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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Max Verstappen ha dominato la sprint race ad Imola

Imola, zampata di Verstappen nella “qualyfing race”: la Ferrari di Lerclerc alza bandiera bianca

di Giorgio Ursicino

Leclerc dà spettacolo, ma la Red Bull è tornata in forma e le due monoposto austriache chiudono a sandwich il monegasco conquistando la vittoria nella “qualyfing race”. A fare l’affronto a Charles, manco a dirlo, è stato il solido Max, ancora più determinato dopo i due ritiri in tre gare. Questo pomeriggio nel GP vero sarà l’olandese volante a partire davanti a tutti. Dietro i due fenomeni si avvieranno i rispettivi compagni di squadra autori entrambi di una prestazione maiuscola coronata da tanti sorpassi su un tracciato che non facilita certo lo scambio delle posizioni. Perez partiva settimo è arrivato terzo, Sainz è risalito dalla decima piazza fino al quarto posto. A parte l’affidabilità, il duello in questa fase iniziale delle monoposto ad “effetto suolo” è tra i team di Binotto e di Horner.

In realtà, all’Enzo e Dino Ferrari, prima dello scontro finale per azzannare il bottino grosso, sembra un pelo favorita l’astronave dei bibitari che gioca fuori casa, ma non soffre certo del fattore campo. Sull’asfalto abrasivo ma asciutto, la creatura disegnata da Newey ha fatto vedere di avere un velocità di punta un po’ più elevata e di saper trattare con i guanti i Pirelli “rossi”, quelli più morbidi. Due aspetti che, se confermati oggi, sono un vantaggio non di poco conto per la battaglia più lunga. Dopo averci pensato a lungo, per affrontare la qualyfing race quasi tutte le scuderie hanno scelto la gomma tenera. Il principino è scattato come un indiavolato, dando l’impressione addirittura di poter allungare e cercare la fuga.

Man mano che passavano i giri, però, Verstappen è tornato sotto sornione e, a confermare che i bibitari potessero avere del margine, pensava Sergio con un passo veramente autoritario. Il messicano segnava il giro più veloce e si portava sotto ai primi due, staccando Carlos che era riuscito a risalire quarto. Ciò era dovuto dal “graining” che sulla Rossa nel finale soffriva soprattutto l’anteriore destra perché Imola è un circuito antiorario. Se mai ce ne fosse stato bisogno, a sciogliere le briglie a super Max ci pensavano quei volponi del suo box: «Max, Charles ha del graining...». Apriti cielo, il tulipano ha sguinzagliato la “katana” affondando il colpo senza possibilità di replica. Verstappen aveva l’ala mobile aperta all’uscita della Rivazza ed ha sverniciato il predestinato alla prima variate, quella del Tamburello. Uno dei pochi posti dove fare l’esecuzione.

Che i pneumatici della SF-75 fossero alla frutta lo testimonia il fatto che Leclerc non ha tentato la replica come ha fatto altre volte, Max ha allungato portando il vantaggio a quasi tre secondi e “Checo” si è avvicinato a meno di due. Si è avuta nettissima l’impressione che se la corsa fosse stata più lunga, la Ferrari era costretta a fermarsi. Dietro la doppia coppia è arrivato un altro tandem, quello della McLaren con Norris ancora una volta davanti a Ricciardo. Poi altri tre motori di Maranello nei primi dieci: Bottas 7°, Magnussen 8°, Schumacher 10°. La sesta monoposto spinta da un power unit della Motor Valley ci ha pensato il cinesino Zhou a mandarla gambe all’aria. Dopo il traguardo Leclerc ha ammesso il problema alle gomme, ma oggi potrebbe andare diversamente.

Maranello cercherà di tenere in garage le “rosse” e puntare sui due set più duri che non è detto che soffrano dello stesso fenomeno. Max, invece, potrebbe approfittare della mescola per prendere il vantaggio decisivo anche se ieri ha avuto problemi con il sistema di partenza. Ultima incognita e la pioggia, niente affatto scongiurata per il primo pomeriggio. E la Mercedes? Un mistero. Il sempre più consistente Russel ha addirittura ottenuto il miglior tempo nelle prove libere del mattino, ma quando si è spento il semaforo la Stella è addirittura naufragata sull’asfalto asciutto. Una rimonta al contrario: George è arrivato 11°, esattamente come era partito. Hamilton, scattava 13° ed è arrivato una posizione più indietro. Così vicino al fondo non c’era mai stato, nemmeno nell’anno d’esordio in cui rischiò di vincere il Mondiale.

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Domenica 24 Aprile 2022 - Ultimo aggiornamento: 17:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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