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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La Maserati Grecale, un Suv di classe media prodotto a Cassino

Grande rilancio della Maserati: 800 milioni a Cassino per produrre Grecale, il Suv di classe media

di Giorgio Ursicino

Il Tridente non scherza. Vuole ripetere quanto fatto negli anni prima e dopo l’Ultima Guerra quando i suoi modelli trionfarono a Indianapolis, alla Targa Florio e nel Mondiale di Formula 1. La storia si ripete. Anche questa volta c’è il profumo intenso delle corse, ma la Maserati vuol ripartire dalle vetture di produzione. Metterà sul mercato 16 modelli nuovi nei prossimi quattro anni nei quali verranno investiti almeno 2,5 miliardi di euro che andranno ad impreziosire una produzione tutta italiana. Ci sarà una componente elevatissima di elettrificazione, una tecnologia pulita, in grado di gettarsi a capo fitto nella mobilità del futuro.

Un brand che è molto più di premium, veleggia nell’area luxury e sarà l’unica gemma del genere nel ricco portafoglio di Stellantis, il nuovo gigante italo-franco-americano che, dall’inizio del prossimo anno, sarà il terzo costruttore di veicoli del mondo. Una ciliegia preziosa su una torta appetitosa, un marchio che ha pochi rivali in termini di sportività, lusso ed eleganza. «Se è in programma uno spin off? - ha detto il ceo di Fca Michael Manley - potrebbe essere un’idea, avete visto cosa è stata capace di fare la Ferrari. Ma non è il momento di parlarne, l’azienda di Modena sarà il gioiello di Stellantis».

Il rilancio rapido della Maserati è stata un’idea del manager inglese insieme al presidente John Elkann che è un autentico innamorato del marchio con cui attraversa anche gli oceani in equipaggio sul Trimarano di Soldini. Nel piano industriale del primo giugno 2018 Marchionne ed Elkann puntavano sull’impegnativo rilancio dell’Alfa Romeo (c’era stato anche il ritorno in F1), ma l’improvvisa scomparsa del manager italo-canadese ha invitato a un cambio di programma. Ricerca di un partner strategico, rinvio del rilancio Alfa a dopo il matrimonio per presentarsi alle nozze con la nuova Maserati tirata a lucido.

In meno di due anni il piano è perfettamente riuscito in attesa della fusione che sarà il vero passo epocale. Durante l’evento “MMXX: Time to be audacius” di ieri e l’altro ieri nella storica “tana” di Modena, dove da ottant’anni ha la sede l’azienda che invece aveva mosso i primi passi Bologna, è stata presentata la prima vettura, quella che meglio interpreta i valori dalla Casa. MC20, Maserati Corse 2020, un capolavoro di meccanica che è stato sviluppato nel Lab sotto l’abilissima regia di Harald Wester, il responsabile dell’ingegneria Fca dalla nascita del colosso transatlantico che non ha rivali quando bisogna sviluppare una vettura dalle prestazioni superlative facendo pure in fretta.

Harald è anche il papà della Giulia Quadrifoglio di fronte alle prestazioni della quale s’inchinano anche le rivali tedesche. La MC20 sposta in avanti i limiti finora conosciuti di una vettura della sua classe termica in attesa di esordire con prestazioni ancora più folgoranti nella versione 100% a batteria. Finora non si era mai visto un mostro del genere con un motore 3 litri che sfoggia una tecnologia finora usata solo in F1. Scocca in carbonio, motore posteriore centrale, portiere che si aprono verso l’alto e 630 cavalli che consentono di raggiungere i 325 km/h e di accelerare da 0 a 100 in meno di 2,9 secondi. Una vera meraviglia.

«Quest’auto è la dimostrazione concreta di cosa e capace di fare la Maserati», ha dichiarato il presidente di Exor Elkann. Almeno 800 milioni sono stati investiti nell’impianto di Mirafiori dove nasceranno le due sportive elettriche, altrettanti a Cassino dove dal prossimo anno inizierà la produzione del Suv di classe media Grecale (ancora un vento). «Stiamo ricostruendo il brand, in passato abbiamo fatto qualche errore che non ripeteremo più - ha proseguito Manley - sulla MC2020 abbiamo investito 350 milioni, è già in vendita a 216 mila euro. Entro il 2025 la produzione Maserati raggiungerà 75 mila, massimo 80 mila pezzi. Non dimentichiamoci che è un brand luxury».

L’inglese conclude parlando di Fca. «La fusione va avanti, chiuderemo entro i tempi. No, non me ne andrò, il mio futuro è in questa azienda». Conclude l’ad Davide Grasso: «Sì torneremo alle corse GT, fra qualche mese daremo i dettagli del programma. Il propulsore Nettuno segna il ritorno della produzione di motori all’interno del nostro stabilimento dopo venti anni. Siamo impegnati nella guida autonoma, presto le nostre vetture saranno equipaggiate con dispositivi di livello 3». Piazza Affari ha molto apprezzato le ambizioni del nuovo piano del Tridente ed il titolo di Fca è cresciuto in borsa del 3,5%.

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Venerdì 11 Settembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 14-09-2020 20:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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