La Volkswagen Polo è stata prodotta in oltre 18 milioni di unità dal 1975

Volkswagen Polo, con il rinnovamento diventa più hi-tech, connessa e sicura

di Nicola Desiderio
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VERONA - Vita nuova per la Volkswagen Polo che si rinnova “golfizzandosi” ulteriormente con aggiornamenti estetici e che riguardano la sicurezza, l’interfaccia uomo-macchina e infine la gamma per continuare una storia iniziata nel 1975 e che ha portato oltre 18 milioni di unità sulle strade, delle quali 1,65 milioni solo in Italia. Attualmente viene costruita Pamplona (Spagna) e a Uitenhage (Sudafrica).

Sei generazioni, l’ultima apparsa nel 2017 e oggi ancora più accattivante. Le novità estetiche riguardano principalmente i paraurti e i gruppi ottici. Quelli anteriori sono a matrice di Led e hanno la stessa firma luminosa vista su Golf, Arteon e i modelli ID ovvero una striscia di led inferiore e una superiore che li unisce. Quelli posteriori si allungano verso il centro, occupando con una porzione il portellone, hanno gli indicatori di direzione a scorrimento e le luci di stop del tipo clik-clak, ovvero la grafica passa da orizzontale a verticale per catturare prima lo sguardo e diminuire il tempo di reazione da parte di chi segue. Ci sono 4 nuove tinte per la carrozzeria (con la possibilità di avere il tetto a contrasto su taluni allestimenti), nuovi cerchi e anche leggere modifiche alla calandra che visivamente allungano il cofano verso il basso.

Nuovi anche i materiali all’interno, con plastiche più morbide e rivestimenti diversi, ma soprattutto la plancia diventa digitale di serie per tutte le versioni. La strumentazione è su display da 8 o da 10,25” e nuovi sono i sistemi infotelematici con schermi da 6,5, 8 e 9,2 pollici. Sono dotati di modulo di connessione, aggiornabili over-the-air, hanno Android Auto e Carplay wireless, ci si può interfacciare anche a distanza attraverso l’app e possono essere integrati con funzioni aggiuntive (navigazione compresa) direttamente online. Nuovo anche il climatizzatore, anche bizona, fornito di comandi a sfioramento che aumentano l’immagine hi-tech di questa auto compatta che negli anni è sempre stata il punto di riferimento per la tecnologia di bordo.

Bel salto in avanti anche per la sicurezza. Prima di tutto, il volante è capacitivo e dunque avverte la presenza del guidatore semplicemente attraverso il contatto, dunque la Polo capisce se è stanco o c’è qualcosa che non va preallertando i pretensionatori delle cinture (ora doppi) e gli airbag, tra cui ora c’è anche quello centrale, per diminuire i danni ai passeggeri anteriori in caso di urto laterale. Migliorata l’interazione tra il controllo adattivo della velocità, il mantenimento attivo della carreggiata (che monitora anche l’angolo cieco) e la frenata automatica (anche con funzione city) così da avere la guida autonoma di livello 2 attivabile con un solo pulsante al volante. Importante anche la presenza della frenata anti collisione multipla, che evita urti ulteriori dopo il primo in caso di incidente.

Nessuna novità per i motori che sono tutti 3 cilindri mille. Alla base c’è l’aspirato a iniezione indiretta da 80 cv, poi ci sono quelli ad iniezione diretta con turbocompressore da 95 cv e 110 cv (195 km/h, 0-100 km/h in 10,4 s.). Per le unità meno potenti ci sono solo cambi manuali a 5 rapporti, per quella intermedia si può avere il doppia frizione DSG a 7 rapporti che rappresenta l’unica scelta per la versione più potente. Confermata anche la TGI a metano da 90 cv con cambio manuale a 6 rapporti che, con serbatoi da 13,8 kg di metano (che riducono il bagagliaio da 351 a 271 litri) e consumi di 5,6-5,9 m3/100 km, offre un’autonomia di circa 350 km. Il serbatoio di emergenza per la benzina è di 9 litri e le emissioni di CO2 sono di 100-105 g/km, almeno il 18% rispetto alla corrispondente versione a benzina da 95 cv che pesa 130 kg in meno ed è quella che dichiara i consumi più bassi (5,2-5,7 litri/100 km).

Abbiamo provato la versione da 95 cv tra le strade che percorrono il territorio tra Verona a Mantova verificando, ancora una volta, tutte le doti della Polo ovvero un ottimo comfort e un comportamento stradale facile quanto sicuro. Lo sterzo è preciso, i freni ben modulabili e gradevole anche il cambio, anche se la scelta migliore è il DSG che, con due rapporti in più e l’automatismo, esalta l’erogazione del mille (175 Nm tra 1.600 e 3.500 giri/min) e la qualità sostanziale della Polo allargandone lo spettro di utilizzo. Abbiamo guidato anche la versione a metano, solo leggermente meno brillante, ma ancora più silenziosa. All’estremo opposto, la versione GTI con motore 2 litri da 207 cv dalle prestazioni davvero ragguardevoli (240 km/h, 0-100 km/h in 6,5 s.).

La Polo cambia anche per l’articolazione della gamma. Si parte dall’allestimento base che costa 18.700 euro, poi si passa alla Life (che riguarderà il 40% delle vendite) con 1.500 euro in più e con altri 1.800 si passa poi allo Style o allo R-Line che costano lo stesso, ma hanno due caratterizzazioni nettamente diverse: uno più orientato sul comfort e la dotazione, l’altro verso l’estetica e la sportività. Il cambio DSG costa 1.500 euro, la versione TGI a metano (che vale attualmente un terzo delle vendite) parte da 20.750 euro e la GTI si porta a casa con 29.500 euro. Rispetto al passato si tratta di un aumento, eppure a parità di dotazione c’è un piccolo vantaggio cliente (100 euro) che è ancora più favorevole (dal 10% al 33%) se si scelgono i pack specifici per completare ogni allestimento.

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Domenica 14 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 17-11-2021 09:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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