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MARANELLO - La nuova Ferrari berlinetta 2 posti con motore V8 centrale si chiama F8 Tributo e sarà presentata tra qualche giorno al Salone di Ginevra dove farà il suo debutto ufficiale raccogliendo l’eredità che parte dalla 308 e arriva fino alla GTB 488, modello che la nuova creatura del Cavallino è chiamata a sostituire dopo soli 4 anni. La tradizione nella funzione. La nuova F8 Tributo raccoglie, in qualche modo, l’inizio e la fine di questa dinastia, fissando nuovi livelli di tecnologia e prestazioni e riprendendo il tema delle due coppie di luci circolari posteriori che contraddistinsero proprio le 308 e 328 tra gli anni ’70 e ’80, poi riprese anche dalle 355 e 360 a cavallo tra ’90 la fine degli anni 2000 quando la 458 le ridusse a due passando il messaggio alla 488. La F8 Tributo ha uno stile inconfondibile, nel quale lo stigma di Maranello si fonde con la funzione.
I fari a Led più sottili hanno consentito di ridisegnare il frontale e ricavare prese d’aria più efficaci, soprattutto per i freni, mentre la parte posteriore adotta concetti completamente diversi, con il lunotto in Lexan provvisto di sfoghi, come la F40, in modo da soffiare lo spoiler posteriore a scomparsa il cui nuovo disegno ha permesso di ampliarne la superficie ricavando prese posteriori più ampie e più spazio per avere di nuovo i fari doppi. Diverso anche il posizionamento delle prese d’aria per il motore, ora sulla coda in modo da pulire la fiancata. Il risultato è un’aerodinamica più efficiente del 10% e più deportante del 15%.
Quasi 185 cv/litro e 1,85 kg/cv. Il motore è lo stesso V8 biturbo da 3,9 litri della Pista, con 720 cv a 8.000 giri/min (50 cv più della 488 GTB) per un valore specifico di oltre 184 cv/litro e 770 Nm a 3.250 giri/min. Migliorato anche il cambio doppia frizione a 7 rapporti ed evoluta l’elettronica che controlla sia l’assetto sia la trasmissione della potenza al suolo. Sono stati infatti aggiornati il software di controllo del differenziale posteriore attivo e del Side Slip Angle Control mentre al Manettino, che permette di selezionare sul volante la modalità di guida, è stata aggiunta la posizione Ferrari Dynamic Enhancer che permette di esplorare con maggiore sicurezza i limiti di tenuta della nuova F8 Tributo, per chi non se la sente di affrontarla a “mani nude” con la Race. Gli ingegneri italiani hanno anche tagliato il peso e, attraverso pacchetti tecnici opzionali, è possibile portarlo fino a 1.330 kg (a secco), ovvero 40 kg in meno della 488 GTB per un rapporto peso/potenza di 1,85 kg/cv. Anche l’abitacolo è stato rivisto in alcuni concetti mentre anche per il passeggero ha un display da 7” per controllare la situazione, come la Portfofino.
In attesa di altre sorprese... E infine, le prestazioni: la nuova Ferrari F8 Tributo raggiunge 340 km/h, accelera da 0-100 km/h in 2,9 secondi e in 7,8 secondi arriva a 200 km/h. Praticamente scontato l’arrivo di una versione Spider, di una da corsa omologata per i campionati monomarca e i regolamenti GT3 e GTE e di altre stradali ancora più spinte. Ma lo spartito al quale siamo stati abituati potrebbe essere diverso stavolta: si vocifera infatti anche di Ferrari con motore V6 e con V8 accoppiato con un inedito sistema ibrido già dai prossimi mesi.