La rinnovata Mitsubishi Space Star

Mitsubishi Space Star, arriva il model year 2020: una citycar con ambizioni da grande

di Sergio Troise
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PARIGI - Dimensioni, caratteristiche e dotazioni da segmento B, prezzo da segmento A. Sarà pure un modo un po’ semplicistico per delineare i tratti distintivi della nuova Mitsubishi Space Star, ma in buona sostanza è questo l’obiettivo perseguito dalla Casa giapponese in vista del lancio commerciale dell’auto, previsto in Italia ad aprile del 2020 con un listino per ora non definito ufficialmente, ma – viene assicurato - “destinato a partire dagli 11.000 euro circa”. Come sempre in questi casi, le versioni più ricche della gamma costeranno certamente di più, tuttavia la prospettiva si profila comunque interessante, in quanto parliamo di un’auto profondamente rinnovata nello stile e nei contenuti, con esterni ed interni migliorati, motori capaci di ridurre consumi ed emissioni, connettività adeguata e persino sistemi avanzati per l’assistenza alla guida (ADAS).

Dopo l’anteprima del novembre scorso al Salone di Bangkok (l’auto è costruita in Thailandia), la Space Star di nuova generazione verrà esposta in gennaio al Salone di Bruxelles e successivamente commercializzata in tutta Europa, ovvero nel suo mercato principale: da marzo 2012 a settembre 2019 il Vecchio Continente ha assorbito infatti 205.264 unità su 653.065 (31,4% del totale).

In Italia, dove – causa Fiat - la concorrenza è particolarmente agguerrita nel settore delle “piccole”, le cose non sono andate bene come in altri Paesi (tra gennaio e settembre 2019 sono state immatricolate da noi soltanto 3.473 unità del modello uscente), tuttavia – tengono a ricordare in casa Mitsubishi – “rispetto ai primi 9 mesi del 2018 l’aumento è stato del 76,6% e abbiamo totalizzato più della connazionale Suzuki Celerio, battendoci con onore contro rivali come le coreane Hyundai e Kia e la tedesca Opel Karl”. A livello continentale, poi, il modello ha fatto registrare un +7%. E il dato rassicura non poco i vertici del “terzo anello” dell’alleanza Renault-Nissan, consapevoli di aver messo in campo il meglio possibile per il model year 2020 e di avere le carte in regola per mirare anche al ringiovanimento della clientela (in Italia l’età media degli utenti Mitsubishi sfiora i 50 anni).

La Casa dei tre diamanti ha esibito il nuovo stile e i nuovi contenuti della Space Star nel corso di un evento svoltosi alle porte di Parigi, dove è stato possibile anche guidare il frutto più recente del progetto Global Small, varato dalla casa giapponese nel 2009 con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di una platea specifica di clienti globali: ovunque essi si trovino, in mercati maturi o emergenti, cercano tutti la stessa combinazione di spazio, efficienza e costi di gestione contenuti, pretendono la qualità tipica dei prodotti giapponesi, rifiutando tuttavia i limiti tecnici dei cosiddetti prodotti low-cost. Un’impresa non da poco, che ha richiesto l’apertura di un nuovo stabilimento produttivo in Thailandia, il varo di una famiglia di motori completamente rinnovata, un accurato studio dei materiali strutturali (per contenere i pesi) e degli equipaggiamenti (per migliorare comfort e sicurezza).

La nuova Space Star si presenta dunque con dimensioni cresciute di 5 cm rispetto al modello che va a sostituire (la lunghezza totale raggiunge 3.845 mm) e un look più risoluto, ma la massa è aumentata di appena 15 kg, e il peso contenuto in 860 Kg rimane uno dei valori più significativi di quest’auto. Quanto all’aspetto, risulta ringiovanito grazie al restyling del frontale, simile a quello del resto della gamma e ora disponibile, a richiesta, con fanaleria full led. E’ stato ridisegnato anche il paraurti posteriore, in grado di conferire alla vettura un aspetto più basso e largo, e sono state ridisegnate le luci posteriori. L’elemento stilistico più vistoso riguarda la parte finale del tetto, dove si fa notare un lungo spoiler (con luci di stop integrate), che secondo i dati tecnici forniti dalla Casa contribuisce a migliorare l’aerodinamica (il Cx dichiarato è 0,27). Completano il tutto i nuovi cerchi in lega e nuovi colori (bianco e giallo metallizzato). Per chi pretende un aspetto più sportivo è possibile accedere alla lista degli optional, che prevede motivi in carbonio, minigonne laterali, paraurti colorati (con dettagli in rosso e carbonio), finitura nera per i cerchi in lega.

Gli interni si presentano in linea con la tradizione del modello, e dunque razionali, con strumentazione chiara e un apprezzabile layout del quadro strumenti, ma con qualche limite nella qualità delle plastiche (dure) e dei rivestimenti (disponibili in nero o grigio) e qualche mancanza relativa al comfort, come l’impossibilità di regolare la posizione del volante in profondità. Ciò detto, sulle versioni più ricche spiccano certi dettagli con motivi tipo carbonio, la presenza di rivestimenti in ecopelle, il bracciolo pieghevole sul sedile del conducente (solo sulla versione 1.2 con cambio automatico).

Il model year 2020 della Space Star è equipaggiato con il nuovo motore 3 cilindri 1.2 da 80 cv e con il noto 1.0 da 71 cv, ai quali si aggiungerà entro la fine del 2020 una versione alimentata a Gpl. Il cambio è manuale a 5 marce, ma con la motorizzazione più potente è possibile disporre anche di un automatico CVT. I consumi omologati NEDC spaziano da 4,5 a 4,6 litri per 100 km, con emissioni di CO2 contenute in 102-105 g/km a seconda del modello.

Le prestazioni sono adeguate alla vocazione prettamente urbana dell’auto, anche se ci saremmo aspettati rapporti al cambio più corti, in modo da agevolare la guida in città, dove tuttavia si fa apprezzare l’agilità in manovra, grazie a una capacità di sterzata che ricorda quella della Smart. Quanto al cambio automatico, è in pratica un variatore, e dunque soggetto all’immancabile effetto trascinamento, ma risulta utile la disponibilità, attraverso la leva, di tre funzioni diverse, per la guida in città, su strade extraurbane o per muoversi in condizioni difficili, come su una salita innevata.

Come detto in apertura, la Space Star di nuova generazione introduce molta sicurezza nel segmento delle piccole utilitarie, grazie ai suoi innovativi sistemi di assistenza alla guida (ADAS), funzioni che spesso non sono disponibili su analoghi modelli. Vale la pena ricordare che tra i “valori aggiunti” spiccano la frenata d’emergenza automatica con rilevamento dei pedoni; il sistema di segnalazione della deviazione involontaria dalla corsia di marcia; la regolazione automatica degli abbaglianti; la disponibilità della telecamera posteriore.

L’innovazione ha riguardato anche la connettività, e infatti a bordo della Space Star di nuova generazione c’è ora il sistema intelligente MMC Audio Display collegato allo smartphone (SDA). Disponibile in 16 lingue, offre le stesse funzioni SDA dei modelli Mitsubishi più grandi (navigazione, telefono, musica, ecc.) accessibili tramite l’ampio touch screen da 7 pollici, oltre a porte USB (video e musica) e funzioni DAB.

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Lunedì 9 Dicembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 10-12-2019 16:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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