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PARIGI - Tra due anni la vedremo su strada e sarà il nono modello di Lexus. Si chiamerà UX (sigla che sta per “Urban Crossover”), come il concept presentato a Parigi, e si posizionerà al di sotto di RX e NX rispetto al quale è più corto di 23 cm allargando la clientela del marchio di lusso di Toyota. L’obiettivo per il 2020 è di raggiungere in Europa le 100mila unità dalle attuali 70mila, al 98% sono ibride e per due terzi Suv. Lunga 4,4 metri, la UX ha uno stile coraggioso, frutto delle matite del centro stile ED2 che Toyota ha a Sophia Antipolis, sulla Costa Azzurra. Spiccano i parafanghi che ricordano un’auto da rally e il gruppo ottico posteriore unico che forma due piccole pinne ai lati.
Anche l’abitacolo è originale, in particolare per i sedili Kinetik, con il telaio a vista in lega leggera e la seduta che replica una ragnatela, sia per la struttura sia per il materiale denominato Qmos, una proteina simile a quella prodotta dal ragno. L’interfaccia uomo macchina è basata su schermi a visualizzazione 3D e comandi gestuali e, tra le originalità stilistiche, ci sono i montanti centrali che fanno trasparire la struttura interna. La UX sarà basata su una variante della piattaforma TNGA già utilizzata su Prius e C-HR, ma il sistema ibrido sarà ancora più evoluto, con un motore 2 litri. Riserbo assoluto invece sullo stabilimento dove la UX sarà prodotta, ma la scelta dovrebbe ridursi tra Giappone ed Europa, per stare alla larga dallo yen forte e più vicina ai suoi mercati di elezione, primo fra tutti l’Italia dove Lexus chiuderà il 2016 con oltre 4mila unità, tutte ibride.
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