La 4^ generazione della Suzuki Jimny

Suzuki Jimny, in scena la rivoluzione jap: cambia tutto nella piccola 4x4: grandi qualità off-road e look intrigante

di Mattia Eccheli
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FRANCOFORTE – Magari non è l'auto adatta per andare alla Scala, ma di sicuro è quella giusta per andare a scalare. Il suo ecosistema sono le strade dissestate, meglio se con passaggi difficili e angusti. Perché le sue caratteristiche ne fanno un fuoristrada unico. La quarta generazione della Suzuki Jimny debutta in Italia ed in Germania a fine settembre, i due primi mercati a proporla sul mercato europeo. Il suv compattissimo – meno di tre metri e mezzo di lunghezza (3,645 con la ruota di scorta) – è stato rigenerato. Anche con un nuovo motore benzina da 1.5 litri con 102 cavalli di potenza e 130 Nm di coppia. L'unità subentra al milletre che equipaggiava la precedente generazione. Con il cambio manuale a 5 marce raggiunge i 145 km/h di velocità massima e nel ciclo Wltp ha consumi pari a 7,9 l/100 km.

Esteticamente è un convincente “ritorno al passato” con linee marcate, squadrate e pulite, un frontale carico di personalità e concessioni stilistiche alla moda come le nuove tinte o la carrozzeria bicolor (tetto comunque sempre nero). I designer si sono lasciati alle spalle le linee morbide e “urbane” della terza generazione che hanno resistito per vent'anni. Tecnicamente è un gioiellino con le due ruote motrici posteriori, la trazione integrale e le ridotte. E, soprattutto, con il suo angolo di attacco di 37° (due più di prima) e di uscita di 49° (prima erano 46). Il telaio più rigido abbinato ad un design “addomesticato” dalla funzione ne fanno un fuoristrada che non si lascia impressionare. Tanto che il tracciato studiato per la prova nella foresta vicino a Francoforte è un esame da dilettanti per questo suv a quattro posti dalla vocazione estrema da meno di 1.200 chilogrammi e con un raggio di sterzata inferiore ai 5 metri.

In Italia, dove i primi venti esemplari della serie limitata Sakigake sono andati a ruba online in 40 ore, sarà proposto in un solo allestimento con sostanzialmente tutto di serie. Si chiamerà Top e costerà 22.500 euro con una garanzia di 3 anni o 100.000 chilometri e la possibilità di usufruire di controlli gratis per 3 anni. A richiesta si potranno avere il cambio automatico (1.500 euro) oppure la doppia tinta (400). Di serie ci sono il Cruise Control, l'Hill Descent Control, 6 airbag e funzioni cui Suzuki Italia ha assegnato nomi intuitivi: Attentofrena, Restasveglio, Guidadritto, Nontiabbaglio e, per la prima volta, Occhioallimite, il sistema che legge i segnali stradali. La Suzuki Jimny per il Belpaese monta anche lo schermo tattile da 7'' con il navigatore oltre ai vetri privacy e molto altro.

Accorciata di 5 centimetri ed allargata di 4,5, la Suzuki Jimny è fedele alla sua tradizione. Nell'offroad non fa compromessi: quello è il suo habitat, tra buche, pendenze e asperità. Lo sterzo, tra l'altro ammortizzato (una soluzione che si apprezza quando si guida sull'asfalto), è tarato per gli impieghi più temerari come confermano anche le sospensioni e lo spazio sopra le ruote. Con la Jimny si arriva anche alla Scala, certo, ma in certi ambienti il suv compatto non si sente così a proprio agio. Sotto il cofano monta il nuovo motore benzina da 1.5 litri da 102 cavalli e 130 Nm di coppia. La spinta è buona, anche se la ripresa non è inevitabilmente il suo forte. «Questa Jimny – sintetizza Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia – è un “atto d'amore” da parte della casa madre». Che ha investito ancora su un modello di nicchia non allineato ad un mercato affamato di crossover dalle dimensioni più generose. Ma che ha “salvato” un fuoristrada che eccelle e che, per la combinazione tra dimensioni e prestazioni, non ha rivali sul mercato.


 

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Giovedì 20 Settembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 26-09-2018 18:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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2 di 2 commenti presenti
2018-09-21 10:47:31
sempre + bruttina
2018-09-22 17:39:33
ha un suo stile , ma consuma il doppio di quanto dovrebbe. Bocciata