La Dacia Sandero Stepway

Dacia Sandero si spinge più in alto, la vedette è sempre Stepway

di Sergio Troise
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NAPOLI - I frequentatori dei social più diffusi (Facebook, Youtube, Twitter) l’hanno vista in anteprima muoversi tra i fuchi napoletani della notte di Capodanno. Al volante Salvatore Esposito, il Genny Savastano della serie Tv Gomorra, faccia da impunito e guida spericolata tra vicoli, rampe, tornanti e scalinate, fino alla veduta panoramica del golfo, sul magnifico belvedere di Sant’Antonio a Posillipo illuminato dai fuochi della notte di San Silvestro.

Così è nata la campagna di lancio della Dacia Sandero di nuova generazione, la ex “parente povera” del marchio Renault, costruita da dieci anni a Pitesti (Romania), dove ormai hanno assimilato i criteri produttivi della parte occidentale dell’Europa, contribuendo a trasformare l’immagine low cost del marchio rumeno di proprietà francese e facendone un best seller capace di misurarsi con i più qualificati produttori di crossover di taglia medio-piccola (supera di un pelo i 4 metri). «Le nostre – dicono in casa Dacia – sono auto razionali, intelligenti, affidabili, ancorché semplici e prive di cose inutili, offerte a prezzi accessibili».

Soprattutto nella ricercata versione Stepway (un po’ più alta da terra e meglio equipaggiata), la Sandero si presenta come un’auto di gradevole aspetto, ben motorizzata e ben dotata, con le carte in regola per assecondare il trend di crescita decennale del marchio Dacia, che dal 2007 ha distribuito 280.000 unità nel nostro Paese, confermatosi nel 2016 secondo mercato d’Europa con 52.253 unità (+11,6%), secondo solo alla Francia. La nuova Sandero – è bene precisarlo – non è frutto di una progettazione ex novo. E’ semplicemente una attenta rivisitazione del modello uscente, sulla quale sono stati eseguiti interventi di dettaglio che hanno interessato lo stile, in particolare i fari, la griglia, il logo. Valorizzati anche gli interni, in particolare sulla Stepway, che si fa apprezzare per alcuni elementi in cromo satinato sul quadro strumenti, sulle maniglie delle portiere e sulla leva del cambio. Senza spingersi fino all’uso di pelli pregiate, sono stati aggiornati con nuovi tessuti i rivestimenti di pannelli e sedili ed è stata arricchita la dotazione di accessori: nel top di gamma Stepway figurano ora anche il cruise control e il radar parking posteriore. Peccato che manchi la regolazione del volante anche in profondità.

Sul piano tecnico, la nuova gamma Sandero utilizza per la prima volta il motore 3 cilindri benzina di derivazione Renault con cilindrata di 1,0 litri e potenza di 75 cv/97 Nm. Proposto fin dal primo livello di equipaggiamento, questo motore consente di realizzare una riduzione di circa il 10% in termini di emissioni di CO2 e di consumo di carburante rispetto al motore 1.2 16V 75 cv che sostituisce. Con alimentazione a benzina resta disponibile anche il 900 TCe 90 cv con stop&start di serie, abbinabile sia al cambio manuale sia all’automatico robotizzato Easy-R.

Sul fronte della riduzione di consumi ed emissioni può svolgere un ruolo importante anche il 3 cilindri TCe turbo 90 cv alimentato a Gpl, motore che sostituisce il vecchio 4 cilindri 1.2 Gpl proponendosi come valida alternativa ai diesel 1.5 da 75 e 90 cv, quest’ultimo dotato anche di Stop&Start.
Tutto ciò è stato fatto senza incidere sui prezzi, che restano la “voce” più interessante della gamma Sandero: la nuova Dacia ha un listino non differente dal “vecchio”, e dunque con una entry level da 7.450 euro e una Stepway da 11.950. Quest’ultima può arrivare però anche a 14.400 euro, con il motore 1.5 Diesel da 90 cv, dotazioni come il cambio automatico (robotizzato), il navigatore, il climatizzatore, la retrocamera e l’assistenza per le partenze in salita.
 

 

 

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Lunedì 30 Gennaio 2017 - Ultimo aggiornamento: 12:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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