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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Il PK8, nuovo pick up diesel della DR

DR, attacco a tutto campo: dopo la citycar elettrica, ecco il pick up DK8 diesel

di Giorgio Ursicino

Arriva la linea di prodotto numero otto della crescente gamma DR. E ciò lascia pensare che, a breve, diventeranno altrettanti i modelli diversi presenti nel listino della casa molisana. Non male per un costruttore made in Italy nato da poco, sotto la spinta della nuova mobilità e con il supporto dell’avanzata tecnologia cinese che, in più di un settore, è considerata ormai di riferimento. L’attacco, in questo inizio di 2023 che segue un anno commercialmente straordinario, è a “tenaglia”: dall’alto e dal basso dell’offerta, il veicolo più grande e quello più compatto. Da una parte la DR1, la citycar appena lanciata nel Belpaese. Dall’altra il PK8, un pick up moderno e piacevole, lungo ben oltre 5 metri e con il prezzo, come vuole la giovane tradizione del brand, molto accessibile. Chiaramente in relazione ai veicoli paragonabili.

In realtà, Di Risio aveva già mostrato di avere diverse frecce nel suo arco sul tema. Un argomento globalmente strategico in quanto, in tutto il mondo, questi mezzi non hanno alternativa per il lavoro duro e il tempo libero esageratamente dinamico. Non è un caso se negli Stati Uniti, uno dei mercati più ricchi ed evoluti, i pick up dominano da sempre la classifica delle vendite. Ed anche in paesi importanti per l’esportazione, come Sudafrica, Messico, Thailandia e Cina, molte fabbriche producono solo veicoli del genere. Lo scorso giugno al MiMo (il Salone della Mobilità di Milano e Monza) era stato esposto il marchio premium Sportequipe nel quale spiccava proprio un raffinato modello con “cassonetto”.

Più o meno contemporaneamente, faceva il suo esordio qualcosa di simile, ma molto più “essenziale” con il brand accessibile del Gruppo, EVO. Il Cross 4, così si chiama il pick up della EVO, costa chiavi in mano completamente equipaggiato 29.900 euro. Il PK8 sta arrivando negli showroom e gli uomini della DR stanno ancora lavorando per tarare al meglio il prezzo. Come listino e come allestimento, il marchio sovrano DR resta nel mezzo fra EVO e Sportequipe. Il veicolo italo-cinese è equiparabile ai migliori mezzi della concorrenza e sfoggia un motore turbodiesel common-rail che svolge egregiamente il proprio compito.

Il costruttore di Isernia, giustamente, non deve pensare al futuro lontano, sulla progettazione del quale stanno pensando al di là della Grande Muraglia, ma propone i veicoli migliori per i tempi che corrono. E in Italia, dove la quota delle vetture zero emission nel primo mese dell’anno è stata appena del 2%, il propulsore per un “mulo” del genere non può che essere a gasolio. Sia per dovere che per piacere, mezzi del genere hanno fra le priorità la mobilità totale, anche in posti poco abitati e quindi con meno possibilità di rifornire. Bassi consumi e grande autonomia rimangono fra le doti preferire.

Il 4 cilindri 1.999 cc da 136 cv (100 kW pari pari) con cambio a 6 marce è assolutamente adeguato. Il pick up è lungo 531, offre 5 posti con 4 porte, pesa poco più di 20 quintali che è il peso trainabile. Le sospensioni anteriori sono indipendenti, dietro c’è il ponte rigido con le balestre, tuttora la soluzione migliore per trasportare di tutto senza fare una piega. La trazione anteriore è inseribile elettronicamente, l’angolo di attacco è di 31°, quello di uscita di 24°. Il cassone di carico è quadrato, 135 cm di lato, nell’abitacolo con tetto apribile c’è la solita atmosfera DR, un misto di accoglienza, tecnologia e comfort.

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Giovedì 23 Marzo 2023 - Ultimo aggiornamento: 26-03-2023 11:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA