La Renault Capture E-Tech

Captur e Mégane Sporter, nasce il plug-in Renault con la coppia d'assi elettrificate

di Giampiero Bottino
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MILANO - Renault cala una coppia d'assi nella partita dell'elettrificazione «alla spina». Nell'ambito di quella che la casa definisce «rivoluzione ibrida», caratterizzata dal badge E-Tech che ne identifica i protagonisti, alla piccola Clio in declinazione full hybrid che ne costituisce la vettura d'accesso si affiancano i due modelli che di questa tecnologia interpretano la declinaziona più evoluta. 

Si tratta delle versioni ibride plug-in del Suv compatto Captur e della Mégane Sporter, cioè station wagon, che abbiamo avuto modo di conoscere nel corso di un evento che ha finalmente segnato l'addio – speriamo definitivo – alle forzate presentazioni virtuali per tornare alla sana tradizione del contatto diretto con le nuove auto.

Entrambi i modelli condividono la tecnologia, interamente sviluppata in casa e coperta da oltre 150 brevetti, che prevede l'abbinamento tra un 1.6 a benzina da 91 cv di ultima generazione, due unità elettriche (il motore vero e proprio e lo starter/generatore) e un'innovativa trasmissione multi-mode con innesto a denti, priva di frizione e associata ai due motori elettrici, che garantisce cambi di marcia molto fluidi – lo abbiamo riscontrato alla guida – oltre che l'avviamento della vettura sempre in modalità 100% elettrica. È un'architettura esclusiva che deve molto all'esperienza maturata dai tecnici di Renault Sport con l'ibridizzazione delle vetture di Formula 1.

Nonostante la base sia comune a tutti i modelli della famiglia, le differenze tra full hybrid e plug-in emerge a livello di numeri, a partire dai 20 cv in più a disposizione di Captur e Mégane Sporter «alla spina» dovuti esclusivamente alla componente elettrica. Se infatti il motore termico eroga sempre 91 cv, l'elettrico ne mette a disposizione 49 (contro i 36 della Clio hybrid) e il generatore/starter 25 (contro 15), dando vita a un sistema da 160 cv. Una cavalleria che nel test si è fatta sentire soprattutto quando sotto le sollecitazioni dell'acceleratore i due motori elettrici intervengono a sostegno del «collega» a combustione interna.

Un'altra caratteristica che ha favorevolmente impressionato durante la guida è la posizione B del cambio, che nel caso delle ibride ricaricabili ha una gestione leggermente diversa rispetto alla Clio E-Tech, in quanto per alternarla alla classica modalità D (Drive) basta tirare leggermente all'indietro la leva. Quando si seleziona questa posizione si accentua in misura evidente l'effetto freno motore che determina passaggi di marcia leggermente più ruvidi, ma con l'evidente vantaggio di rendere più rapida ed efficace la ricarica delle batterie in fase di rilascio, oltre a garantire sensazioni di guida paragonabili a quelle, in genere più familiari, delle vetture termiche.

Sono due modelli che quando si vuole sanno sfoderare la grinta, ma che consentono di percorrere a emissioni zero distanze singificative: secondo lo standard di prova Wltp, infatti, l'autonomia in modalità «full electric» arriva – alla velocità massima di 135 km all'ora – fino a 50 km nel ciclo misto e fino a 65 in quello urbano.

Ovviamente le tecnologie più evolute hanno un prezzo, e la gamma E-Tech non si sottrae alla regola: per il Captur plug-in, disponibile a partire dall'allestimento alto Intens, bisogna spendere almeno 32.950 euro che diventano 36.950 se si opta per la lussuosa versione top di gamma Initiale Paris. Cifre non certo da saldo, ma adeguate a farne il Suv compatto Phev più accessibile del mercato. Ancora da stabilire, invece, il listino della Mégane Sporte Plug-in che andrà in vendita successivamente.

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Domenica 18 Ottobre 2020 - Ultimo aggiornamento: 19-10-2020 09:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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