La Ferrari 499P che correrà quest'anno l'edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans

Ferrari torna a Le Mans: dopo 50 anni l'obiettivo è vincere l'edizione del centenario della 24 Ore

di Giorgio Ursicino
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Manca un mese al grande evento. Sabato 10 giugno scatterà l’edizione del centenario della corsa più prestigiosa e ambita del mondo. Era il 26 maggio del 1923 quando, sul circuito di la Sarthe nei sobborghi di Le Mans, si disputò la prima edizione della celebre 24 Ore. I padroni di casa André Lagache e René Léonard si aggiudicarono il trofeo alternandosi al volante di una francese Chenard & Walcker. La squadra non c’era, pensavano a tutto i piloti che pur non erano degli sprovveduti, affrontarono solo un evento ancora senza storia. André e René, fra mille difficoltà, percorsero, senza mai fermare la Chenard, oltre 2.200 chilometri alla favolosa media per l’epoca di quasi 100 km/h. Da allora, tutti gli anni almeno che non viene giù il mondo, nel mese di giugno, quando la notte è più corta e il giorno più lungo, l’Automobile Club de l’Ouest organizza quella che è diventata la maratona per eccellenza.

Quest’anno avverrà qualcosa di mai visto. Che sarà solo l’anticipo di quello che accadrà nelle prossime edizioni. Un po’ per il centenario, molto per le nuove regole indirizzate verso la mobilità sostenibile, e si sono svegliati contemporaneamente molti costruttori che hanno dominato nei diversi decenni a Le Mans per darsi appuntamento tutti insieme sul glorioso tracciato semi permanente d’oltralpe. Basta dare un occhiata all’albo d’oro per capire di cosa si tratti. La Porsche ha vinto 17 volte, l’Audi 13, la Ferrari 9, la Jaguar 7. Seguono a 6 Bentley e Ford, a 5 la Toyota, a 4 l’Alfa Romeo, a 3 la Peugeot e la Matra, a 2 la Bugatti. Vantano una vittoria, fra le altre, Mercedes, BMW, Renault, Aston Martin, McLaren e Mazda.

Ebbene, dopo aver lasciato la scena alla casa di Nagoya che ha vinto le ultime cinque edizioni di fila ritornano contemporaneamente quest’anno con ambizioni di vittoria Ferrari, Porsche, Peugeot e Cadillac che, il prossimo anno, verranno affiancate sicuramente da BMW, Lamborghini, Alpine (un marchio Renault) ed anche la mitica milanese Isotta Fraschini. Scusate se è poco. La griglia di partenza della Formula 1 impallidisce, anche perché la presenze sono tutte ufficiali. Il ritorno più eclatante è quello del Cavalinno che fu protagonista indiscusso per la prima metà delle storia (quando si ritirò nessuno aveva vinto quante lui) e manca da Le Mans esattamente da mezzo secolo. Era il 1973 quando Enzo Ferrari in persona decise che, per tornare a vincere in F1 (non avveniva più dal 1964 con il motociclista volante John Surtees), conveniva «concentrarsi su una sola specialità».

Che l’Ingegnere avesse ragione lo conferma arrivò solo l’anno successivo quando si aprì la mitica epoca di Niki Lauda. In effetti l’ultima apparizione ci fu nel ‘73, ma Maranello non saliva più sul gradino più alto del podio della 24 Ore da quasi dieci anni prima. Era il 1965 quando una 250 LM del team NART (North American Racing Team), guidata da Rindt-Gregory, si aggiudicò la gara (sesta vittoria di fila per la Ferrari). Fu l’ultima volta che la Rossa vinse il braccio di ferro con la Ford che era venuta a sfidarla dopo le incomprensioni e gli attriti di un presunto matrimonio. L’anno successivo fu il primo dei quattro trionfi di fila della casa di Detroit che, con una GT 40 del team Schelby guidata dai neozelandesi piloti di F1 Bruce McLaren-Chris Amon, vinse per la prima volta ad una media di oltre 200 km/h (percorse quasi 5 mila chilometri).

Il presidente John Elkann ha dato il via libera all’epocale ritorno atteso da anni. Maranello schiererà due 499P, che sfideranno tre nuove Porsche 963, tre Cadillac V-Series.R, due Peugeot 9X8, due Glickenhaus 007 e una Vanwall Vandervell 680 sulla quale ci sarà in equipaggio anche l’ex campione del mondo di F1 e secondo a Le Mans (con Peugeot) figlio d’arte canadese Jacques Villeneuve. Ma nella corsa che non accetta favoriti e si decide solo al traguardo tutti dovranno fare i conti con le due regine giapponesi GR010 della Toyota che, oltre ad aver vinto le ultime cinque edizioni della 24 Ore, hanno dominato tutte le tre gare del WEC (il Campionato Mondiale Endurance) disputate quest’anno facendo polpette degli avversari. 

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Mercoledì 10 Maggio 2023 - Ultimo aggiornamento: 05-06-2023 15:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA