L'Alfa Romeo 155 Ts di Fabrizio Giovanardi

“Piedone” Giovanardi: «A Vallelunga ricordi sublimi e tanti incidenti, il vecchio tracciato era mitico»

di Franco Carmignani
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Formula 3, Formula 3000, Superturismo, Superstars. A Vallelunga “Super Piedone Giovanardi” ha corso e ha vinto con tutto, anche se più numerosi sono i suoi successi nel SuperT, dove del resto è stato più volte Campione.

«Vallelunga è la pista della quale ho il maggior numero di ricordi piacevoli e anche meno…piacevoli, nel senso di incidenti anche abbastanza pesanti o ritiri e gare perse. Sicuramente ho ben vivo nella memoria l’unico Gran Premio di F3000 che ho vinto, proprio a Vallelunga, il Gran Premio Roma del 1989, che ha rappresentato un po’ il top della mia carriera in monoposto, e la vittoria nel Campionato Italiano Superturismo del 1999 contro le BMW».

«Me lo ricordo bene, perché è stato un week-end molto particolare. Era l’ultimo round del Campionato. Sono arrivato a Vallelunga separato di un punto da Naspetti. Per aggiudicarmi il titolo dovevo vincere gara 1, per poter poi fare secondo in gara 2. Invece in gara 1 c’è stato un qui-pro-quo tra me e Larini. Praticamente siamo arrivati appaiati sul traguardo con le nostre Alfa Romeo 156, ma io fui classificato secondo! In gara 2 ero dunque “costretto” a vincere. In più c’è stato un gioco di squadra da parte di BMW, nella ripartenza sempre in gara 2 dopo un incidente, dietro la safety car, con De Simone che mi rallentava di quattro-cinque secondi per far scattare davanti Naspetti. In quel momento, come si dice mi si è “chiusa la vena” e ho fatto la gara della vita all’inseguimento di Emanuele, con il quale abbiamo poi avuto un contatto abbastanza…pesante. Vinsi gara 2 e anche il Campionato Superturismo, il secondo consecutivo con l’Alfa».

«Quanto alle cose meno piacevoli ricordo un primo incidente in F3 al Curvone, quando capotai e picchiai la testa. E anche con la Peugeot durante una sessione di test invernali, un nuovo incidente al Curvone. Macchina nuova, gomme fredde sono uscito sull’interno e lì la macchina ha cominciato a capotare: ho fatto un bel po’ di capriole e sono arrivato così giù fino ai Cimini… Anche alla Trincea, quando ancora si faceva piena – oggi non c’è più, e devo dire che hanno tolto una cosa troppo particolare! – con l’Alfa sono uscito e sono andato a picchiare contro il guard rail del Tornantino».

«Diciamo che io sono un amante dei circuiti vecchio stampo, come poteva essere il tracciato di 3,2 km di Vallelunga, con la Trincea “da pelo”, che mi rimane veramente nella memoria, ma capisco che le successive modifiche e l’allungamento della pista rimangono un’esigenza dei nuovi regolamenti. Però, ripeto, preferivo il vecchio tracciato».

 

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Mercoledì 16 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 17-05-2018 10:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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