il decesso possa essere attribuibile a una colpa medica.

Ieri mattina è stata eseguita l’autopsia.


L’AUTOPSIA

Il sostituto procuratore Monica Carraturo si è affidata a due consulenti: il medico legale Antonello Cirnelli e l’anestesista Carlo Sorbara. Come atto di garanzia ha iscritto sul registro degli indagati l’ortopedico che ha eseguito l’intervento e l’anestesista che era al suo fianco, che a loro volta si sono affidati a dei consulenti, così come la famiglia Rulli, tutelata dal medico legale Anna Mion di Padova. I due medici dell’ospedale di San Vito al Tagliamento si sono invece affidati al primario anestesista Tommaso Pellis e al medico legale Giovanni Del Ben. La Procura ha chiesto di accertare le cause del decesso, ovvero se nell’attività preparatoria del paziente, prima dell’intervento, vi siano state condotte omissive e se siano state eseguite le linee guida. Dai primi riscontri, è emerso che Diego Rulli è deceduto a causa di una crisi cardiaca. Gli ulteriori accertamenti medico legali, che verranno eseguiti in laboratorio, dovranno stabilire se fosse o meno prevedibile. In caso affermativo, dovrà anche stabilire se si sarebbe potuto evitare il decesso.


IL DRAMMA

Rulli era stato sottoposto a un intervento di riparazione dei tessuti lesionati della cuffia dei rotatori. Si tratta di un intervento di routine, non invasivo, che viene eseguito in anestesia locale. Era stato preceduto da tutta una serie di esami che non avevano evidenziato problematiche. Ultimato l’intervento, il paziente è stato portato in reparto. Stava bene. Nessuno segnale che potesse far scattare un campanello d’allarme. A San Giovanni di Motta, suo paese d’adozione, lascia nel dolore la compagna Federica e le figlie Sara e Alessia. Faceva l’autotrasportatore per la Friul Intagli di Prata. Già nella giornata di oggi la Procura potrebbe rilasciare il nulla osta che consentirà alla famiglia di celebrare il funerale.

Ultimo aggiornamento: 11:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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