La nuova GLE 350 de, la diesel ibrida plug-in che fa quasi 100 km in elettrico

Mercedes GLE 350 de, tutto quello che può fare un ibrido plug-in diesel

di Nicola Desiderio
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ROMA - Mettere il diesel al posto dell’elettrico. Un antagonismo irrealistico inventato da chi non sa che i due motori possono benissimo convivere. Lo dimostra la Mercedes GLE 350 de, versione ibrida plug-in a gasolio del primo Suv della Stella visto che parliamo della erede della ML nata nel 1997 dando il via alla stirpe di auto a ruote che oggi valgono un terzo delle vendite delle auto di Stoccarda.

La GLE è nata ibrida. E nel tempo lo è diventata ancora di più. Sin dal lancio infatti ha la versione 450 con il 3 litri 6 cilindri da 367 cv spalleggiato dai 16 kW e 250 Nm di un elettrico a 48 Volt inserito nel volano della trasmissione. Tale soluzione oggi è adottata anche dalle versioni AMG 53 da 435 cv e dalla poderosa 63 con il V8 litri biturbo da 612 cv. Ma il tasso di elettrificazione si impenna con la 350 de che, al 2 litri a gasolio da 194 cv e 400 Nm, accoppia un elettrico da 100 kW e 440 Nm per una potenza totale di 320 cv e 700 Nm. In parole povere: quanto il 6 cilindri 2.9, ma con consumi ed emissioni ridotti ad un sesto.

Se la 450d infatti dichiara un consumo di 7,6-6,8 l/100 km pari a 199-179 g/km di CO2, la 350 de dici di accontentarsi di 1,1-1,3 l/100 km per 34-39 g/km di CO2. Il merito principale di questo risultato è la grandezza della batteria: ben 31,2 kWh di capacità così da permettere al suv ibrido tedesco di percorrere ad emissioni zero fino a 99 km raggiungendo addirittura 160 km/h senza neppure un giro di albero motore. La velocità massima di 210 km/h mette a frutto la potenza del solo 4 cilindri omologato Euro6D, mentre l’accelerazione (0-100 km/h in 6,8 s.) sfrutta la spinta di questa strana accoppiata, ma che promette meraviglie.

La batteria agli ioni di litio è prodotta dalla Deutsche Accumotive, consociata di Daimler ed è raffreddata a liquido. Per piazzarne una così grossa – la prima Nissan Leaf completamente elettrica l’aveva da 24 kWh – i tecnici hanno modificato il retrotreno, ma sono riusciti a mantenere quasi tutta la capacità del bagagliaio (fino a 1.950 litri invece di 2.055), non la possibilità di avere la terza fila di sedili. Si può ricaricare con il caricatore di bordo a 7,4 kW in corrente alternata oppure in corrente continua a 60 kW, una misura rara su un’ibrida plug-in, ma qui quantomeno necessaria per un serbatoio di elettroni così ponderoso.

La nostra prova inizia con la ricarica al 100%. La strumentazione indica che l’autonomia in elettrico è di 89 km, in linea con il dato minimo di 90 km. Con il gasolio a bordo si fanno 916 km e questo vuol dire che siamo a bordo di un natante da quasi 26 tonnellate che può farci fare una traversata da oltre mille km. La strumentazione dà moltissime informazioni, troppe forse per la vita di tutti i giorni, preziose per chi si appresta a fare una prova per vedere quanto l’elettrificazione può fare per il più discriminato dei motori, nonostante la sua innegabile efficienz,a e viceversa.

La GLE parte in elettrico, ma gli abbiamo dato la licenza di far funzionare tutti e due i motori. La prima barriera psicologica è premere l’acceleratore, come se far partire il motore a gasolio rovinasse qualcosa di magico. Ed invece l’elettrico fa muovere il mastodonte tedesco con scioltezza. Altra sorpresa è il recupero di energia che non entra in azione semplicemente alzando il piede dall’acceleratore, ma solo quando la navigazione avvisa la vettura che siamo in prossimità di un incrocio o di una curva oppure il radar individua di fronte un’altra vettura. È la cosiddetta guida predittiva che, se in altri casi ci era sembrata un po’ invadente, qui invece fa bene il suo lavoro, anzi facilita la scorrevolezza della vettura.

Impostando la modalità di guida in elettrico, con le palette del cambio si regola il grado di recupero. In altre modalità invece, la scalata richiama il diesel che, una volta stabilizzata la velocità, torna a tacere. In autostrada le punte velocistiche raggiungibili in elettrico sono impressionanti esaltando il comfort da crociera. Si esce dalla città. Il traffico è scorrevole, ma nei campi si lavora dunque camioncini e trattori non mancano, ma neppure lo scatto per sorpassarli e la souplesse dell’elettrico aiuta ad essere pazienti. L’ultimo tratto è molto guidato e, in mezzo ai boschi dell’Allumiere laziale, viene voglia di spingere un po’. L’elettrico non molla e neppure l’assetto della GLE forte di pneumatici da supercar (275/45 R21 anteriori e posteriori 315/40 R21) e di masse che, per quanto cresciute, sono meglio ripartite.

Alla prima tappa abbiamo percorso 77 km per un consumo medio di 2 litri/100 km. La batteria da sola ce la farebbe da sola ancora per 11 km. Ai 100 km, il sistema della vettura dice 2,8 l/100 km. Alla fine della prova dopo 205 km il consumo è di 4,6 litri/100 km e, recuperando energia, in batteria è tornata l’energia necessaria per 3 km mentre sono stati percorsi complessivamente 113 km ad emissioni zero. Sono risultati che dicono tutto sulle qualità di questa GLE 350 de e che potevano essere sicuramente migliori. La maggior parte dell’energia della spina è stata spesa infatti dove se ne poteva recuperare poca mentre non ne avevamo più proprio quando eravamo in città e lo stop and go avrebbe esaltato la parte elettrica.

Altra considerazione è che avevamo un’auto gommata come un’ultrasportiva, con le pedane e in una giornata che ha offerto temperature tra i 35 e 37 °C. Infine, guidavamo 320 cv che pagano il bollo solo per i 143 kW di un diesel molto efficiente e non certo il superbollo del diesel 6 cilindri che costa 3mila euro in più. Si risparmia in modo consistente anche rispetto al diesel 4 cilindri che a listino costa 10mila euro in meno, ma paga una rata di noleggio superiore di 100 euro così che alla fine il monte dei 36 canoni è inferiore di 4mila euro e il gap si assottiglia ulteriormente di somma analoga scegliendo allestimenti superiori. Se poi si ha la spina a casa, il costo è perlomeno pareggiato. La Mercedes GLE 350 de parte da poco meno di 81mila euro.

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Lunedì 26 Ottobre 2020 - Ultimo aggiornamento: 27-10-2020 18:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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