La Alfa Romeo Giulia Veloce

Bella e Veloce, Alfa Romeo completa la gamma della Giulia con la versione sportiva

di Giorgio Ursicino
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TORINO - Bella. Bella e Veloce. Un concentrato della migliore tradizione italiana che miscela in maniera perfetta i valori di una storia gloriosa con la più avanzata tecnologia del futuro. Ormai è certo, l’Alfa fa sul serio. L’esordio della Giulia lo scorso anno al salone di Francoforte, proprio in casa dei rivali tedeschi, è stato accompagnato dal recente show dello Stelvio, il primo Suv del brand che per scendere in pista ha scelto l’avveniristico Auto Show di Los Angeles, la patria degli sport utility e dell’innovazione.

In entrambi i casi il Biscione ha riacceso emozioni forti, confermato di avere in corpo energia e forza senza pari, oltre a un blasone unico apprezzato in tutto il mondo. Passione per la tecnica e amore per la meccanica danno vita a performance esuberanti che trasmettono un piacere di guida speciale garantendo l’assoluto dominio della strada, sempre in totale sicurezza. Brillano il fascino e il coraggio di ripartire da un foglio bianco rientrando in società da primi della classe.

In attesa di scoprire le meraviglie d’alta quota promesse dallo Stevio, prende corpo la mission di Giulia. Ora si è tuffata negli States, è stata inserita nelle sette finaliste del premio di “Auto dell’Anno” ed ha mostrato forti ambizioni di voler riportare il prestigioso trofeo nel Belpaese un decennio dopo la 500, la piccola che ha cambiato il corso e l’immagine di Fiat. Ora arriva la Veloce, molto di più di una semplice versione e non solo per l’importanza della griffe che l’accompagna. Il fiore all’occhiello della gamma, ma anche un concentrato di Giulia che più di ogni altra auto ha l’obbligo di staccarsi dalla concorrenza, almeno dal punto di vista delle prestazioni. Dal lontano 1956, infatti, la firma Veloce distingue i modelli più sportivi del marchio, Giulietta e Giulia in testa.

Se la Quadrifoglio è un mondo a sé, una supercar a quattro porte che affonda le radici nei primi decenni di storia dell’azienda quando l’Alfa era invincibile sulle piste di tutti i continenti (il vero simbolo delle auto da corsa), la Veloce si ricollega ai ruggenti anni del dopoguerra, quando il Biscione si tolse casco e guanti per mettersi a disposizione di un pubblico più ampio anche se sempre attratto dal rombo e dal comportamento stradale. La Giulia degli anni Sessanta era una vettura sopra le rivali, ma anche un modello per tutti, dal prezzo accessibile e adatto ad essere utilizzato quotidianamente, per andare al lavoro e portare i bambini a scuola.

Nel terzo millennio la Veloce punta a far rivivere questo approccio, contando sul suo prezzo intorno ai 50 mila euro e su scelte tecniche senza compromessi. E in Alfa, bisogna riconoscerlo, hanno preso coraggio, hanno maturato la consapevolezza di essere driver, decidendo di non lasciare troppa scelta ai clienti, ma di proporre con determinazione cosa è meglio per loro che, a quanto pare, si fidano ciecamente. Al di là delle numerose possibilità di personalizzazione, la Veloce è una scelta precisa perché le alternative a quanto c’è di meglio non possono essere numerose. E una volta trovata l’eccellenza serve a poco proporre inutili varianti. Così il gioiello nasce vincente.

La raffinata trazione integrale Q4 è di serie, al pari del superbo cambio automatico ad otto rapporti con le paddle sul volante che offre la possibilità di cambiare anche manualmente. Una prova provata alla portata di tutti del perché prima le Formula 1 e poi tutte alle auto da corsa abbiano da tempo deciso di fare a meno dell’anacronistico pedale della frizione. Rapidissimo nei cambi marcia, impareggiabile nel comfort, offre una straordinaria efficienza che si traduce in performance superiori con consumi ed emissioni da primato. Certamente si può optare per il tipo di alimentazione, diesel o benzina, entrambi rappresentati da capolavori unici, tutti nuovi ed assolutamente best in class, in grado di mettere in risalto le doti di un’architettura magnifica. Il propulsore a gasolio prodotto a Pratola Serra è il primo interamente in alluminio nella storia del brand.

Con una cilindrata 2.2 offre 210 cavalli con un solo turbo a geometria variabile e una pressione di spruzzo di duemila bar (il tempo di reazione del compressore è di appena 0,9 secondi). Superba la coppia di 470 Nm già poco sopra i 1.500 giri. Altrettanto inedito il due litri 4 cilindri a benzina (280 cv, 410 Nm, velocità 240 km/h) che nasce a Termoli e sfoggia pure la testata MultiAir. Entrambe le Veloci hanno confermato di essere una libidine da guidare sulle impegnative e affascinanti stradine delle Langhe, per di più in una piovosa giornata novembrina che ha esaltato le doti di aderenza e trazione della Q4.

Questa modernissima trasmissione messa a punto dai tecnici Alfa Romeo normalmente garantisce tutti i vantaggi della trazione posteriore, ma grazie ad una scatola di rinvio attiva, solo quando serve invia la coppia anche all’avantreno dove c’è un differenziale leggerissimo che pesa poco più di 10 chili.
Precisa, rapida, reattiva, la Veloce si inserisce in curva come un rapace e poi tiene la traiettoria in modo subblime grazie anche al baricentro basso, all’ottima distribuzione dei pesi e allo schema delle sospensioni parecchio raffinato. A livello estetico Veloce si distingue per diverse unicità come i paracolpi dedicati e il generoso estrattore posteriore che integra il doppio terminale di scarico, ma conserva un aspetto molto elegante. Intriganti e molto Alfa i cerchi da 19 pollici a cinque fori.

Stesso approccio nell’abitacolo dove spiccano delicate finiture in alluminio e i sedili Sport disponibili in tre tonalità di pelle. La Giulia veloce diesel costa 50.500 euro, la benzina 4 mila in più. Vale la pena ricordare che Giulia, grazie alla sua scocca rigida, ma leggera, ha da poco ottenuto 5 stelle nei test Euro NCAP con un punteggio del 98% nella sicurezza per gli adulti mai raggiunto da nessuno in precedenza. Fa parte della familia anche l’Advanced Efficiency che, con un esuberante diesel da 180 cv, emette meno di 100 grammi al chilometri di CO2.
 

 

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Mercoledì 7 Dicembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 11:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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