Finisce alla Procura distrettuale dell’Aquila, per il reato di prostituzione minorile, ed è da lì che ripartirà con una richiesta di rinvio a giudizio, il procedimento nei confronti del 28enne sul quale pende la richiesta di rinvio giudizio del pm Lucia Campo, perché, secondo l’accusa, avrebbe favorito e sfruttato la prostituzione della ragazza che frequentava e che all’epoca dei fatti aveva poco meno di 18 anni. La trasmissione degli atti con la nuova ipotesi di reato è stata decisa ieri dal gup del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis. La ragazza, assistita dall’avvocato Antonio De Marco, si è costituita parte civile e chiede un risarcimento dei danni di 100.000 euro. Il giovane, difeso dall’avvocato Walter Marocco, ieri era in aula. Per l’accusa era il fidanzato a pubblicare gli annunci su un sito di incontri, ad accompagnarla all’incontro con i clienti e a farsi consegnare il denaro che lei riceveva in cambio delle prestazioni. Fra i due il passo dall’iniziale simpatia alla frequentazione è stato breve. Poi, dopo un mese, lui le prospetta una vita migliore con l’acquisto di una casa e la possibilità di andare a vivere insieme. Ma secondo lui, dirà la ragazza nell’esposto, servono soldi e la strada più veloce è intraprendere la prostituzione. La ragazza incontra diversi clienti, c’è chi paga 150 euro, chi 250 e, divenuta maggiorenne, cresce il numero dei clienti e fra questi ci sono un commercialista e un sindacalista.
GLI INCONTRI
Gli incontri avvengono in diverse città, da Pescara a Termoli, da Teramo Roma, e ancora a Bari, L’Aquila, Avezzano, Campobasso, in B&B a Città S.