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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Charles Leclerc

F1, si parte: c'è Leclerc con la Ferrari fra i tre moschettieri favoriti. Insieme a Lewis e Max

di Giorgio Ursicino

I fenomeni si sono nascosti. Ora, finalmente, è arrivato il momento di uscire allo scoperto. Questa mattina nel Golfo si accenderanno ufficialmente i motori del primo evento del 2022. Parte il weekend del GP del Bahrain, prima gara di una stagione che si annuncia entusiasmante. Un Campionato che ha l’ambizione di essere più travolgente di quello dello scorso anno concluso dal duello al cardiopalma di Abu Dhabi. Uno scontro generazionale che ha riempito come un uovo i tre mesi di pausa invernale. La F1 della nuova era, quella ad “effetto suolo” super tecnologica che vive di simulazioni e di prove virtuali, ancora una volta si aggrappa alle gesta eroiche dei Cavalieri. Nel Circus non si vince se non hai la macchina. Alla fine, pero, trionfano i campioni e le stesse scuderie difficilmente cambierebbero il titolo Piloti con quello Costruttori. In più, bisogna riconoscerlo, la nidiata attuale è talentuosa come non mai.

C’è il Re Nero, il pilota più vincente di tutti i tempi, l’unico che viaggia a 3 cifre sia come vittorie sia come pole e quest’anno vuole prendersi la sua ottava corona. Poi c’è Max, il bambino prodigio, l’olandese che lottava in F1 quando non aveva ancora la patente. Fra i due è pronta a infilarsi una muta di ragazzi prodigio, veloci come il vento, ma precisi come un orologio svizzero: Leclerc, Russell, Norris, Gasly solo per citarne qualcuno. Un “parterre de rois” che forse non si era mai visto negli oltre 70 anni di storia del Mondiale. Dire come andrà a finire non è facile, perché il cambio di regolamenti potrebbe mandare in testacoda gerarchie consolidate. Gli umori del paddock dopo i test, in ogni caso, tre nomi dal mazzo li hanno tirati fuori. Che poi non sono altro che gli alfieri dei primi tre team in classifica nel 2021: Verstappen, Hamilton e Leclerc. Perché proprio loro? E i compagni di squadra?

Che Perez possa battere Verstappen su una corsa di 23 tappe, non è umanamente possibile. Sarebbe molto più sorprendente che se Bottas fosse diventato Campione con Lewis in squadra. Valtteri e “Checo” sono due eccellenti gregari quando il capobranco non si discute. Buoni per il campionato Costruttori, ma niente di più. Diversa la situazione in Ferrari e Mercedes. Carlos e George (soprattutto il secondo) non hanno il “pedigree” per puntare al titolo, ma in questo frangente appaiono più performanti dei compagni. Russell è giovane e velocissimo, l’erede designato del connazionale. Ma guidare la macchina otto volte campione di fila non è una passeggiata e, su una maratona tanto lunga, serve freddezza ed esperienza, due doti che Hamilton ha in abbondanza.

George vincerà alcune gare, alcune volte sarà più rapido di Lewis, ma la squadra (e soprattutto il guru Wolff) non può non puntare su un arzillo “vecchietto” (ha 37 anni) pronto ad entrare nella leggenda su riuscisse a staccare Schumi anche nel bottino dei titoli. Buttando l’occhio a Maranello si trova la coppia più equilibrata e meglio assortita. Ma Leclerc non lo chiamavano il predestinato? Lo è, lo è. Soprattutto come velocità pura ha pochi rivali e se quest’anno avrà l’auto per vincere difficilmente finirà dietro a Sainz come l’anno scorso, con lo spagnolo all’esordio con il Cavallino. Su Verstappen ci sono pochi dubbi. Ha appena firmato il contratto più lungo nella storia della F1, è il campione in carica, il driver più pagato (insieme ad Hamilton) e ha confermato di essere il più veloce anche nei test quando bisognava nascondersi. Monoposto permettendo, il podio virtuale sembra assegnato, i tre moschettieri hanno le armi affilate.

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Venerdì 18 Marzo 2022 - Ultimo aggiornamento: 19-03-2022 13:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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