Marco ha vinto la sua battaglia per i disabili: il Comune realizzerà le rampe per i ponti

Mercoledì 15 Maggio 2024 di Roberta Brunetti
Marco Levedianos

VENEZIA - Un piccolo ponte, quello delle Pazienze, ma strategico per garantire la piena accessibilità dell’insula di San Barnaba e del Giustinian. L’appello per dotarlo di rampe era stato lanciato, qualche mese fa, da Marco Levedianos, un giovane della zona in carrozzina elettrica, di fatto “prigioniero” delle calli attorno a casa. Ora qualcosa si muove. «A giorni daremo un incarico per prendere i rilievi del ponte e predisporre un progetto di rampe - annuncia l’assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto - Nel giro di tre mesi conto di avere il progetto, se ci confermerà che le rampe di possono fare, in autunno potremmo andare in gara con i lavori. Sono molto ottimista». 

UN APPELLO ACCOLTO
Una svolta per questa vicenda esemplare in tema di accessibilità. Levedianos, studente a Ca’ Foscari, l’aveva raccontata dalle pagine del nostro giornale a febbraio, dopo un periodo di sospensione dell’approdo Actv di Ca’ Rezzonico, da cui di fatto il giovane dipende per uscire dall’insula di San Barnaba. In quell’occasione aveva prima scritto al Comune, tornando a sollecitare l’inserimento delle rampe sul ponte delle Pazienze. Ma la risposta di Ca’ Farsetti era stata che al momento non c’erano fondi per quell’intervento. Di qui lo sfogo/denuncia del giovane sul Gazzettino. Un appello che non è caduto del vuoto. Nelle settimane successive l’assessore Zaccariotto è andato in sopralluogo sul ponte con i suoi tecnici, ha incontrato lo stesso Levedianos, ha visionato gli studi predisposti dallo zio del giovane, l’architetto Gianluca Ballarin. Fino alla decisione di approfondire la progettazione, nella speranza di poter intervenire. «Per quest’anno abbiamo 100mila euro da investire per l’accessibilità del centro storico - spiega l’assessore - In parte li useremo per creare una piccola rampa di accesso alle Procuratie Nuove di San Marco. Il resto lo investiremo in questo incarico di progettazione per il ponte delle Pazienze, che partirà da rilievi precisi: anche un centimetro, in questi casi, può fare la differenza». Ma Zaccariotto, come anticipato, si dice ottimista sulla fattibilità dell’intervento, che potrebbe partire già dopo l’estate. E l’attesa, a questo punto, è tutto per il progetto.

LA VARIABILE ACTV
Comunque un passo in avanti, accolto con soddisfazione da Levedianos. «Speriamo» commenta a caldo. Quel ponte, nel suo caso, farebbe una grande differenza. Se venisse attrezzato con delle rampe, gli consentirebbe di muoversi in autonomia da Piazzale Roma alla Salute. Oggi, anche per andare a Ca’ Foscari, che disterebbe pochi minuti da casa, il giovane deve sobbarcarsi un viaggio in vaporetto fino all’Accademia, quindi un giro tortuoso attraverso le Zattere, San Basilio, la fondamenta degli Armeni, campo Santa Margherita.

Almeno mezz’ora. «In prospettiva ho il progetto di uno stage lavorativo da fare proprio a Ca’ Foscari, nell’ufficio inclusione - racconta Levedianos - Lo spostamento sarà impegnativo, ma stringerò i denti e lo farò, se la cosa si concretizzerà». Su un punto il giovane insiste. «La variabile Actv pesa molto in questo tipo di spostamenti. Un luogo non è veramente accessibile se sei costretto a prendere un vaporetto, non sempre disponibile. C’è il problema degli scioperi, c’è quello dell’affollamento. Lo ho sperimentato anche in questi giorni di ponti primaverili e relativa calca. All’Accademia il vaporetto è arrivato abbastanza pieno e la marinaia non ha voluto far salire la carrozzina elettrica. Capita, soprattutto d’estate». Ed ecco l’importanza delle rampe sul ponte delle Pazienze per garantire l’accessibilità a questo giovane e a tante altre persone con difficoltà.

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Ultimo aggiornamento: 17:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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