La grinta delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio

Giulia e Stelvio svettano, pulsa un cuore sportivo. Arrivano le nuove Alfa Romeo trainate dalla iconica Quadrifoglio

di Giampiero Bottino
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MILANO - Seppur così travagliato, questo primo scorcio del 2020 è prodigo di novità in casa Alfa Romeo, dove le due punte di diamante del marchio – Giulia e Stelvio – sono reduci da aggiornamenti significativi, a cominciare dall’ampliamento della gamma motori il cui ruolo è decisamente strategico per un marchio che sulla sportività e sulle performance ha costruito la propria. Nel cofano di entrambi i modelli nell’allestimento Veloce entra infatti il turbo a benzina 2.0 da 250 cv con cambio automatico AT8 a 8 rapporti abbinato alla trazione integrale nel caso del Suv Stelvio e a quella posteriore nella Giulia. 

Queste motorizzazioni vengono proposto allo stesso prezzo (da 57.900 euro la Giulia, da 65.200 lo Stelvio) del medesimo propulsore della declinazione da 280 cv che rimane a listino, e compensano la minore (leggermente) disponibilità di cavalleria con l’esenzione dal superbollo che comporta un esborso supplementare di 20 euro per ogni kW eccedente i 180 kW: un risparmio fiscale calcolato in 400 euro all’anno. Nel listino di entrambi i modello sono ancora presenti il benzina d’accesso da 200 cv e i turbodiesel 2.2 da 160, 190 e 210 cv.

Al vertice dell’offerta del Biscione si collocano poi le versioni più rappresentative della sportività Alfa Romeo, e cioè Giulia e Stelvio Quadrifoglio di cui si è appena aperta la raccolta ordini. Sono vetture per veri appassionati (purché benestanti, visto che costano a partire da 95.500 e 100.500 euro rispettivamente) della guida veloce, che condividono sia la piattaforma “Giorgio” che il V6 biturbo 2.9 da 510 cv e 600 Nm di coppia massima abbinato al cambio automatico ZF a 8 rapporti aggiornato per l’occasione in modo da conciliare al meglio la fluidità e la facilità di guida nell’uso quotidiano con la rapidità (in modalità “Race” bastano 150 millisecondi per passare da una marcia all’altra). Eccellente l’architettura che favorisce perfomance straordinarie (meno di 4 secondi nell’accelerazione 0-100) garantendo assetti, tenuta di strada e agilità ai vertici assoluti.

Poiché a livello dinamico c’era poco o nulla da migliorare, i tecnici del marchio si sono concentrati sui settori in cui le due Quadrifoglio avevano ancora qualche ritardo da colmare nei confronti della concorrenza più qualificata come l’infomobilità, completamente rinnovata e gestita tramite il display centrale da 8,8 pollici che garantisce l’accesso a numerosi servizi e a informazioni specifiche commisurate al temperamento delle vetture.
Anche tra i sistemi Adas il passo avanti è consisente, e regala a Giulia e Stelvio, adeguandosi ai principali competitori con soluzioni di guida autonoma di livello 2.

Tra i numerosi dispositivi “intelligenti” troviamo per esempio la capacità di rimediare autonomamente a errori e disattenzioni di chi sta al volante, riportando la vettura al centro della corsia di marcia qualora si avvicini pericolosamente al limite della carreggiata senza che sia stato attivato l’indicatore di direzione, o imprimendo un’opportuna correzione allo sterzo per evitare una collisione con un veicolo in arrivo e non visibile nell’angolo cieco del retrovisore. Inedita l’articolazione della gamma colori di queste super-Alfa, suddivisa nelle categorie Competizione, Metal, Solid e Oldtimer. Quest’ultima propone tre tinte che si riallacciano ad altrettante vetture che hanno fatto la storia del Biscione: il Rosso 6C Villa d’Este, l’Ocra GT Junior e l’inedito Verde Montreal.

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Lunedì 31 Agosto 2020 - Ultimo aggiornamento: 01-09-2020 13:08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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